Sembra assurdo, ma parlare di scelte, oggi, e rivolgersi ai giovani, non è facile. Tutto omologato, studiato, imposto, riportato sugli schermi di uno smartphone, mentre è il tempo a condizionare le nostre possibili “alternative”. Ne ha parlato, con le consuete eleganza e tenerezza, una donna di 93 anni, senatrice a vita e reduce dagli orrori dell’Olocausto. Ne ha parlato Liliana Segre, stamani a Milano, nel corso della presentazione delle iniziative organizzate per il Giorno della Memoria di sabato prossimo, 27 gennaio, la ricorrenza internazionale istituita per onorare le vittime della Shoah.

Giorno della Memoria, Liliana Segre ai giovani: “Scegliete!”

Da Palazzo Marino, dal Comune di Milano, ospite del sindaco del capoluogo lombardo, Giuseppe Sala, Liliana Segre dice:

Per trent’anni sono andata nelle scuole a parlare e ho sempre consigliato ai miei nipoti ideali, questi ragazzi meravigliosi, di staccarsi dall’amore verso quel telefonino idiota che li porta a mondi sconosciuti, a mondi che non saranno e non sono per loro, ma sono contro di loro. Di compiere la scelta, perché la scelta è così, è di ogni minuto, è di scegliere quale libro leggere. E leggere assolutamente, la cultura è così importante!

Ma è importante anche riscoprire i valori e le radici.

Qualcuno oggi chiama i genitori per nome, non li chiama più mamma e papà, toglie loro quel ruolo biblico.

“C’è chi chiama per nome mamma e papà, togliendo loro importanza”

Liliana Segre confida nei giovani e questo, dice, va oltre il suo innato pessimismo.

Io temo sempre di essere quella nonna noiosa che sono. Vorrei però nel pessimismo che mi pervade, che mi insegue, che non mi dà questa grande speranza, poterne coltivare almeno una, che i giovani di oggi siano capaci di compiere la scelta.

Un mese fa, la senatrice a vita aveva rivolto un altro appello ai giovani, contro l’abbandono degli studi.