“Dieci Minuti” trama appassionante per il film di Maria Sole Tognazzi tratto dal romanzo bestseller di Chiara Gamberale, che proprio lo scorso anno ha festeggiato il decennale con una nuova edizione. Un film intenso, con una scrittura ordinaria e ricca di spunti che può contare su due delle più grandi attrici del cinema italiano, Margherita Buy e Barbara Ronchi.  TAG24 ha avuto modo di vedere il film in anteprima ed incontrare le interpreti.

Dieci Minuti trama film di Maria Sole Tognazzi, la recensione

“Dieci Minuti” di Maria Sole Tognazzi vive del suo sguardo, lo stesso che ormai ha accompagnato i suoi ultimi film con le figure femminili protagoniste della trama. La scrittura di Francesca Archibugi è particolarmente ispirata, d’altronde attinge dal romanzo di Chiara Gamberale che è una della autrici contemporanee italiane più apprezzate. Questo libro ha però qualcosa in più, perché racconta qualcosa di reale accaduto proprio alla scrittrice con il percorso della terapia in cui tutti possono ritrovarsi. Proprio per trasmettere allo spettatore l’intensità del racconto sono state scelte due interpreti per i ruoli principali, Margherita Buy come psicoterapeuta e una straordinaria Barbara Ronchi come protagonista insicura. Il film racconta del periodo di rinascita e accettazione dei propri limiti, un percorso raccontato con una narrazione in flashback che lo trasforma quasi in un thriller e proprio per questo ne rende la visione ancor più interessante. Un film al femminile, anche se alcuni potrebbero ritenerlo dispregiativo come termine, per cui forse meglio sintetizzarlo come “dotato di spiccata sensibilità”.  Il suo difetto più grande forse è nell’essere troppo femminista, con degli esempi che lo fanno scivolare in cliché visti e rivisti (emblematica la scena in cui Bianca fa benzina). Non avendo letto il libro forse è un problema di sceneggiatura, ed è un peccato perché alcuni passaggi cardine avrebbero potuto essere rappresentati meglio. Per parlare agli uomini forse bisogna comprenderli pienamente, in questo caso gli aspetti negativi della moglie nel rapporto sono solo accennati mostrando che lo sguardo maschile non è trattato lateralmente ma bensì superficialmente.

Il libro da cui è tratto e le differenze, parla Chiara Gamberale

Chiara Gamberale è una delle scrittrici più vincenti della nuova generazione con i suoi romanzi, è arrivata a 14 libri ma forse quello che le ha cambiato la vita ormai undici anni fa è proprio “Dieci Minuti” con la trama che viene riproposta abbastanza fedelmente nel film in uscita:

 “Quando c’è la separazione hai la sensazione che la tua vita sia senza di te, hai perso i riferimenti. Questa analista molto simpatica e sciamanica mi propose un gioco come una battuta, credo però che l’unica cosa che rompe le maglie della depressione ho pensato che fosse divertente. Da quel momento ho cominciato questo gioco e ho deciso di interrompere il romanzo che stavo scrivendo ho deciso di raccontare questa storia. Questo è un meccanismo che salva la vita, ti sposta l’attenzione dall’ossessione e fa abituare il tuo te al nuovo. Il libro è stato un successo e ha cambiato la mia vita, da lì è diventata diversa. Questo romanzo è entrato nelle terapie, tra gli amori, ho affidato il libro a Maria Sole di cui amo i film e  Francesca Archibugi è un punto di riferimento da sempre”.  

Ad esempio una delle differenze più importanti è nel personaggio della sorella interpretata da Fotinì Peluso, che nel libro non era presente. Un personaggio però fondamentale per dare la sensazione di un passato da affrontare con coraggio, non da mettere sotto al tappeto. La scrittrice poi al film tratto dal suo libro dedica uno slogan:

“Mi dissero sulle prime copertine che ero la scrittrice d’amore che leggono anche gli uomini, non era bellissimo come complimento ma sicuramente efficace.  Mi auguro che si possa dire di Maria Sole che è la regista d’amore che vedono anche gli uomini, il libro e il film è per loro”.

