Dopo la recente nomina di Luca De Fusco come direttore generale del Teatro di Roma arrivano anche le reazioni degli artisti in una lettera di protesta contro la decisione presa dalla Regione Lazio e dal Ministero della Cultura.
De Fusco, Teatro di Roma: la lettera degli artisti contro la nomina
In seguito all’ufficializzazione della notizia sulla nomina a direttore generale del Teatro di Roma – un’istituzione culturale della capitale – ricaduta su Luca De Fusco, non tardano ad arrivare le polemiche. Già il 20 gennaio il Campidoglio aveva fatto partire le prime voci di disapprovazione.
Il sindaco Roberto Gualtieri e l’Assessore capitolino alla cultura Miguel Gotor che si sono espressi sulla decisione presa dalla Regione Lazio e dal Ministero della Cultura – senza consultare il presidente dello stabile Francesco Siciliano – parlando di un “incontro abusivo” e di un “tentativo di occupazione dal parte della destra” poiché rappresenta “un segnale inquietante contro il pluralismo istituzionale”.
La scelta ha destato polemiche anche nel mondo dello spettacolo, sollevando proteste tra gli artisti che hanno deciso di far sentire la propri voce unendo le forze in una lettera. Nella lista dei contrari alla nomina di De Fusco direttore compaiono i nomi di: Matteo Garrone, Elio Germano, Lino Guanciale, Fanny&Alexander, Roberto Latini, Vinicio Marchioni.
Si sono aggiunti anche altri personaggi che fanno parte delle realtà che animano i teatri di Roma, come Fabrizio Arcuri, Timpano/Frosini, Bluemotion, Sylvia De Fant, Valerio Vigliar, Giorgina Pi, Marco Cavalcoli, Chiara Lagani, Luigi De Angelis, Marco Molduzzi, lacasadargilla, Lisa Ferlazzo Natoli, Alessandro Ferroni, Maddalena Parise, Alice Palazzi, Lorenzo Letizi, Stefano Ricci e Fabrizio Sinisi.
In calce alla lettera sono riportate le firme di tutti questi artisti e nella premessa del documento già appaiono chiarissimi i motivi della protesta:
“La lettera è stata pubblicata nell’urgenza degli eventi, sarà doveroso aggiornarla con tutti i nomi di una comunità romana e nazionale che si sta confrontando in questo momento e che, per esclusive ragioni di tempo, non ha potuto esserne firmataria”.
Protesta degli artisti contro la nomina di De Fusco: il presidio davanti al Teatro Argentina
Nella protesta portata avanti dagli artisti e dagli esponenti del mondo dello spettacolo di Roma, oltre alla stesura della lettera, si procede senza remore con azioni concrete: oggi domenica 21 gennaio 2024 si svolgerà un presidio davanti alle porte del Teatro Argentina. Tanti nomi di personaggi famosi che saranno presenti per supportare l’iniziativa.
All’interno della lettera di protesta, gli attori spiegano le ragioni che hanno animato il loro dissenso:
“Sabato 20 gennaio 2024 alle ore 10 il Teatro di Roma, nella figura del presidente del consiglio d’amministrazione della Fondazione Teatro di Roma Francesco Siciliano convoca una conferenza stampa in cui annuncia una spaccatura profonda nel Teatro nazionale della nostra città sulla nomina del direttore generale. Siciliano stesso e la consigliera Di Iorio informano d’aver chiesto l’aggiornamento della riunione del cda in data da destinarsi, mentre i tre membri rimanenti (espressione del ministero della Cultura e della Regione Lazio), nonostante il rinvio chiesto dal presidente, hanno scelto di proseguire con la nomina del nuovo direttore”.
E proseguono:
“Ci sembra che, al di là di ogni valutazione circa la regolarità di quanto accaduto (ci limitiamo a questo proposito ad esprimere qualche dubbio intorno all’opportunità che un vicepresidente nominato dall’assemblea dei soci operi in aperto contrasto con la volontà di uno dei soci stessi), la questione cruciale è che sia stata presa una decisione di questa importanza senza che fosse presente la rappresentanza della città di Roma nelle figure del presidente e della consigliera Di Iorio, rappresentanti del Comune di Roma, socio di maggioranza e proprietario di Teatro Argentina, Teatro India, Teatro Torlonia, Teatro Valle. Quest’ultimo nei prossimi mesi avrebbe dovuto essere attribuito al Teatro di Roma”.
In conclusione gli artisti ribadiscono:
“Riteniamo che questo modo di procedere rappresenti un grave colpo al rapporto di lealtà e al rispetto istituzionale che legano il Teatro della Capitale alla città, a noi protagonisti sul palco, al pubblico tutto e a chi ogni giorno si impegna per mandare avanti i palcoscenici. Dopo due anni di commissariamento la scelta del direttore generale era fortemente attesa ed è decisiva per il rilancio. Auspicheremmo una nomina ampiamente condivisa di una figura competente che possa portare a uno sviluppo culturale della Capitale in tutte le sue componenti. Una figura con una visione ampia ed inclusiva, che sappia garantire solidità, pluralismo, una profonda conoscenza della macchina istituzionale, del contesto nazionale e internazionale e del diversificato e fecondo territorio romano. Nella terna selezionata dalla commissione, che poteva arrivare fino a cinque nomi, non ci sono né parità di genere, né figure giovani”.
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