BTp Italia e trend inflazionistico: Istat ha confermato che l’inflazione italiana ha rallentato la sua corsa. Interroghiamo i BTp Italia per comprendere come si muoveranno i mercati e quali sono le previsioni sul trend dei prezzi al consumo.
Il mese di dicembre ha registrato un trend inflattivo italiano in calo di oltre mezzo punto percentuale e a livello annuale l’inflazione è scesa da oltre 8 punti percentuali a oltre 5,5 punti percentuali: è quanto ha confermato l’Istat. Per comprendere come si muoveranno i mercati e quali sono le possibili proiezioni sul trend futuro dei prezzi al consumo è necessario monitorare i BTp Italia.
Scopriamo in questa guida la correlazione tra BTp Italia e trend inflazionistico: ecco quali sono le previsioni sull’andamento dei prezzi per l’anno 2024.
BTp Italia e trend inflazionistico: quali sono le previsioni per l’anno 2024?
I BTp Italia sono titoli di stato indicizzati all’indice nazionale dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (FOI): si tratta di obbligazioni a tasso fisso a medio-lungo termine pensati come strumenti di protezione del risparmio dall’incremento dei prezzi.
Dopo le cedole appetibili staccate all’inizio dello scorso anno, i BTp Italia hanno subito un ridimensionamento dei tassi offerti agli obbligazionisti a seguito del rallentamento del rally dei prezzi al consumo. Per comprendere il trend futuro e prossimo dell’inflazione è bene monitorare l’andamento dei BTp Italia.
Il BTp Italia (ISIN: IT0005332835) con scadenza cedola pari allo 0,55% offre un rendimento lordo pari all’1,8% e il suo prezzo di acquisto è pari a 97 centesimi di euro. Il titolo obbligazionario con cedola fissa e con simile scadenza ha un rendimento pari a 2,9 punti percentuali. La discrepanza di oltre un punto percentuale esprime il trend inflazionistico medio atteso fino alla scadenza del BTp Italia (maggio 2026).
Per comprendere l’andamento inflazionistico prendiamo in considerazione il BTp Italia che stacca una cedola pari all’1,6% e scade a giugno 2030. Il rendimento di questo bond indicizzato all’indice nazionale dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (FOI) è pari a 2,25 punti percentuali. Il titolo statale a cedola fissa e con la stessa scadenza vanta un rendimento pari a 3,3 punti percentuali. Anche in questo caso il trend inflazionistico atteso da qui fino al mese di giugno 2030 è pari ad un punto percentuale.
Concentriamo l’attenzione sul BTp Italia che vanta una cedola pari all’1,6% e con scadenza fissata al mese di novembre 2028: il rendimento di questo titolo obbligazionario è pari a poco più di due punti percentuali. Il bond a tasso fisso con medesima scadenza vanta un rendimento pari a poco più di 3 punti percentuali. Anche in questo caso il trend inflattivo atteso è pari ad un punto percentuale.
Inflazione italiana è sottostimata?
Da qui al 2030 il trend inflazionistico atteso annuo è pari ad un punto percentuale, ovvero il 50% in meno rispetto all’obiettivo target fissato dalla BCE pari a 2 punti percentuali. Nel decennio pre-pandemico il tasso inflattivo medio è stato pari all’1%, ma in uno scenario macroeconomico globale differente ci si attende una risalita del trend inflazionistico.
Cosa è cambiato? Ci sono tre tematiche a cui la comunità e gli investitori internazionali stanno prestando massima attenzione: la possibile riduzione dei tassi di interesse, la crisi del Mar Rosso e la folle corsa dei titoli azionari dei colossi tecnologici.
In particolare, il blocco dei traffici commerciali nel Mar Rosso provocherà un incremento dei costi logistici e provocherà la carenza di determinati prodotti: petrolio, gas naturale liquefatto, materie prime e beni elettronici. Il trend inflattivo italiano tende ad essere sottostimato, per questo i BTp Italia sono titoli obbligazionari che dovrebbero essere inclusi in un portafoglio obbligazionario diversificato.