Teatro di Roma, il neo direttore De Fusco chiarisce di non essere intenzionato in nessun caso a fare un passo indietro neanche se a chiederglielo è il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri.
Non si placano le polemiche sulla nomina del regista Luca Fusco a direttore del Teatro di Roma. Polemiche alimentate ulteriormente anche dalle dichiarazioni della Presidente del Consiglio Giorgia Meloni relative alla presunta tendenza del centrosinistra ad assegnare poltrone agli “amichetti”.
Teatro di Roma, De Fusco: “Nessun passo indietro. Mia nomina regolare”
Stamane dalle colonne del quotidiano “La Stampa” il neoeletto direttore dà la sua versione della vicenda rigettando la narrazione secondo cui la sua nomina sarebbe frutto di una “riunione carbonara”.
“Il racconto che si sta facendo è falso. Sembra che tre carbonari nascosti in un sotterraneo abbiano redatto un verbale a mio favore, non è così”
afferma il regista e direttore ‘in pectore’ del Teatro di Roma.
E allora come sono andate realmente le cose, secondo De Fusco che smentisce il presidente del Teatro di Roma Siciliano.
“Siciliano ha cercato di disdettare la riunione già prevista per la nomina mentre i tre consiglieri votavano, il presidente e la consigliera tenevano una conferenza stampa nella stanza accanto. Non si può annullare una riunione già svolta. La nomina è stata fatta.”
Ha spiegato rivendicando la regolarità della sua nomina che è stata effettuata, a onore di cronaca, nel corso di una riunione in cui era presente il numero legale dei partecipanti.
Il direttore ha comunque specificato che chiederà la fiducia sul programma e ha anche aggiunto di non essere disposto a fare un passo indietro neanche se a chiederglielo fosse il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri che nei giorni scorsi è intervenuto sulla questione annunciando battaglia per ripristinare la legalità.
De Fusco sui compensi: “Con i bonus arrivo a 120mila euro. Polemica pretestuosa e volgare”
Il regista De Fusco ha anche chiarito di non aver mai preso tessere di partito e ha chiarito anche le voci sui suoi compensi.
“Il dato riportato sulla mia retribuzione a Catania non è corretto, con i bonus arrivo a 120mila euro. La cifra per Roma è coerente con i compensi degli altri direttori dei teatri nelle grandi città. È una polemica pretestuosa e volgare”.
ha concluso.