I tumori non sono malattie genetiche, quindi a differenza di queste non si trasmettono in famiglia. Sono però causati da mutazioni genetiche delle cellule.  Per questo, alcuni tipo di cancro possono essere sviluppati da soggetti che presentano già casi dello stesso problema in famiglia, specialmente dai genitori. Ecco quali sono quelli più considerati ereditari e come fare per scoprire il livello di rischio.

Quali sono i tumori ereditari

Sebbene il cancro non possa essere considerato come una malattia ereditaria, per alcuni tipi di tumori è stato dimostrato che alcuni fattori genetici e familiari possono aumentare la predisposizione allo sviluppo della stessa patologia. Negli anni poi, le statistiche sui casi, sempre più precise hanno confermato che risulta una correlazione tra alcune mutazioni di geni nei genitori e il livello di rischio che la stesse siano presenti anche nei figli. 

Considerati questi fattori quindi, alcuni soggetti saranno chiamati ad effettuare una maggiore prevenzione. Sottoponendosi a programmi di screening periodici e protocolli per individuare se ci sono o no le stesse caratteristiche che possono favorire l’insorgenza di un determinato tumore. Tra quelli più comuni, le ricerche hanno stabilito quali sono le percentuali più elevate di ereditarietà.

Questi sono in particolare i tumori del colon retto, associati ad una poliposi e quelli della mammella e dell’ovario. Questi ultimi, secondo le statistiche, sono più frequenti, tra il 5 ed il 20% circa, in soggetti con specifica predisposizione dovuta ad una mutazione genetica che è presente anche nel genitore.

Il fattore di predisposizione genetico e familiare

Il fattore di predisposizione genetica e familiare, per il quale c’è un maggiore rischio di sviluppare un determinato tumore è di fatto una mutazione delle cellule, che può essere trasmessa anche ai figli. Praticamente un difetto, la cui presenza però, non determina automaticamente la comparsa prima o poi nel corso della vita di quel tipo di cancro specifico.

Piuttosto si verifica l’aumento della probabilità di comparsa. Pertanto anche una maggiore attenzione ai controlli e ai comportamenti adeguati per una prevenzione dovranno essere aumentati. Specialmente una volta stabilita, attraverso l’analisi familiare, una elevata ereditarietà di certe patologie maligne.

In totale, i tumori che possono essere considerati trasmissibili geneticamente costituiscono circa il 15% del totale. Quindi, anche se in una famiglia ci sono numerosi casi di cancro, questo non vuol dire necessariamente che si tratta di patologie ereditarie. La maggior parte infatti è fortemente influenzata da altri fattori, come lo stile di vita, l’alimentazione, gli ambienti nei quali si vive e talvolta anche le attività professionali.

Come si valuta il rischio

Come viene valutato il rischio di sviluppare un tumore a partire dalla storia familiare? Il fattore di ereditarietà, cioè la possibilità che lo stesso tipo di tumore si sviluppi nella stessa famiglia, è un concetto variabile. Se infatti per alcuni tipi di cancro, derivati da condizioni specifiche c’è effettivamente un aumento, per altri invece potrebbe non esserci alcuna correlazione.

Pertanto tutte le opportune valutazioni andranno fatte dallo specialista oncologo, che potrà anche consigliare un percorso di prevenzione o un test genetico che potrà effettivamente stabilire se c’è o meno la presenza di mutazioni pericolose che possono favorire l’insorgenza di neoplasie maligne.

Il test genetico che stabilisce la predisposizione ai tumori

In base alla storia e all’incidenza in famiglia di alcuni tipi di tumori, l’oncologo può indirizzare il paziente verso una consulenza genetica. Una serie di test del DNA specifici che servono per stabilire l’ereditarietà e la presenza dei geni mutati che possono essere causa dell’insorgenza della patologia maligna.

Questi esami sono solitamente eseguiti tramite un’analisi del sangue, dal quale si estraggono le informazioni. Il genetista che effettua la consulenza valuterà la mutazione che determina l’ereditarietà del tumore.

Se c’è una positività, è possibile effettuare altri test genetici mirati. Per stabilire se anche altri membri della stessa famiglia hanno ereditato lo stesso problema. In questo modo è possibile attuare tutte le misure preventive e i percorsi di sorveglianza per monitorare la situazione.