Chiara Ferragni è indagata dalla Procura di Milano con l’accusa di truffa aggravata, non solo per il caso del pandoro Pink Christmas di Balocco, ma anche per la vicenda delle uova di Pasqua prodotte da Dolci Preziosi e la collaborazione nella creazione della bambola Trudi. L’iscrizione nel registro degli indagati è emersa nell’atto con cui la Procura milanese ha sollevato un conflitto di competenza con il pg della Cassazione, il quale dovrà prendere una decisione a breve. La Ferragni è coinvolta in tre distinti episodi riguardanti le aziende coinvolte.

Per cosa è indagata Chiara Ferragni?

Pandoro

La procura ha preso di mira la campagna promozionale Pink Christmas del Natale 2022, ideata da Chiara Ferragni e Balocco. La strategia coinvolgeva la vendita di un pandoro marchiato Ferragni, con una parte del ricavato destinata in beneficienza per la ricerca sull’osteosarcoma e sarcoma di Ewing. Tuttavia, secondo le autorità, la somma destinata in beneficienza era già stata stabilita in precedenza.

L’Antitrust ha notato questa discrepanza temporale, rilevando che le aziende di Chiara Ferragni hanno guadagnato oltre un milione di euro da questo progetto natalizio senza contribuire, come promesso, alla causa benefica annunciata. L’Antitrust ha accusato l’imprenditrice di pubblicità ingannevole e le ha inflitto una multa di un milione di euro. Da qui sono scaturite ulteriori indagini.

L’associazione Codacons ha chiesto l’intervento della Guardia di Finanza, invocando l’accusa di truffa aggravata ai danni dei consumatori. Le Fiamme Gialle hanno quindi avviato un’indagine, acquisendo la documentazione dell’Antitrust. La Procura di Milano ha iniziato a indagare, aprendo un fascicolo per truffa aggravata senza alcuna querela, ma basandosi sull’aggravante della minorata difesa, poiché la truffa si sarebbe verificata su una piattaforma telematica, rendendo difficile per gli acquirenti verificare quanto acquistato.

Uova di Pasqua e bambole

Il 22 gennaio 2024 si è appreso che Chiara Ferragni è ora accusata di truffa aggravata anche per le uova di Pasqua con il suo marchio realizzate da Dolci Preziosi e la bambola frutto di una collaborazione con Trudi, lanciata sul mercato nel 2019. Lo riferisce il quotidiano Il Messaggero.

L’atto inviato dalla procura di Milano al procuratore generale della Cassazione è una risposta alla richiesta della procura di Cuneo di ottenere il fascicolo relativo ai pandoro. La procura di Milano sostiene la propria competenza territoriale, sottolineando una presunta continuità tra le presunte truffe e affermando che l’intero fascicolo, nel quale Chiara Ferragni è iscritta per ben tre volte, dovrebbe rimanere a Milano. Si prevede che la pronuncia del procuratore generale della Cassazione arrivi presto.