Prosegue la questione relativa alla pista da bob che dovrà costruirsi per le Olimpiadi di Milano-Cortina 2026. Nella mattinata di lunedì 22 gennaio si è riunita la Fondazione Milano-Cortina, per discutere degli argomenti che interessano la prossima manifestazione olimpica. All’uscita dall’assemblea il sindaco di Milano Giuseppe Sala ha parlato della tanto discussa pista da bob, che dovrà essere costruita per ospitare le gare di slittino e skeleton.
Oggi si è andato con quelle che sono rimaste a questo punto le due soluzioni per la pista da bob. Per Cortina ci sono rischi di tempi e c’è la necessità di un backup, probabilmente si pensa a Saint-Moritz. Oppure Cesana: finalmente sembra che nel prossimo Cda una decisione verrà presa, perché si parla solo di questo.
Pista da bob, Luca Zaia e l’offerta
Lo scorso 18 gennaio si era ufficialmente chiuso il bando della Simico, la Società infrastrutture Milano Cortina 2020-2026. Quest’ultimo è stato istituito per decretare quale azienda si sarebbe dovuta occupare dei lavori. A tal proposito il sindaco di Verona Luca Zaia aveva parlato di un’offerta recapitata per prendere in carico il progetto. La commissione dovrà ora riunirsi per decidere se la proposta giunta per il bando sia conforme alle richieste del progetto, per poi dare il via alla presa in carico dei lavori. In tal caso andranno poi sistemati gli ultimi dettagli tecnici ed economici. Il valore del bando risultava essere di ben 81,8 milioni di euro e i tempi di costruzione sono stati sostanzialmente ridotti. Dagli 807 stabiliti si è arrivati ai 625 giorni previsti dal nuovo piano del Simico.
Abbiamo ricevuto una offerta per la pista di bob di Cortina, adesso verificheremo di cosa si tratta. Resta da verificare, non so chi sia, non so nulla. Ma cercheremo di capire. Dovremo convincere il Cio che la giusta sede sia Cortina, che ha riacquisito delle chance per il progetto. Ma il progetto non lo governiamo noi. Cercheremo di capire se un’azienda che può costruire l’impianto c’è e se quest’ultima abbia titolo e tutti i requisiti. Poi potremo dire che, se il Cio accetterà, ma dovremo capire anche questo in base alle garanzie che verranno date sulla tempistica, la strada di Cortina può essere meno in salita rispetto all’obiettivo di ospitare queste gare e il bob si potrà realizzare.
Nonostante la presenza di un’offerta concreta la posizione del Cio non è affatto cambiata. Da Gangwong, in Corea del sud, ha parlato Christophe Dubi, direttore esecutivo del Comitato Olimpico.
La posizione del Comitato è da tempo inequivocabile: fin dal primo giorno abbiamo affermato che costruire un impianto in Italia sarebbe stato estremamente complesso in termini di costi, tempi e legacy. Ribadiamo che la soluzione deve essere trovata in un impianto già esistente e funzionante fuori dall’Italia.
Le parole di Abodi e Malagò
In merito alla questione relativa alla pista da bob per Milano-Cortina 2026 aveva parlato anche Andrea Abodi, Ministro per lo sport e i giovani.
Sicuramente una pista ci sarà ed è molto probabile, anzi, sono sicuro che sarà in Italia.
Alle parole di Abodi sono seguite quelle di Giovanni Malagò, presidente del CONI.
Noi siamo solo spettatori interessati per verificare se, rispetto al progetto iniziale, ci sia la disponibilità di un’azienda per realizzare l’opera. Vanno verificati elementi di garanzia, ci saranno penali e fidejussioni. A quel punto, quando io sarò già in Corea, si proverà ad andare dal Cio per capire cosa si riuscirà a fare.
Quest’ultimo ha poi elencato i passaggi successivi dopo l’apertura delle buste. La decisione finale dovrebbe arrivare tra il 30 gennaio e il 6 febbraio.
Il 22 gennaio è prevista l’assemblea dei fondatori, il 30 il Cda della Fondazione. Se il Cda approva, a quel punto sarà mio onore e onere andare al Cio per verificare la decisione presa a Mumbai. La faccenda dovrebbe concludersi tra il 30 gennaio e il 6 febbraio. Serve comunque il visto delle Federazioni internazionali, quella di Ferriani per bob e skeleton e quella dello slittino.