In arrivo la stangata sul costo del riscatto della laurea del 2024: per ogni anno di studio da riscattare, infatti, si pagheranno oltre 6.000 euro. L’aumento del costo riguarda il meccanismo che prevede un costo agevolato, la cui introduzione fa riferimento al decreto numero 4 del 2019.
L’aumento del costo dipende dall’incremento dell’inflazione registrata dall’Istat nell’anno precedente. Per il 2023 il tasso di inflazione da applicare è pari al 5,7 per cento. Anche 12 mesi fa il costo del riscatto della laurea aveva subito una incremento importante: infatti l’aumento fu del 7,8 per cento, pari a oltre 400 euro in più per ogni anno di studi da valorizzare.
Riscatto laurea 2024 stangata, ecco quanto costa quest’anno la valorizzazione degli studi per la pensione
In arrivo un aumento consistente del costo del riscatto della laurea 2024, con applicazione del metodo di pagamento agevolato. Infatti, per riscattare gli anni di università serviranno oltre 6.000 euro per ciascun anno da valorizzare. Precisamente il costo si aggirerà intorno ai 6.100 euro, da moltiplicare per quattro o cinque anni a seconda della durata legale del titolo universitario da valorizzare. L’aumento è pari al 5,7 per cento, la percentuale di incremento dei prezzi rilevata dall’Istat nell’anno 2023. In valore assoluto, l’aumento supera i 335 euro.
Nello scorso anno, il costo per ciascun anno da riscattare era pari a 5.776 euro. L’operazione aveva subito un aumento di costo di oltre 400 euro per ogni anno oggetto di riscatto, per un incremento pari al 7,8 per cento. Il riscatto agevolato della laurea può essere utilizzato per gli anni di studio collocati nel periodo del sistema previdenziale contributivo puro, ovvero a partire dal 1° gennaio 1996. Per questi periodi, il decreto numero 4 del 2019 ha stabilito un metodo di calcolo del costo “light”, con il pagamento di una quota fissa per ogni anno di riscatto.
Riscatto laurea 2024 stangata di oltre 300 euro
In alternativa al metodo agevolato del riscatto della laurea, il costo si può determinare anche con il metodo ordinario. Quest’ultimo si applica determinando l’onere da versare all’Inps metodo mediante la moltiplicazione della retribuzione percepita nei dodici mesi precedenti quello di presentazione della domanda di riscatto all’Inps per l’aliquota contributiva relativa alla pensione di vecchiaia e superstiti (Ivs). Il risultato va moltiplicato per il numero degli anni degli studi universitari da valorizzare.
La percentuale da considerare è quella relativa all’anno di presentazione della domanda. Per il 2024, tale aliquota è del 33 per cento. La retribuzione da prendere in considerazione per il calcolo è sempre quella relativa al lavoro. Si esclude, invece, la contribuzione figurativa riguardante l’indennità di disoccupazione Naspi, anche se percepita temporalmente vicina alla domanda di riscatto della laurea.
Quanto costa la valorizzazione studi per chi ha contributi versati prima del 1996?
Per gli anni di studio collocati prima del 1996 il meccanismo di calcolo dell’onere del riscatto è quello della riserva matematica. In particolare, tale meccanismo si applica per gli anni di riscatto degli studi universitari che si collochino nel periodo di applicazione del sistema retributivo delle pensioni, ovvero:
- prima della fine del 1995, nel caso in cui, a tale data, il richiedente abbia meno di 18 anni di contributi versati;
- nel caso in cui il richiedente abbia maturato contributi fino alla fine del 2011 con almeno 18 anni di versamenti fino al 1995;
- se il contribuente maturi 18 anni di contributi entro la fine del 1995 considerando anche i quattro o cinque anni del riscatto della laurea.
Il costo da sostenere per il riscatto mediante questo metodo si determina sul differenziale tra la pensione annua pagata dall’Inps con il riscatto della laurea rispetto a quella versata senza il riscatto. Alla differenza si applicano dei coefficienti variabili in base all’età, al sesso, al numero di anni di contributi versati.