La vicenda che vede coinvolti Vittorio Sgarbi ed un quadro caravaggesco di Rutilio Manetti, che secondo alcuni il sottosegretario al Ministero della Cultura avrebbe sottratto illegalmente al legittimo proprietario, non ha ancora un punto di conclusione.
Se le opposizioni spesso chiedono le dimissioni di Sgarbi e le forze di maggioranza lo difendono anche un po’ controvoglia, Federico Mollicone (che presiede proprio la Commissione Cultura della Camera) decide di vestire i panni del garantista: “Bisogna aspettare la fine delle indagini e dell’istruttoria”.
Caso Sgarbi, Mollicone (FdI) chiede pazienza: “Non c’entra il governo, Vittorio ne risponderà come cittadino”
Intercettato da Tag24 fuori Montecitorio, il deputato di FdI Federico Mollicone ha voluto commentare in toni garantisti ed insolitamente pacati la vicenda che ha coinvolto Vittorio Sgarbi. Se nel 2019 i due si erano scontrati vivacemente in Commissione Cultura, con il critico d’arte che chiamò ripetutamente “capra!” il deputato meloniano, nel 2024 Mollicone chiede di aspettare l’esito delle indagini prima di formulare decisioni politiche.
Ancora non si sa, infatti, cosa sia accaduto di preciso al quadro di Rutilio Manetti, che il precedente proprietario ritiene finito nelle mani di Sgarbi in modo non legale ed in forma danneggiata. Va ricordato anche che Sgarbi ha accumulato negli scorsi mesi molti mugugni nelle forze di maggioranza (il ministro Sangiuliano principalmente), a causa di compensi ricevuti per delle conferenze senza averne titolo.
Parlare di dimissioni, come chiedono le principali forze d’opposizione (PD e M5S), non è fattibile per Mollicone. Qui entra in gioco il suo animo da garantista, dimentico degli screzi passati:
C’è un’istruttoria in corso e quindi bisogna aspettare l’esito dell’istruttoria, mi sembra evidente. Le indagini? Io sono un garantista e se ci saranno degli addebiti ovviamente dovrà fare le sue considerazioni, fermo restando che i processi non vanno fatti in piazza ma vanno fatti nelle sedi opportune.
Mollicone ci tiene a sottolineare proprio questo aspetto, anche perché allo stato attuale delle cose è impossibile sapere come finirà il caso Sgarbi:
Non sono il mago Otelma, non prevedo il futuro, aspettiamo e capiremo. Al cittadino Sgarbi stanno accadendo delle cose ed è giusto che si chiarisca il quadro e c’è un’istruttoria aperta per la questione dei suoi presunti conflitti d’interesse. A noi compete più che altro la seconda questione, la prima no: ne risponderà come cittadino.