Superbonus, è una settimana decisiva per la riapertura del 110% (o del bonus almeno al 90%, a seconda dei casi), fino al 29 febbraio 2024, come richiesto da varie forze politiche di maggioranza e opposizione. Tuttavia Fratelli d’Italia ha ritirato l’emendamento. In tutto, i partiti hanno proposto 130 variazioni al decreto 212 del 29 dicembre 2023, in questi giorni in Commissione Finanze di Montecitorio.
La maggior parte degli emendamenti ha come obiettivo quello di concedere più tempo alle imprese per finire i lavori. Tuttavia, il ritiro dell’emendamento da parte del partito di maggioranza rappresenta, semmai ce ne fosse ancora di bisogno, una chiara lettura delle intenzioni del governo e, in particolare, del ministero dell’Economia e delle Finanze di Giancarlo Giorgetti, di mantenere i conti in ordine rispetto a una agevolazione sulla quale l’esecutivo ha già manifestato tutte le sue avversità.
In sede di conversione del decreto 212/2023 c’è anche il tentativo di dietrofront sul bonus per l’abbattimento delle barriere architettoniche, altra agevolazione uscita ridimensionata dal decreto di fine anno scorso.
Superbonus riapertura 110% febbraio 2024, ultime novità
Sulla possibilità di una mini proroga del superbonus al 110% o al 90% fino al 29 febbraio 2024 è arrivata la chiara intenzione del governo e del ministero dell’Economia e delle Finanze di non proseguire sulla strada della massima agevolazione, come richiesto dai partiti di opposizione, ma anche dalle forze di maggioranza. Infatti, l’emendamento di Fratelli d’Italia è stato ritirato, proprio a testimoniare una chiara volontà di chiudere con il 110% per proseguire sulla strada della stabilità dei conti pubblici.
Le proposte di mini proroga del bonus 110% con Sal straordinario
L’emendamento di Fratelli d’Italia, uguale a quello del Partito democratico e del gruppo misto, si basa sulla proposta dell’Associazione nazionale dei costruttori edilizi (Ance) che prevedono l’istituzione di uno stato di avanzamento dei lavori (Sal) straordinario al 29 febbraio 2024 e la possibilità di prorogare, dunque, per due mesi, il 110% o il 90% sulle nuove spese di quest’anno.
Infatti, molti dei soggetti che trarrebbero i maggiori vantaggi da questa proroga, ovvero i condomini, hanno avuto l’amara constatazione che al 31 dicembre 2023 non sono stati chiusi vari cantieri in superbonus per i lavori di efficientamento energetico e di ristrutturazione. L’ultima rilevazione Enea ha evidenziato che i cantieri sui condomini non completati al 31 dicembre 2023 rappresentano il 15 per cento del totale.
Superbonus riapertura febbraio 2024, FdI ritira emendamento al decreto 212/2023
Ciò comporta la perdita di agevolazione per le nuove spese, con il passaggio del bonus dal 110% del 31 dicembre 2023 al 70%, in vigore dal 1° gennaio 2024. La perdita di percentuale dovrà essere coperta dai condomini stessi che, in ogni modo, potrebbero lamentare la mancata chiusura dei cantieri nei tempi pattuiti (prima della fine del 2023) da parte delle imprese incaricate dei lavori.
Da queste premesse, e in mancanza di proroghe da parte del governo, si prevede una lunga scia di contenziosi che potrebbe trascinarsi tra i condomini e le imprese. È previsto un incontro tecnico per martedì prossimo, 23 febbraio, promosso da Guerino Testa (relatore dell’emendamento di Fratelli d’Italia) tra i rappresentanti dell’esecutivo.
Bonus abbattimento barriere architettoniche, si attendono novità sui lavori consentiti
Alcuni tra gli emendamenti già presentati nei giorni scorsi al decreto 212 del 29 dicembre 2023, riguardano il bonus per l’abbattimento delle barriere architettoniche. Su questa agevolazione, con bonus del 75%, il provvedimento di fine anno ha fissato delle strette sui lavori consentiti per avere l’agevolazione, con esclusione di infissi, pavimenti, finestre, bagni e porte, nonché le varie delimitazione dell’utilizzo dello sconto in fattura.
La conversione in legge del decreto potrebbe riservare qualche apertura, soprattutto per quanto riguarda l’allargamento degli interventi consentiti con questo bonus.