Cos’è il test dello Stub? Si tratta di uno specifico esame, eseguito nel caso in cui sia stato sparato almeno un colpo di arma da fuoco e ha l’obiettivo di verificare l’eventuale presenza di residui di polvere da sparo sulla mano di un soggetto.

Dopo che un’arma da fuoco spara, infatti, intorno a questa si forma una nuvola creata dai gas propulsivi, accompagnata dai residui delle cariche di lancio.

Alcune particelle come il piombo, l’antimonio e il bario sono comunque sostanze molto volatili facilmente rimuovibili, anche con un semplice lavaggio col sapone.

Per questo motivo il test dev’essere effettuato, entro quattro o cinque ore al massimo dal presunto impiego dell’arma altrimenti molte tracce potrebbero scomparire.

Cos’è il test dello Stub: cosa significa e come funziona

Il nome di questo particolare test deriva dalla parola inglese “stub”, ovvero cilindro.

L’esame infatti, si effettua utilizzando un cilindro di metallo con superfici adesive che viene passato sulle mani e sui vestiti del soggetto sottoposto alla prova.

Il tampone con le possibili sostanze viene poi analizzato con un microscopio elettronico, utilizzando alcune tecniche combinate della microscopia elettronica a scansione e della spettrografia a raggi X a dispersione di energia.

In questo modo si potranno rilevare le sostanze che generalmente rimangono sul corpo e sui vestiti di chi spara con un’arma da fuoco.

Questi residui provengono dall’esplosione che avviene dentro la canna della pistola. Nella maggior parte dei casi contengono piombo, antimonio e bario. Tutti elementi presenti nel primer, la miscela esplosiva che dà fuoco alla polvere da sparo che a sua volta mette in moto il proiettile.

Talvolta poi i residui possono anche includere alcune particelle del metallo della canna della pistola o del proiettile che vengono disperse durante l’esplosione.

Per una maggiore certezza si consiglia inoltre di confrontare il materiale rilevato dal test sul corpo e sui vestiti del sospettato con quello presente sulla pistola, sui proiettili e nelle vicinanze dello sparo. In questo modo non si avranno più dubbi su chi sia stato a sparare.

In genere queste sostanze si disperdono nell’aria dall’estremità anteriore della canna, da cui esce anche il proiettile, ma possono uscire anche da altre parti dell’arma.

Di solito poi tendono a depositarsi sulle mani di chi spara e in particolare nella zona fra pollice e indice, proprio vicino all’impugnatura delle pistole che risulta così la parte della mano più vicina a dove avviene l’esplosione.

Da cosa deriva questo esame

L’odierno “test dello Stub” è un’evoluzione della tecnica forense del “Guanto di paraffina”.

Questo metodo risale al 1914 quando veniva utilizzato durante le indagini per scoprire se una persona avesse utilizzato o meno un’arma da fuoco.

La tecnica prevedeva di fatto l’individuazione delle tracce delle polveri da sparo con il rilevamento dei diversi componenti dell’innesco e delle polveri di lancio dei proiettili. Tra queste si trovavano: solfuro di antimonio, nitrato di bario, stifnato di piombo e nitrocellulosa.

Il test dello Stub sul corpo e i vestiti di Pozzolo

Nelle ultime settimane si è parlato molto di questo particolare test per ricostruire la vicenda accaduta la notte di Capodanno che ha visto coinvolto il Deputato Emanuele Pozzolo.

In questo caso il test dello Stub è stato effettuato la mattina dopo la festa di Capodanno all’interno della caserma dei Carabinieri di Biella.

Dopo varie versioni dello stesso Pozzolo alla fine l’esame è stato effettuato ed è risultato positivo. Il responso infatti fa sapere che sono stati riscontrati “significativi” residui di polvere da sparo da innesco sulla mano del deputato, ma anche sui suoi abiti.

Nel frattempo il Deputato di Fratelli d’Italia, continua a sostenere di non aver sparato. Bensì di aver visto cadere la sua pistola dalla giacca e il caposcorta del sottosegretario Delmastro, Pablito Morello, nel frattempo sostituito, raccoglierla.

Nonostante la versione dell’uomo però, l’esito dello stub conferma la versione portata avanti fino ad ora dalle forze dell’ordine.

Anche perché, l’esame dello stub non è stato eseguito sugli altri presenti alla festa. Nemmeno sullo stesso Morello, che al momento è considerato solo un supertestimone e non risulta tra gli indagati.

Oltre all’esame per la polvere da sparo sul corpo e sugli indumenti di Pozzolo si attendono ancora i risultati della perizia balistica che servirà a chiarire i dubbi dei magistrati. Nel caso in cui questa però dovesse confermare l’attendibilità del racconto di Morello la posizione del deputato si aggraverebbe ulteriormente.