La forte crescita della finanza decentralizzata nel corso degli ultimi anni, ha portato in evidenza una necessità ben precisa, quella di poter contare su piattaforme trasparenti, accessibili e permissionless in grado di agevolare l’accesso agli strumenti finanziari.

Una domanda cui anche BENQI cerca di dare una risposta. Si tratta di una piattaforma che cerca in particolare di democratizzare l’accesso a due prodotti finanziari fondamentali: il liquid staking e il prestito e credito. Andiamo quindi a vedere in che modo affronta la questione.

BENQI: cos’è e cosa si propone

BENQI è un protocollo di finanza decentralizzata (DeFi) progettato e lanciato sulla rete Avalanche, composto da BENQI Liquid Staking e BENQI Liquidity Market.

La prima è una soluzione di liquid staking grazie alla quale gli utenti sono in grado di sfruttare il capitale bloccato per altre possibili occasioni di guadagno, sempre in ambito finanziario. In particolare, BENQI Liquid Staking riesce a fornire un’utilità aggiuntiva in grado non solo di bypassare i problemi derivanti dal blocco totale dello staking tradizionale, ma anche quelli collegati ai trasferimenti cross-chain.

BenQi Liquidity Market (BLM), a sua volta, si propone alla stregua del protocollo di prestito e credito della piattaforma. Al suo interno gli interessati sono messi nella condizione di prestare e prendere in prestito criptovalute listate in maniera permissionless grazie all’utilizzo di smart contract. Chi aderisce alla proposta può ritagliarsi una rendita passiva tramite un deposito dei propri token sul mercato. A garantirli è la sovracollateralizzazione del finanziamento, che ove venga a essere intaccata oltre un certo limite comporta la liquidazione immediata del collaterale e il suo incameramento.

In particolare, BENQI si prefigge un compito molto importante, quello di alleviare il sovraccarico della rete Ethereum. Lo fa proponendo agli utenti un’alternativa non solo più veloce, ma anche più conveniente in termini di costi.

Le caratteristiche di BENQI

BENQI, quindi si propone di fornire risposte in un settore fondamentale come la finanza decentralizzata. Per farlo gli sviluppatori hanno dotato il protocollo di una serie di caratteristiche di rilievo. Tra di esse occorre ricordare in particolare:

  • la possibilità di mettere in staking AVAX senza le problematiche collegate al processo di validazione tipico di Avalanche o la necessità di soddisfare i requisiti minimi per lo staking sulla sua P-Chain;
  • la possibilità per gli utenti di mettere in staking AVAX sulla C-Chain di Avalanche compatibile con EVM senza dover condurre analoga operazione sulla P-Chain. In tal modo possono ottenere le ricompense legate alla convalida da quest’ultima senza alcuna necessità di gestire un full node, bloccare AVAX su un nodo validatore o conseguire la soglia minima per lo staking;
  • l’inclusione tra gli asset listati su BENQI Liquidity Market di blue-chip, come wBTC, wETH, AVAX, sAVAX e di molte stablecoin popolari, tra cui spicca BUSD. Facendo leva su BLM, gli utenti sono in grado di avere un rendimento sugli asset depositati anche quando prendono in prestito in maniera sovracollateralizzata;
  • la possibilità di trasferire con facilità le criptovalute prese in prestito tra le varie catene. Un’opportunità che può essere sfruttata su molte blockchain layer 1, tra cui Ethereum Virtual Machine, BNB Chain, Arbitrum e Polygon.

Il token QI: a cosa serve?

BENQI ha un suo token nativo, denominato QI. Ad esso sono affidate due funzioni principali, quelle di utility e governance. Ciò vuol dire che chi ne detiene una quantità ha facoltà di partecipare ai processi decisionali interni alla rete. Processi che sono gestiti a livello di Decentralized Autonomous Organization, in modo tale da preservare il principio della decentralizzazione. In particolare, sono sottoposte a votazione le decisioni relative all’economia del progetto, gli sviluppi del protocollo e eventuali aggiornamenti agli standard di sicurezza.

In veste di utility token QI è invece parte integrante dei processi di liquid staking e consente di ricevere veQI, un corrispondente grazie al quale è possibile avere nuove deleghe di AVAX. Chi riceve veQI è a sua volta in grado di utilizzarlo per lo staking relativo ai validatori di Avalanche e ritagliarsi ulteriori incentivi finanziari.

Proprio un utilizzo così largo, che somma compiti di utilità e governance, è destinato a riflettersi in definitiva sulla quotazione di BENQI. Un fattore da tenere sicuramente presente se si intende cercare di capire i successivi sviluppi del progetto.

Prospettive future

A fondare BENQI nel 2021 sono stati JD Gagnon, Hannu Kuusi e Alexander Shul. Il progetto è partito grazie a finanziamenti pari a 6 milioni di dollari, rilasciati da realtà come Ava Labs, Arrington XRP Capital, Ascensive Assets, Mechanism Capital, Dragonfly Capital, Spartan Group, TRGC, Woodstock Fund, Morningstar Ventures, GBV Capital, Skynet Trading Ltd, Rarestone Capital e Genblock Capital, Moon Inc.

Il progetto si va ad inserire in una lista sempre più ampia, quella delle soluzioni studiate per la finanza decentralizzata. Nel farlo si propone come un’alternativa più rapida e meno costosa rispetto all’Ethereum Virtual Machine. Al momento si trova al 439° posto della classifica di settore, ma sembra possedere le caratteristiche giuste per una forte crescita nel futuro.