È indagato anche per omicidio Simone Gresti, il 44enne di Jesi con cui Andreea Rabciuc era fidanzata quando scomparve nel nulla nell’agosto del 2022: ecco chi è e perché gli inquirenti sospettano di lui dopo il ritrovamento di un cadavere che potrebbe appartenere alla 27enne di origini romene.
Andreea Rabciuc, chi è il fidanzato Simone Gresti, indagato per omicidio
Simone Gresti, 44 anni, era già stato iscritto nel registro degli indagati per sequestro di persona e per spaccio di stupefacenti in relazione alla scomparsa e presunta morte della fidanzata 27enne Andreea Rabciuc. Era stato lui, nell’agosto del 2022, a denunciarne la sparizione, raccontando ai carabinieri di un possibile allontanamento volontario della giovane.
Insieme agli amici Francesco e Aurora la sera prima avevano preso parte a una festa organizzata in una roulette nelle campagne di Montecarotte, in provincia di Ancona. Stando al suo racconto, dopo un litigio la 27enne si era incamminata, da sola, a piedi, verso Moie, lasciandogli il suo cellulare. La nuova ipotesi è che sia stato lui a farne perdere le tracce, dopo averla uccisa.
Nel tardo pomeriggio di sabato scorso, all’interno di un casolare abbandonato poco distante dal luogo del festino a cui i due avevano partecipato, è stato trovato, infatti, un cadavere che si pensa possa appartenere ad Andreea. Per l’identificazione ufficiale bisognerà aspettare i risultati dell’esame del Dna, ma gli abiti rinvenuti accanto al corpo combacerebbero con quelli da lei indossati il giorno della scomparsa.
È possibile che, come ha sempre sostenuto sua madre, il 44enne le abbia fatto del male, cercando poi di depistare le indagini? Cercheranno di capirlo gli investigatori. Sul cadavere, intanto, è stata disposta l’autopsia, che dovrà fare chiarezza sulle cause e sulla data del decesso. Ci si chiede, in effetti, se il corpo non possa essere stato portato nel casolare – che era già stato ispezionato – in un secondo momento.
I sospetti della madre di Andreea su Gresti
Il legale che difende il 44enne, l’avvocato Emanuele Giuliani, ha fatto sapere che Gresti è “sotto choc”, dopo aver appreso la notizia della possibile morte della fidanzata. La madre della giovane, incontrandolo sul luogo del ritrovamento, lo ha accusato di “difendere un criminale”.
Da sempre sostiene, infatti, la colpevolezza dell’uomo che la figlia frequentava e da cui, secondo un testimone, avrebbe voluto allontanarsi, per cambiare vita. Nel caso in cui dovessero essere accertate le sue responsabilità, occorrerebbe fare chiarezza sul movente.
Potrebbe entrarci qualcosa il messaggio che Andreea inviò al padre alle 4.30 del mattino del giorno della scomparsa, con scritto “mi sono messa nei guai”? Per ora lui si proclama innocente. Lo scorso ottobre, commentando la sua situazione professionale e personale, il legale che lo assiste aveva fatto sapere che continuava a lavorare come autotrasportatore, conducendo una vita abbastanza serena con la nuova compagna, nonostante fosse indagato.
Il falso allarme di Roma
“Siete sicuri che sia lei?”, avrebbe continuato a urlare la madre di Andreea, con la voce rotta dal pianto, dopo essere stata chiamata a supervisionare gli accertamenti condotti sabato scorso dagli inquirenti all’interno del casolare di Ancona.
Non è la prima volta, in effetti, che un corpo viene spacciato per quello della 27enne. Era già successo lo scorso luglio, quando a Roma, nei pressi del quartiere Pigneto, un operaio impegnato nelle operazioni di pulizia di un terreno di proprietà di Ferrovie dello Stato, si era imbattuto in un cadavere, dando l’allarme.
Dai primi accertamenti si era pensato che potesse appartenere ad Andreea. Poi gli esami lo avevano escluso, ipotizzando che fosse di una donna con più di trent’anni e con figli.