Il cast alla presentazione del film al Cinema Barberini di Roma

L’incontro con il cast, le parole delle protagoniste

Maria Sole Tognazzi nell’incontro con la stampa ha parole di grande amore per questo film, che forse non è sbagliato definire uno di quelli a cui tiene di più nella sua filmografia:

 “Questo film sull’abbandono e sulle seconde possibilità parla di qualcosa dove siamo passati tutti. Questo è un film al femminile e ho avuto la possibilità di lavorare con grandi donne. I miei ultimi lavori sono stati caratterizzati da personaggi femminili, le donne erano spesso laterali e da quel momento è nato il mio modo di guardare le cose. La parte più vera del mio cinema. Questi personaggi sono quasi tutte donne. Io credo però che le donne possano identificarsi, ma il film si fa per il pubblico. Io ci tengo tanto alla protezione delle registe, ma credo che un autore debba essere sensibile e non necessariamente donna per forza. Gli uomini hanno forse la possibilità di vederle con altri occhi. Vorrei che pensassero un giorno di svegliarsi nel corpo di una donna”.

Gli uomini per la regista sono sì marginali, ma parti essenziali del racconto:

“Sono molto affezionata al personaggio di Nick, per me e Francesca era molto importante entrare nella mente di un uomo che all’inizio sembra quasi carnefice agli occhi del pubblico. Poi andando avanti ti rendi conto che ha le sue ragioni, alla fine io gli uomini li metto solo un po’ in disparte. Lo hanno fatto alle donne per 50 anni al cinema. Anche il personaggio del padre si rende conto di aver sbagliato, ma credo che il personaggio di Nick sia compreso dalle persone che guarderanno il film e da Bianca. Lei si rende conto che la relazione era già finita, io cerco di raccontare senza giudicare”.

La firma della sceneggiatura è di Francesca Archibugi, campione di ascolti su Rai 1 dove ha diretto la serie tv “La Storia”. Quando scrive per gli altri l’approccio è differente:

“Quando sono sceneggiatrice lo faccio pienamente, ho scritto per Maria Sole e lo trovo anche un esercizio di contrazione dell’ego perché agli artisti fa bene prendere una dimensione più umana. Questa è stata una bellissima proposta, ci hanno chiesto se si potesse fare il film  e ho pensato subito che fosse una grande idea”.

Barbara Ronchi e Margherita Buy straordinarie protagoniste

Barbara Ronchi , che a TAG24 ha parlato in esclusiva della situazione del Teatro di Roma, è la protagonista perfetta nei panni di Bianca, una donna insicura lasciata dal marito dopo 18 anni e che vive un periodo di crollo emotivo grave in cui tante potranno rispecchiarsi:

“Ci siamo incontrate con Sole al 50esimo compleanno di Pierfrancesco Favino e ci siamo fermate a chiacchierare. Sono passati sei anni e ora riusciamo a lavorare insieme. Devo dire che Francesca mi ha spiegato molto bene di distaccarmi tra la vita e quello che uno vorrebbe che la vita fosse. Magari la rende più bella per alcuni, per Bianca invece è una condanna perché vede solo quello che vorrebbe. Io mi sono immaginata un’infanzia dell’essere umano, una cosa bellissima per le persone restare fanciulli ma nel momento della crisi non riesci a ritirarti su. Ci vuole qualcosa di adulto che ti mostra la vita per quello che è. A quel punto arriva la psicologa che mostra una strada. Il passato è sempre lì, magari fino a quando non chiedi ad una mamma come sta”.

La psicologa interpretata da Margherita Buy, che non ha uno straordinario minutaggio ma che è particolarmente nella parte tornando a recitare un ruolo particolarmente teatrale con dialoghi intensi:

“La mia psicologa fa molto poco per essere amata. Lei deve far sentire a Bianca che sta facendo un percorso importante lei lo capisce piano piano, questo rapporto la porta ad un equilibrio ed è molto interessante perché spesso la mancanza di stabilità emotiva con una perdita è qualcosa che appartiene a tante persone. Mi piace molto che questo film affronti questo stato d’animo perché non è così lontano dal nostro tempo. Vivere è sempre più complicato, credo che possa essere un’attenzione in più per chi affronta qualcosa del genere. Mi piace perché dentro c’è anche un giallo che ti porta a scoprire gradualmente cosa sta accadendo”.

Fotini Peluso rappresenta una nuova stella del cinema italiano dopo il successo con “Tutto chiede salvezza”, qui è la sorella e appiglio di Bianca nel momento più difficile:

 “Lei è una sorella che arriva al momento giusto, anche Jasmine aveva un gran bisogno di conoscerla. Lei è estremamente corazzata e brusca di primo acchito, sono molto fiera di aver fatto il film perché ho lavorato con donne che rappresentano un’ispirazione. I personaggi sono fatti anche dai loro traumi. Questo film parla di valori che sono a cuore magari alle donne, però parla di temi universali e i personaggi maschili sono molto importanti”.

Quando esce al cinema?

“Dieci Minuti” di Maria Sole Tognazzi uscirà nelle sale con Vision Distribution dal prossimo 25 gennaio.