Il problema della mancanza di comunicazione tra blockchain che affliggeva quelle di prima generazione, a partire da Bitcoin e Ethereum, è stato affrontato nel corso degli ultimi anni da una lunga serie di progetti. Soluzioni che, non a caso, hanno calamitato grande interesse nella criptosfera.
Tra di essi c’è anche Axelar, una piattaforma di rete espressamente progettata nell’intento di riuscire a garantire interazioni sicure tra le catene per Web3. Un lavoro che potrebbe facilitare enormemente lo sviluppo di applicazioni decentralizzate cross-chain. Andiamo quindi a vedere in quale modo la blockchain ha deciso di affrontare la questione e la risposta che ha formulato.
Axelar: di cosa si tratta?
Axelar si propone di garantire comunicazioni sicure tra blockchain diverse. Lanciata nel corso del 2020 da Georgios Vlachos e Sergey Gorbunov, entrambi provenienti da Algorand, di cui avevano partecipato alla fondazione, riesce a garantire un’interazione senza problemi tra le dApp create al suo interno e gli asset o le applicazioni che girano invece su altre catene.
A renderlo possibile è l’utilizzo di smart contract gateway, i quali sono in grado di facilitare la trasmissione di messaggi tra tutte le blockchain collegate ad Axelar e di servizi opzionali noti come “relayer”. Spetta a questi ultimi il compito di avviare azioni di rilievo che non richiedono permessi e le quali possono essere implementati da chiunque. Esempio tipico di questi servizi è rappresentato dalle votazioni per la conferma di un deposito mentre è in corso un trasferimento di asset all’interno della blockchain.
Il meccanismo di consenso chiamato a garantire la sicurezza del sistema è il Proof-of-Stake. In pratica, chi intende svolgere mansioni di rilievo all’interno della blockchain deve bloccare i propri token in staking. Facendolo viene remunerato con una rendita passiva per il deposito effettuato, da sommare alle eventuali ricompense.
Altra caratteristica saliente di Axelar è poi rappresentata dal cosiddetto “ricevitore di gas”. Si tratta di un servizio relayer, che avviene nel corso della chiamata di smart contract cross-chain, indicato con il termine di General Message Passing (GMP). Per essere approvata dai validatori, la GMP comporta il pagamento di una tassa sul gas, con il ricevitore che si assume il compito di andare a coprire una parte dei costi collegati.
Infine, occorre sottolineare la presenza di Satellite, un’applicazione web sviluppata con l’obiettivo di rendere più semplici e sicuri i trasferimenti di asset virtuali tra le diverse catene. Il suo intento di partenza è facilitato in particolare da un’interfaccia estremamente intuitivo, semplice da utilizzare per qualsiasi tipo di utente.
Come è facile notare, quindi, Axelar spinge molto sul versante dell’interoperabilità tra blockchain. Una caratteristica la quale ha attratto sguardi interessati, soprattutto tra le aziende operanti nella DeFi.
Le prospettive per il futuro
Axelar si trova al momento al 110° posto nella classifica di CoinMarketCap, che fa riferimento alla capitalizzazione di mercato. Considerato come il suo lancio sia avvenuto nel 2020, ovvero poco prima che il crypto winter gelasse il mercato, si può affermare che ha destato notevole interesse tra gli investitori.
Un interesse che è tornato a fare capolino a cavallo del nuovo anno, in cui AXL ha fatto registrare una forte crescita. Una terndenza che, secondo gli analisti, è da collegare in particolare all’integrazione con Vertex Protocol, un DEX che utilizza la rete di Axelar (e Squid) in maniera tale da consentire i depositi di collaterale cross-chain.
L’integrazione con Vertex è considerata strategicamente fondamentale per Axelar. Va infatti a posizionare la rete come un attore di rilievo in un settore fondamentale per la finanza decentralizzata (DeFi). Non è azzardato prevedere che nell’immediato futuro altri exchange decentralizzati prenderanno in considerazione l’integrazione con Axelar, con una crescita di reputazione per il progetto.
Proprio per questo, anche nel corso degli ultimi giorni, in molti hanno segnalato una possibile bull run per AXL. Considerato il fatto di operare in un segmento importante come la DeFi, non sembra un’ipotesi eccessivamente fantasiosa.