Continua lo scontro tra l’Anm e il ministro della Giustizia Carlo Nordio. Stamattina i magistrati hanno approvato un documento che è un duro atto di accusa sulla gestione della giustizia da parte del Ministro. Il documento è stato votato stamane dal direttivo centrale dell’Anm a maggioranza ma con il voto contrario di Magistratura Indipendente.
Il sindacato dei magistrati lancia di fatto un ultimatum al ministro: attui “una reale politica di sostegno dei magistrati garantendo mezzi e risorse” o il sindacato “si riserva ogni necessaria iniziativa a tutela dell’essenza della giurisdizione”.
Scontro tra Anm e Nordio: i magistrati chiedono al ministro di sostenere il loro lavoro
I magistrati italiani, da giorni sul piede di guerra anche a seguito delle dichiarazione del vicepresidente del Csm Pinelli circa il “deragliamento” del ruolo del Consiglio Superiore della Magistratura, accusano di fatto il titolare della dicastero della giustizia di essere più preoccupato di limitare il potere dei magistrati piuttosto che fornirgli gli strumenti e i mezzi per poter espletare al meglio il proprio compito.
“Nella recente relazione del ministro sullo stato della Giustizia piuttosto che l’indicazione di strumenti che possano essere di ausilio al quotidiano impegno dei magistrati si è avuta una nuova manifestazione del timore per il preteso eccessivo potere degli uffici di procura”
scrivono le toghe nel documento facendo riferimento anche alle questioni relative alle intercettazioni.
Anm contro Nordio su intercettazioni e abuso d’ufficio: “creano sacche di impunità”
Sulla questione intercettazioni, l’ANM chiarisce anche che va “riaffermata la necessaria difesa e salvaguardia dello strumento delle intercettazioni”.
Duramente critica sull’abrogazione del reato dell’abuso d’ufficio che “rischia” di determinare “una fascia di impunità che non appare in linea con le esigenze, riconosciute dallo stesso Guardasigilli nella sua relazione alle Camere, di serio ed effettivo contrasto ai fenomeni corruttivi”.
Ribadita infine, anche la contrarietà alla separazione delle carriere.
Caso Pinelli, l’Anm rivendicano il ruolo “imprescindibile di garanzia del Csm”
In un secondo documento, sempre votato stamane, il sindacato dei magistrati rivendica anche il ruolo imprescindibile di garanzia del Csm dopo le polemiche suscitate dalle dichiarazioni del vicepresidente del Consiglio superiore della magistratura Fabio Pinelli, che accusava la precedente gestione di aver “deragliato dalle sue funzioni” aprendo un caso politico.