Chi è Ciaccio Montalto? Il magistrato venne ucciso all’età di 41 anni a Valderice, nella provincia di Trapani, dalla mafia nel 1983.
Il prossimo 25 gennaio ricorrerà il 41esimo anniversario dalla sua uccisione. Un uomo che ha lottato contro la criminalità organizzata del territorio siciliano pagando con la vita la sua dedizione alla giustizia.
Saranno diverse le cerimonie di commemorazione, tra cui una campagna di sensibilizzazione “Un Giusto in una terra ingiusta”, promossa organizzata dall’Associazione Forense “ALA – Avvocati e Società civile, Autorevolezza e Legalità” proprio nella città di Valderice.
L’iniziativa è stata presentata dall’avvocato Giovanni Lima, presidente di ALA che ha spiegato come l’obiettivo sia quello di tenere vivo il ricordo di uno dei protagonisti della vita democratica del novecento italiano. Ciaccio Montalto fu poi uno dei più risoluti promotori dell’innovazione e della ricerca nel settore della giustizia.
Il progetto si avvale del contenuto della famiglia del magistrato.
Chi è Ciaccio Montalto: la cerimonia di commemorazione a Valderice e il commosso ricordo della figlia
La figlia Marene ha commentato con grande emozione l’iniziativa e ha dedicato alla memoria del padre queste toccanti parole:
“Aveva 41 anni quando ci ha lasciato; praticamente ancora un ragazzo. Un ragazzo con una vita piena, un cuore grande, con un gran bisogno di dare e ricevere affetto. Era un padre amorevole, un compagno di giochi, una presenza certa, intransigente e rigorosa per quanto riguardava l’educazione e lo studio. Ci ha trasmesso un senso profondo del dovere, quello che non lo ha fatto arretrare di fronte a nulla; quello che ha messo sempre prima di sé e degli affetti. Non è stato facile per noi ricominciare una nuova vita, in una terra estranea, con il terrore costante di perdere, ancora bambine, anche la mamma. Papà mi è mancato sempre, nella quotidianità così come in tutti i traguardi raggiunti, ma è sempre presenza costante dentro di me e delle mie sorelle. Non dimenticherò mai il suo sorriso e il suo sguardo limpido; e spero vivamente che il suo nome ed il suo sacrificio non vengano dimenticati.”
La cerimonia avrà inizio il 25 gennaio 2024 alle ore 10:00 con la deposizione di una corona di fiori da parte del primo cittadino del comune di Valderice nel luogo dell’omicidio del magistrato. Seguirà poi un dibattito tra i magistrati dell’associazione ALA e gli studenti delle scuole locali all’interno dell’aula intitolata alla memoria di Ciaccio Montalto.
Sarà questa l’occasione per sensibilizzare le nuove generazioni sui valori della legalità e della giustizia ma anche di conoscere al meglio come il magistrato perse la vita per mano della criminalità organizzata.
Ciaccio Montalto fu infatti un servitore dello Stato ed uno dei primi magistrati ad essere brutalmente ucciso dal clan dei Corleonesi. Sulla sua esecuzione ci sono diverse questioni ancora attuali. Il magistrato potrebbe non aver ottenuto il giusto aiuto da parte di colleghi più remissivi alla lotta alla mafia.
La sua attività di contrasto alla criminalità organizzata fu però un’apripista delle successive collaborazioni tra procure che anni dopo confluiranno nella formazione dei pool investigativi contro le mafie.
Proprio per questo motivo la campagna di sensibilizzazione proseguirà anche nei mesi successivi in modo da includere anche gli studenti delle scuole di Palermo.
La cerimonia di chiusura si terrà il 22 giugno 2024 presso l’atrio della Biblioteca Comunale di Palermo. Un luogo iconico in quanto teatro dell’ultima apparizione pubblica del giudice Paolo Borsellino.
La lotta alle mafie fino alla sua uccisione
Giangiacomo Ciaccio Montalto era nato a Milano il 20 ottobre 1941 da una famiglia di origini trapanesi. Il padre ricopriva la carica di magistrato di Cassazione.
Ciaccio Montalto aveva seguito le sue orme con l’ingresso in magistratura nel 1970. Nell’anno successivo era arrivata la nomina a Sostituto Procuratore della Repubblica di Trapani.
Nel 1977 aveva iniziato un’ampia indagine circa il traffico di droga da parte di clan mafiosi della città di Trapani. La sua operazione aveva portato a decine di arresti per associazione mafiosa anche di imprenditori di spicco.
Ciaccio Montalto aveva manifestato insoddisfazione per l’omertà di diverse altre cariche istituzionali nella lotta alla criminalità organizzata e aveva pertanto richiesto il trasferimento a Firenze, dove nel frattempo diversi esponenti mafiosi di Trapani avevano trasferito la loro base.
Nel 1982 Ciaccio Montalto aveva denunciato pubblicamente in televisione come i magistrati fossero completamente abbandonati nel contrasto delle mafie.
Nella notte del 25 gennaio 1983 venne ucciso da tre uomini armati di pistole e mitraglietta.
Il gruppo lo aveva raggiunto mentre rincasava, privo di scorta nonostante le minacce ricevute, alla sua dimora di Valderice. Era l’1:30. Il vicinato non chiamò i soccorsi, sminuendo i colpi d’arma da fuoco uditi. Il corpo ormai privo di vita venne perciò ritrovato solo alle 6:30