In Francia non si fermano le manifestazioni contro la legge sull’immigrazione: decine di migliaia di persone scendono in piazza per mostrare il proprio dissenso.

Francia, manifestazioni contro la legge sull’immigrazione

In Francia continuano le proteste contro la nuova legge sull’immigrazione. Decine di migliaia di persone sono scese in piazza in tutto il Paese per mostrare il proprio dissenso contro la contestata normativa, a quattro giorni dalla decisione del Consiglio costituzionale sulla sua validità.

In tutta la nazione sono stati organizzati circa 164 cortei contro la legge definita da molti oppositori “una svolta pericolosa nella storia della Repubblica”. Questo è quanto dichiarato all’interno di un manifesto redatto da più di duecento personalità appartenenti a diversi settori della vita pubblica.

A Parigi oltre 16.000 persone, secondo quanto riportato dalle autorità locali, hanno marciato tra Place du Trocadéro e il complesso monumentale degli Invalides.

Si attende quindi il verdetto ufficiale e risolutivo del Consiglio Costituzionale francese, che dovrebbe emettere la sua decisione giovedì prossimo, il 25 gennaio 2024, proprio sulla costituzionalità della legge.

Le nuove norme sono state approvate lo scorso dicembre con i voti a favore del National Rally (RN) di estrema destra di Marine Le Pen.

Immigrazione: le proteste dei francesi

La legge sull’immigrazione che sta scuotendo da tempo la Francia e che continua a sollevare polemiche e proteste tra i cittadini ha ricevuto l’approvazione da entrambe le camere del Parlamento lo scorso dicembre 2023.

La nuova norma prevede misure di ispirazione conservatrice, dato la necessità dell’attuale governo di strizzare l’occhio all’ala destra del Parlamento, non godendo di una maggioranza stabile. Diversi partiti appartenenti alla sinistra e e al movimento ambientalista, contrari al contenuto del pacchetto normativo sull’immigrazione hanno deciso di unire le forze e di presentare al Consiglio costituzionale un ricorso

La ragione che ha spinto la richiesta è data dal fatto che secondo i dissidenti ben 24 articoli della nuova legge a tema immigrazione violerebbero i principi fondamentali su cui si basa la Costituzione francese.