Il Professore e Ricercatore Matteo Bassetti – Direttore della Clinica Malattie Infettive dell’Ospedale Policlinico di San Martino di Genova – il 22 gennaio 2024 ha ricevuto delle minacce di morte contro sua moglie sui social. Il grave episodio di cui è stato protagonista si è verificato su Instagram: un utente tramite un profilo con tanto di nome e foto ha testualmente scritto “Voglio sgozzare sua moglie con una bottiglia”.

Tag24 ha intervistato il prof. per approfondire meglio l’accaduto, cogliendo l’occasione anche per proporre una riflessione sull’uso distorto dei social negli ultimi tempi da parte della società. Focus anche sull’accanimento contro i medici che di recente sono spesso bersaglio di violenze piscologiche e aggressioni fisiche.

Bassetti, minacce contro la moglie sui social: “Episodi all’ordine del giorno. Non resteranno impuniti”

D: Cosa pensa dell’ultima vicenda che l’ha vista protagonista sui social nella giornata di oggi? Le minacce questa volta sono state rivolte a sua moglie, su Instagram un utente ha scritto “Voglio sgozzare sua moglie con una bottiglia”

R: Sono ormai tre anni che storie simili vanno avanti purtroppo, non violente come in quest’ultimo caso di oggi. Di messaggi di gente che minaccia e insulta me o la mia famiglia ne sono arrivati tanti, centinaia. E’ un fatto all’ordine del giorno. Nella gran parte dei casi blocco le richieste o le cancello. Non c’è un giorno in cui io non riceva un commento, un insulto o una minaccia, magari anche velata. E’ un continuo.

Io questa mattina ho mandato tutto alla Procura e alla Polizia perché queste cose vanno denunciate. Ovviamente la giustizia farà il suo corso, con i suoi tempi. Nulla sarà lasciato intentato. Ci sono delle situazioni in cui le minacce o episodi simili restano in anonimato, come è accaduto tempo fa quando hanno inviato una lettera contro i miei figli, che abbiamo poi consegnato alle autorità secondo le modalità che ci hanno indicato.

Oggi invece la minaccia di morte a mia moglie è arrivata da un account registrato su Instagram, un profilo che ha una fotografia, un nome. Ovviamente le forze dell’ordine e la polizia postale faranno tutti gli accertamenti del caso per capire se questo è un account vero o falso.

D: Ha già preso provvedimenti? Qual è stata la sua reazione?

R: Le indagini spettano alla Procura. Io personalmente ho deciso ormai di ripubblicare e postare chiunque mi scriva delle affermazioni pesanti, con nome e fotografia, in modo tale che così queste persone saranno fermate in due modi: grazie all’intervento della giustizia ordinaria e l’altro mostrando che faccia hanno e chi sono le persone che mettono in atto questo tipo di comportamenti.

Bassetti: “Servono più controlli sui social. Siamo arrivati alla deriva. Lo Stato deve agire”

D: Ci ha raccontato che ormai è abituato ad episodi del genere: oltre alla frustrazione e alla paura – soprattutto quando vengono colpite le persone care – pensa che dietro ci sia un problema radicato nella società contro i medici? Basti pensare alle aggressioni fisiche e morali a cui in molti sono stati soggetti negli ultimi tempi…

R: Secondo me ultimamente abbiamo a che fare con qualcuno che non accetta – soprattutto sui social – che un medico svolga il suo lavoro e faccia appunto il medico, che dica che bisogna vaccinarsi. Molti pensano di poter disquisire su argomenti simili mettendosi alla pari con un dottore. E’ la filosofia che è stata portata avanti negli ultimi dieci anni in Italia. I social forniscono la possibilità a chiunque di dire qualunque cosa, al punto tale da permettere affermazioni che in sostanza dicono “ti ammazziamo la moglie”.

D: Cosa pensa dell’uso dei social quando si verificano episodi simili?

Siamo arrivati ad un punto grave. Quello che è successo negli ultimi mesi e anni in Italia sui social necessita di una profonda riflessione secondo me, da parte di tutti, su quello che sono e rappresentano questi strumenti.

I social devono essere usati per “socializzare”, lo dice il nome appunto, o per fare informazione, divulgazione. Nel momento in cui diventano la fogna dei più biechi pensieri serve una regolamentazione. Io credo che lo Stato e la magistratura non possano continuare a permettere che sul web succeda di tutto. Perché poi è questo quello che accade.

Serve un intervento legislativo sul tema dei social per arginare la deriva che stanno prendendo, mi pare evidente, al di là del fatto personale. Basta andare su Twitter per capire qual è la situazione: è diventata la fogna delle fogne. Io non credo che i social siano stati creati per insultare o minacciare la gente. C’è bisogno di una regolamentazione diversa.

Chi vuole un account secondo me dovrebbe essere libero ovviamente di possederne uno, dietro esibizione di carta d’identità, foto, un collegamento con lo spid. La libertà di parlare va rispettata ma non tutto può restare impunito.

Tag24 ha intervistato il prof. Bassetti di recente per parlare dell’influenza suina H1N1 e Covid Flurona e variante JN.1