Tagli al personale per la software house Riot Games, conosciuta per lo sviluppo di videogiochi del calibro di League of Legends, Teamfight Tactics e Legends of Runeterra. La società con sede a Los Angeles, in California, ha licenziato 530 persone, ovvero l’11% del personale totale.

League of Legends, la software house Riot Games ha licenziato l’11% del suo staff: cosa è successo

Una scelta sicuramente difficile per l’azienda, intenzionata a concentrarsi su progetti minori, ma ad alto impatto. L’obiettivo è garantire sempre la stessa qualità ma in modo più sostenibile.

Secondo il CEO della società, Dylan Jadeja, i costi degli stipendi sono ingestibili a causa della forte espansione di Riot Games, raddoppiata in dimensioni nel corso di pochi anni:

“Espandendo la nostra impronta globale, cambiando il nostro modello operativo, portando nuovi talenti per eguagliare le nostre ambizioni e, infine, raddoppiando le dimensioni di Riot in pochi anni”

Riot Games chiude la sezione Riot Forge

Riot Forge, l’etichetta editoriale di Riot Games che ne completa il programma di ricerca e sviluppo, chiuderà con il sesto titolo “Bandle Tale: A League of Legends Story” il 21 febbraio. La piattaforma, ha permesso ai giocatori di approfondire la ricca tradizione di League of Legends attraverso esperienze per il single player.

La software house ha infine annunciato in un comunicato tutti i “benefit” che gli ex dipendenti riceveranno dalla liquidazione:

Un minimo di 6 mesi di stipendio e benefici per la salute tra cui assistenza sanitaria fino l’ultimo giorno di lavoro. Inoltre, verrà offerta una retribuzione aggiuntiva per coprire visite mediche, dentali e per la vista.