Confermata dal tribunale di Roma l’identità dell’autrice delle lettere anonime che screditavano Eleonora Abbagnato, direttrice del corpo di ballo dell’Opera di Roma. Giulia Di Stasi, madre di una ballerina appartenente alla compagnia del prestigioso teatro capitolino, è stata condannata a due anni per diffamazione. Le etichette scritte a mano su alcuni barattoli di marmellata realizzati dall’indagata hanno rivelato in maniera inequivocabile la mano che ha scritto una delle missive incriminate. La donna ha continuato a professarsi innocente in aula.
L’etichetta del barattolo di marmellata inchioda l’autrice delle lettere anonime a Eleonora Abbagnato
Il “corvo” che nel 2016 inviò due lettere anonime alla fondazione del Teatro dell’Opera di Roma all’unico scopo di gettare fango sulla direttrice del corpo di ballo, Eleonora Abbagnato, è stata condannata a due anni di reclusione per diffamamzione. Si tratta di Giulia Di Stasi, 67 anni, madre di una giovane danzatrice del teatro. L’indizio principale che inchioda la donna alle sue responsabilità diffamatorie sarebbero le etichette apposte su alcuni barattoli di marmellata, condivisi dalle allieve dell’Opera.
La prima missiva venne scritta a mano. L’obiettivo dichiarato era quello di portare all’attenzione della dirigenza dell’Opera il comportamento poco professionale della Abbagnato e dell’imprenditore Daniele Cipriani. A detta dell’anonima accusatrice, i due avrebbero tentato di distruggere il corpo di ballo allo scopo di crearne uno loro. È stato proprio Cipriani, poi, ad accorgersi della somiglianza nella grafia tra la missiva e le etichette dei barattoli di marmellata prodotti dalla Di Stasi, sottoponendole alla perizia degli esperti.
Accuse a Eleonora Abbagnato: “Finta bionda e incapace”
“Questa maledetta donna usa l’ente a suo uso e consumo. Mandala via subito!”. Con queste parole al vetriolo, l’accusatrice della ex prima ballerina dell’Opéra di Parigi invocava la sua cacciata, colpevole di scegliere i ballerini per le rappresentazioni tra un ristretta cerchia, lasciando tutti gli altri dietro le quinte. La missiva era stata fatta recapitare agli uffici del teatro con il nome di due danzatori del copro di ballo come mittenti, poi risultati estranei alla vicenda.
La seconda lettera anonima arrivò a pochi giorni di distanza, questa volta scritta al computer. “Padre nostro liberaci della Abbagnato”, con tale invocazione, la Di Stasi iniziava un elenco di nuove accuse, appellando l’étoile come “una finta bionda”, per di più “incapace”. La direttrice passa così al contrattacco e deposita una denuncia in Procura, facendosi assistere dai legali Valentina Panvini e Gianluca Tognozzi.
La madre della ballerina scartata si professa innocente in aula
Come rivelato dal Corriere della Sera, Giulia Di Stasi avrebbe continuato a dichiararsi innocente durante le varie udienze, invocando invece l’attenzione dei giudici per il trattamento iniquo ricevuto dalla figlia. La giovane ballerina sarebbe stata scartata ingiustamente da alcune performance, fatto per cui la donna si era più volte lamentata con lo stesso Cipriani. La ragazza è risultata estranea alle attività diffamatorie poste in essere dalla madre.