Dubbi, e forse qualcosa di più, da parte degli ucraini su Evgenij Prigozhin. A esprimerli, sottolineando che non ci siano prove sulla morte del leader della Wagner, è il capo della direzione principale dei servizi segreti di Kiev, Kyrylo Budanov, in un’intervista rilasciata al “Financial Times”.

Gli 007 ucraini dicono che non ci sono prove sulla morte del capo della Wagner Prigozhin

“Prigozhin? Per quel che ne sappiamo potrebbe averlo ucciso Putin“, aveva detto solo a settembre il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Che poi era una tesi accreditata fino a un mese fa, quando il “Wall Street Journal” (quotidiano finanziario concorrente proprio del “Financial Times”, circostanza che arricchisce di stranezza il caso) aveva scritto che l’assassinio era stato preparato da Nikolai Patrushev, ex spia e sodale di lunga data proprio di Putin e diventato la “seconda persona più influente del Paese“.

Proprio Mosca, il 30 agosto, ossia l’indomani dei funerali privati-privatissimi dell’ex cuoco di Putin, aveva detto che l’incidente aereo del 23 agosto in cui è morto potrebbe essere stato un atto intenzionale.

“Ufficialmente”, l’ex cuoco di Putin è morto in un incidente aereo

Fino a ieri la domanda era: “Chi ha ucciso Prigozhin?” e, al limite, “Come?” Oggi arriva un bel salto indietro fino a un’altra questione: “È morto Prigozhin?” Le fonti “ufficiali” (sono diventate d’obbligo anche le virgolette) dicono ancora che è stata una bomba piazzata sotto l’ala a far esplodere, mezz’ora dopo il decollo, il velivolo privato su cui viaggiavano il capo della Wagner e nove dei suoi uomini. Forse.