Dopo la paura e il tumore, Achille Polonara è tornato a giocare con la sua Virtus Bologna. L’ala azzurra aveva scoperto del tumore ai testicoli all’antidoping, proprio come era successo a Francesco Acerbi dell’Inter. Ora in una lunga intervista al Corriere della Sera, Achille Polonara ha fatto sapere come sta e ha prefissato i prossimi obiettivi della sua carriera. Ha raccontato della scoperta del tumore, di come lo ha affrontato e anche di come ha reagito la famiglia. Con questa situazione, però, l’ala della Virtus Segafredo Bologna, ha detto anche di aver capito che va apprezzata ogni cosa e che anche una corsetta è importante quando ti trovi in questa situazione con la chemioterapia.
Polonara: il tumore, il recupero, la famiglia e non solo
Nella lunga intervista concessa al Corriere della Sera, Achille Polonara ha spiegato le paure, le ansie e le difficoltà che ha avuto quando ha saputo del tumore ai testicoli:
“Ripenso a due mesi tosti, l’operazione mi metteva ansia perché non ero mai stato sotto i ferri in 32 anni. Il 3 dicembre, però, ero già di nuovo in campo”.
Proprio grazie all’antidoping è arrivata la scoperta del tumore e la sensazione che ha avuto l’ala della Virtus:
“Sono stato sorteggiato dopo la finale della Supercoppa a Brescia. C’era un’anomalia nel valore HCG e si doveva capire se c’era qualcosa di strano dentro di me o se avessi preso sostanze illecite. In quel momento ero in una strana situazione: sereno da un lato ma preoccupato dall’altro. Alla fine un problema di salute è peggio del doping”.
Poi dopo aver scoperto cosa avesse, Polonara si è documentato da solo e ha scoperto la stessa storia di Francesco Acerbi:
“Mi sono documentato e ho visto che era successo anche a Francesco Acerbi. Quindi quando sono andato dai dottori ero preparato”.
Su come l’abbia affrontato con la famiglia, ha detto:
“I miei figli sono piccoli: vedevano che il padre stava perdendo i capelli ma non credo abbiano capito. Mia moglie mi è stata vicina come sempre. Il suo è stato un grande aiuto: a livello mentale è importantissimo”.
Achille Polonara: “Voglio l’Europeo”
Poi su come ne ha discusso con i medici e con il suo CT e amico Gianmarco Pozzecco ha detto:
“I medici sono stati straordinari. Io li ho riempiti di domande ma mi hanno fissato l’operazione in quattro giorni. A Pozzecco gli ho confidato che me la stavo facendo sotto. L’ansia cresce quando sai che l’operazione è correlata a un tumore”.
Sulla chemioterapia e sul rischio che si correva con questo tumore, l’ala della Virtus ha spiegato:
“I medici mi avevano rassicurato che non c’era rischio di morte e neanche di lasciare lo sport. Mi hanno anche invitato a allenarmi dopo l’operazione ma la chemioterapia mi ha buttato giù: solo una serie di addominali mi distruggeva”.
Il rientro in campo, poi, non è stato ovviamente facile:
“Al rientro sapevo che l’esplosività era calata e che il recupero doveva essere graduale. Mi scocciava e volevo spaccare il mondo. Il minutaggio però è cresciuto e anche la considerazione di tutti”.
Poi su quando si potrà vedere un Polonara al top e sulla Nazionale in vista anche dei Giochi Olimpici a Parigi 2024 ha aggiunto:
“Spero che entro un mese si possa vedere la mia miglior versione. Sono venuto alla Virtus per crescere ancora. La Nazionale? Un orgoglio. Se Pozzecco mi chiamerà già per le prime partite di qualificazione all’Europeo di febbraio, sarò disponibile. Olimpiadi? Non dobbiamo spaventarci di nessuno”.
Infine su cosa gli ha insegnato questo tumore, Achille Polonara è stato chiaro e ha invitato ad apprezzare ogni cosa perché in questi momenti lo capisci bene:
“In questa avventura ho capito che ogni momento è prezioso e che si deve apprezzare qualsiasi cosa. Anche una corsetta era una vittoria rispetto ai momenti a casa con la nausea per la chemio”.