Cos’è la Legge Iginio Massari? Si tratta del nuovo provvedimento voluto dal ministro Lollobrigida nato per riconoscere i mestieri di pasticcere, chef e artigiano del cibo al pari di quanto avviene già in altri Paesi, come Francia, Belgio e Spagna così da istituire la figura di “Maestro dell’arte della cucina italiana”.
L’annuncio è arrivato direttamente dal palco del Sigep, ovvero il 45° Salone Internazionale della Gelateria, Pasticceria, Panificazione Artigianale e Caffè di Rimini dove il Ministro e il pasticcere hanno spiegato in cosa consisterà il nuovo progetto.
L’obiettivo infatti è quello di istituire, a partire dal 2025, un titolo professionale di eccellenza per tutti gli individui che nel contesto delle professioni dell’enogastronomia hanno saputo distinguersi e dare “lustro al Paese”.
Durante la sua al Salone internazionale della pasticceria e gelateria 2024, Lollobrigida ha poi raccontato al pubblico la volontà di valorizzare sempre di più le scuole alberghiere e gli istituti agrari. In modo che non siano più scuole considerate meno importanti rispetto ad altre, ma ritenute fondamentali proprio perché collegate all’agroalimentare.
Cos’è la Legge Iginio Massari: preso come spunto il modello francese
L’idea di intitolare tale proposta al Maestro Massari è nata dal ministro dell’agricoltura Francesco Lollobrigida ed è stata accolta con piacere dal grande pasticcere lombardo proprio per riconoscergli a pieno la paternità.
Di fatto, questo nuovo titolo avrà lo scopo di rendere ufficiale la differenza sostanziale tra il professionista del cibo e l’artigiano che con l’intelligenza delle mani può dare vita a prodotti eccezionali. Lo stesso Iginio Massari ha poi sottolineato che da tempo si batte proprio per l’istituzione di un riconoscimento di questo genere nel nostro Paese.
Il provvedimento si basa infine, su un modello ben preciso utilizzato dal 1924 già in Francia, ovvero il Mof, Meilleur Ouvrier de France (Miglior Artigiano di Francia), riconoscimento simile alla nuova legge italiana ma ben più datato, di cui proprio Massari è unico membro della commissione esaminatrice di origine straniera.
Rispetto al decreto francese il nostro sarà però ben diverso. “È tanti anni che penso a una versione italiana di quello che fanno in Francia. Ho in mente con precisione le prove che i candidati dovranno superare”, ha dichiarato il Ministro Lollobrigida.
Chi vorrà diventare “Maestro dell’arte della cucina italiana” dovrà infatti dimostrare di avere una solida preparazione non solo tecnica ma anche manuale.
Alla fine il premio verrà assegnato grazie al giudizio di una commissione di esperti che sarà presieduta dal Maestro in persona e da altri prestigiosi professionisti del settore.
Durante la presentazione del progetto il Ministro Lollobrigida ha poi ringraziato Massari per l’azione attiva e promozionale del Made in Italy nel mondo.
Chi è il Maestro pasticcere Iginio Massari
Il provvedimento oltre che portare grande riconoscimento omaggia anche un grande professionista italiano come Iginio Massari.
Il famoso pasticcere ha iniziato la sua carriera all’inizio degli anni Settanta quando ha aperto la sua prima pasticceria a Brescia con il nome di “Pasticceria Veneto”.
Da quel momento è iniziato il suo inarrestabile successo che lo ha portato in poco tempo ad essere uno dei più grandi promotori della cucina italiana.
Ora il Maestro, grazie alla collaborazione del suo team possiede locali e negozi nelle principali città italiane come Milano, Verona e Firenze.
Nel corso della sua carriera ha conquistato moltissimi premi e riconoscimenti sia nazionali che internazionali che lo hanno reso sempre più celebre.
Tra i più importanti troviamo il riconoscimento delle 3 torte all’interno della Guida Pasticceri & pasticcerie di Gambero Rosso assegnato proprio al suo primo negozio di Brescia.
Massari è molto conosciuto anche nell’ambiente televisivo grazie a partecipazioni in programmi di cucina come Masterchef oltre che essere apparso più volte anche in riviste e giornali per le sue creazioni o talvolta per rispondere ad alcune critiche e difendere i prodotti della tradizione culinaria italiana spesso malvisti all’estero.