I funerali di Giovanna Pedretti, la ristoratrice di Sant’Angelo Lodigiano suicidatasi lo scorso 14 gennaio, si sono svolti nella mattinata di oggi 22 gennaio nella chiesa della città. Un funerale seguito da un migliaio di persone, con alcune che in uno striscione hanno chiesto rispetto per la famiglia da parte della stampa.

Proprio sul ruolo dell’informazione, in particolare quella veicolata sulle piattaforme social, si è incentrata l’omelia pronunciata da don Enzo Raimondi: “Giovanna ha fatto un errore, è stata vittima dei leoni da tastiera“.

Giovanna Pedretti, l’omelia pronunciata da don Raimondi durante le esequie: “Giudicata sommariamente da parte di chi non conosce”

La vicenda che ha coinvolto Giovanna Pedretti ha lasciato ben presto la sensazione di un qualcosa che è sfuggito di mano a tutte le parti in causa. Non soltanto per il triste epilogo della ristoratrice, comunque ancora al vaglio degli inquirenti, ma anche da parte di chi doveva raccontare l’episodio del commento omofobo/abilista poi rivelatosi falso.

Specie da parte di chi ha fatto carriera sul distruggere la reputazione altrui, come Selvaggia Lucarelli che ha portato alla luce l’episodio, c’è stato un continuo e morboso interessamento alla vita lavorativa e privata di Pedretti, travolta probabilmente da un qualcosa di più grande di lei.

La facilità di commentare, anche violentemente, da dietro uno schermo è una delle storture del mondo dell’informazione di oggi che l’omelia di don Enzo Raimondi ha voluto mettere in luce:

Quante note stonate abbiamo dovuto ascoltare in questi giorni. Da un parte il dolore di chi si è sentito attaccare, una persona che ha sempre fatto qualcosa per rendere questo mondo migliore. Dall’altra il giudizio sommario, di chi parla senza sapere. Di chi costruisce castelli di carta, di chi cerca dove anche c’è del bene che pensa ci sia un tornaconto. Ora c’è una famiglia che chiede silenzio. Abbiamo vissuto l’invadenza, l’insistenza del diritto d’informazione, l’arroganza di chi pensa di poter distruggere. Ricordiamo l’onestà e la generosità di Giovanna. Un errore forse ha fatto Giovanna: aver per un attimo pensato che oltre agli estranei accusatori che hanno dubitato di lei, potessimo aver dubitato di lei anche noi che la conoscevamo. Bisogna impedire ai leoni di tastiera di distruggere tutto. Ora è il momento del silenzio. Cosa non abbiamo fatto, cosa avremmo potuto fare?

Purtroppo questo è il dubbio che nella città in cui viveva Pedretti riecheggerà a lungo, mentre tanti sugli organi di informazione sembrano essersi dimenticati della vicenda. Come resterà probabilmente inevasa un’altra domanda posta da don Raimondi, rivolta a chi ha tratto giovamento dall’insultare Pedretti online:

Come impedire ai leoni di tastiera di riversare impunemente sempre il loro odio e la cattiveria gratuita nella rete su chiunque dimenticando il potere distruttivo che hanno semplici parole? Ne uccide più la lingua della spada, come dice la ben nota massima.