Costruire la pace partendo dai più deboli, coloro i quali soffrono di più la guerra. Ma guerra e violenza sono anche quelle delle parole che fluiscono senza criterio né rispetto. Nell’intensa domenica di Papa Francesco, sono questi i temi su cui il Pontefice si concentra sia durante l’Angelus che nel corso della Domenica della Parola di Dio che lo precede nella basilica di San Pietro.
“I social accentuano la violenza”, l’allarme di Papa Francesco
Mentre la società e i social accentuano la violenza – dice dunque in mattinata – noi stringiamoci alla mitezza della Parola di Dio che salva, che è mite, che non fa rumore.
Nel corso dell’Angelus, Bergoglio pensa poi a Europa dell’Est e Medio Oriente.
Non stanchiamoci di invocare il Signore per la pace in Ucraina, in Israele, in Palestina e in tante altre parti del mondo. A soffrirne la mancanza sono sempre i più deboli. Penso ai piccoli, ai tantissimi bambini feriti e uccisi, a quelli privati da affetti, privati di sogni e di futuro. Sentiamo la responsabilità di pregare e costruire la pace per loro.
Il Pontefice invoca la pace per i più deboli e critica i cristiani “all’acqua di rosa”
Il Papa se la prende poi con i fannulloni.
Il Signore ama coinvolgerci nella sua opera di salvezza, ci vuole attivi con Lui, responsabili e protagonisti. Un cristiano che non è attivo, non è responsabile e non è protagonista nella sua fede non è un cristiano o, come diceva mia nonna. è un cristiano all’acqua di rosa.
Analizzando l’attualità, Bergoglio torna sul rapimento di sei religiose a Port-au-Prince, capitale di Haiti.
Nel chiedere accoratamente il rilascio delle religiose, prego per la concordia sociale nel Paese e invito tutti a far cessare le violenze che provocano tante sofferenze a quella cara popolazione.
Un pensiero per Haiti ed Ecuador. Giubileo, inizia l’anno della preghiera
Haiti, ma anche Ecuador, mentre la Chiesa si prepara anche a un appuntamento fondamentale.
I prossimi mesi ci condurranno all’apertura della Porta Santa con cui daremo inizio al Giubileo. Vi chiedo di intensificare la preghiera per prepararci a vivere bene questo evento di grazia e sperimentarvi la forza della speranza in Dio.
Da oggi, 21 gennaio, inizia allora “l’anno della preghiera“, riscoprendo cioè il “grande valore e l’assoluto bisogno della preghiera“.
Giovedì, Papa Francesco aveva parlato di arte e altruismo.