Green Bitcoin ha richiamato grande attenzione già nella sua fase di prevendita, che sta procedendo spedita verso un esaurimento anticipato. Un’attenzione che probabilmente deriva dal richiamo all’icona crypto, con tutto quello che ne consegue, oltre che da una serie di caratteristiche tecnologiche le quali sembrano fatte apposta per assicurargli un notevole futuro. Andiamo quindi a osservare Green Bitcoin da vicino per capirne le effettive potenzialità.

Green Bitcoin: di cosa si tratta?

Green Bitcoin è una piattaforma predict-to-earn incentrata sullo staking gamificato ed ecosostenibile. Se non è ancora stata quotata sugli exchange di criptovalute, gli investitori non hanno però mancato di sostenerne la partenza, tributando grande successo alla sua prevendita.

Una prevendita che ha avuto luogo proprio in corrispondenza dell’approvazione da parte della Securities and Exchange Commission (SEC) degli Stati Uniti dell’ETF spot su Bitcoin. L’obiettivo, non dichiarato, ma abbastanza prevedibile, è lo sfruttamento dell’onda lunga scaturita dalla decisione della SEC, che dovrebbe farsi sentire con grande forza una volta che saranno terminate le vendite, tese al realizzo, di Bitcoin.

In particolare, a destare gli appetiti dei trader è stata un’accorta integrazione di BTC in un sistema di staking gamificato, considerato fondamentale per la crescita del suo prezzo. Le speranze in tal senso sono molte, incentivate anche dall’approssimarsi del quarto halving dell’icona inventata da Satoshi Nakamoto.

Come funziona Green Bitcoin

Per predict-to-earn si intende un meccanismo che consente agli utenti di fare le proprie previsioni al fine di guadagnare una posta in asset virtuali. Si tratta di un meccanismo facile e intuitivo, il quale può rivelarsi adatto non soltanto ai trader di lungo corso, ma anche a quelli che hanno appena iniziato il proprio percorso nel mondo del trading.

Il modus operandi per poter partecipare alla procedura messa in campo da Green Bitcoin è molto semplice:

  1. acquisizione dei token GBTC, a partire da quelli che sono stati offerti in prevendita a prezzi agevolati;
  2. deposito in staking degli stessi gettoni virtuali sulla dashboard;
  3. rilascio del proprio pronostico su quello che sarà il prezzo di Bitcoin nel giorno successivo.

Se questo è il primo evento pronosticabile, in futuro sarà comunque possibile avanzare una previsione su una gamma estremamente variegata, che comprenderà altri asset virtuali. Una vera e propria arena all’interno della quale i trader potranno misurare le proprie competenze, in maniera molto semplice, stante la presenza di barriere tecniche ridotte a quelle che caratterizzano il trading reale. Con rischi anche ridotti, cosa che non guasta, considerata la complessità dell’investimento in criptovalute.

Secondo i proponenti, il modello è stato ideato in maniera tale da assicurare non solo equità, ma anche trasparenza. Una caratteristica, quest’ultima, che non sempre è presente nella criptosfera. La speranza è, naturalmente, che si riesca a togliere terreno sotto ai piedi a chiunque intenda utilizzare Green Bitcoin per raggiri e manipolazioni.

Apprezzabile è anche il richiamo del progetto alla sostenibilità ambientale. Per assicurarla, il modello di riferimento adottato è quello di Ethereum. In tal senso l’azienda si propone di dare vita a collaborazioni con consorelle tecnologiche che si propongono lo stesso obiettivo.

Le prospettive per il futuro

Green Bitcoin, come abbiamo sottolineato in avvio, sta riscuotendo grande attenzione con la sua prevendita. Il motivo sembra abbastanza intuibile: in questo particolare momento qualsiasi progetto che abbia attinenza con l’icona crypto risveglia gli appetiti degli investitori.

A rendere ancora più attraente la proposta concorre però il modello di business scelto, quello del predict-to-earn. Una sorta di betting applicato al settore dell’innovazione finanziaria, il quale sembra in grado di attirare molti consensi, in particolare da chi non ama la complessità del trading tradizionale.

Non sembra quindi estremamente azzardato scommettere a nostra volta sulla riuscita di Green Bitcoin. Un successo il quale, del resto, potrebbe essere enormemente facilitato dalla crescita di attenzione che il quarto halving di BTC provocherà nell’opinione pubblica.