La sedentarietà si riferisce a un modo di vivere caratterizzato da scarso movimento e da un’esercitazione fisica insufficiente per mantenere il corpo in uno stato di benessere generale. Ma quali sono i rischi a medio-lungo termine per chi non si muove mai?

Cosa succede se non ci si muove mai?

Spesso, chi adotta uno stile di vita sedentario può essere una persona che rimane in posizioni fisse per lunghi periodi, come ad esempio un impiegato, aumentando così il tempo trascorso senza attività fisica durante la giornata lavorativa.

La sedentarietà comporta rischi per la salute, tra cui:

  • Obesità: Derivante dalla mancanza di attività fisica.
  • Malattie cardiovascolari: La mancanza di movimento può accelerare la degenerazione del sistema cardiocircolatorio, aumentando i rischi di trombosi e problemi cardiaci precoci. Uno studio dell’Università del Texas ha evidenziato che chi resta seduto oltre 10 ore al giorno ha un 8% in più di possibilità di sviluppare malattie cardiovascolari rispetto a chi lo fa per meno di tre ore, con un incremento del 14% per chi rimane seduto per mezza giornata.
  • Diabete di tipo 2: L’attività fisica regolare è nota per migliorare l’assorbimento del glucosio e contrastare il diabete di tipo 2.
  • Disturbi muscolo-scheletrici e osteoporosi: La posizione seduta prolungata comporta un carico sulla schiena anziché sulle gambe, causando mal di schiena e disturbi simili. La mancanza di movimento può danneggiare le articolazioni e contribuire all’osteoporosi.
  • Danni psicologici: Una vita sedentaria nel lungo periodo può provocare problemi psicologici come ansia, manie, disturbi ossessivi e depressione. Ricerche pubblicate nella rivista BMC Public Health indicano un aumento dell’ansia nella società moderna correlato alla diffusione della sedentarietà.

Sedentarietà e cancro

Come sottolinea l’AIRC (la Fondazione italiana per la ricerca sul cancro), la mancanza di attività fisica aumenta il rischio di sviluppare neoplasie, coinvolgendo il colon, il seno prima e dopo la menopausa, e l’utero.

Si stima che livelli insufficienti di attività fisica siano associati a un aumento del rischio del 10-20% per questi tipi di tumori.

Al contrario, le prove del collegamento tra inattività e cancro alla prostata, alla vescica, al rene e ai polmoni sono attualmente meno evidenti. In alcuni paesi, come gli Stati Uniti, si ritiene che tra il 2 e il 4% di tutti i casi di tumore siano attribuibili alla mancanza di movimento.

Oltre al suo impatto diretto, la mancanza di attività fisica aumenta le probabilità di sviluppare tumori contribuendo al rischio di obesità, a sua volta associata a diversi tipi di cancro. Le persone obese sono più suscettibili a cancri dell’endometrio, dell’esofago, dello stomaco, del fegato, dei reni, del pancreas, del colon, della cistifellea, del seno (dopo la menopausa) e della tiroide.

D’altra parte, ci sono prove sufficienti affermando che l’esercizio fisico svolge un ruolo protettivo contro i tumori, e tale ruolo diventa più significativo con l’aumentare dell’intensità, della durata e della frequenza dell’attività fisica.