Assegno di inclusione 2024, l’Inps è intervenuto per chiarire quando è necessario presentare la domanda per l’Assegno universale unico per i figli (Auu). Nel dettaglio, l’Istituto di previdenza ha chiarito che l’erogazione dell’Assegno di inclusione degli ex percettori del Reddito di cittadinanza assicura la fruizione dell’Assegno unico universale per le mensilità di gennaio e febbraio 2024.

Per le mensilità successive, invece, le famiglie beneficiarie devono mettersi in regola con la richiesta della misura per i figli e presentare il nuovo Indicatore della situazione economica equivalente (Isee). Pertanto, la recente domanda presentata per l’Assegno di inclusione (in 600mila l’hanno già presentata dalla data di apertura della piattaforma del 18 dicembre 2023, ma mancano ancora 127mila istanze), non esonera dagli adempimenti di trasmissione della pratica per la misura dei figli a carico.

Assegno di inclusione 2024, quando presentare la domanda per l’Assegno unico per i figli (Auu): istruzioni Inps

Per la domanda di Assegno universale unico per i figli (Auu) è necessario presentare una nuova domanda per le famiglie che, di recente, hanno già presentato domanda dell’Assegno di inclusione, misura che ha sostituito dal 1° gennaio 2024 il Reddito di cittadinanza. A chiarire la posizione delle due indennità a favore delle famiglie è l’Istituto di previdenza con il messaggio numero 258 del 19 gennaio 2024.

Nella comunicazione, l’Inps chiarisce che l’erogazione dell’Assegno di inclusione per le famiglie che percepivano già il Reddito di cittadinanza (l’88 per cento del totale di quelle che hanno presentato domanda) è assicurata per le mensilità di gennaio e febbraio 2024, in base all’Indicatore della situazione economica equivalente (Isee) dell’anno 2023.

A partire dalla mensilità di marzo 2024 le famiglie devono aver già presentato la Dichiarazione sostitutiva unica (Dsu) aggiornata ai fini dell’Isee del 2024. A nulla servirà, dunque, l’aver richiesto l’Assegno di inclusione di recente. Le due misure sono tra loro scollegate.

Assegno inclusione domanda Auu, entro quando si presenta l’Isee per non perdere l’indennità?

Inoltre, per chi abbia perso il Reddito di cittadinanza, per le mensilità di gennaio e febbraio 2024 percepirà un importo dell’Assegno unico per i figli più elevato rispetto alle mensilità del 2023. Il motivo è che l’indennità per i figli viene versata in misura integrale. Invece, quando l’assegno per i figli veniva erogato insieme al Reddito di cittadinanza (o all’attuale Assegno di inclusione), dall’importo bisognava sottrarre la quota dei figli calcolata con la scala di equivalenza.

Da marzo 2024, dunque, le famiglie che percepivano il Reddito di cittadinanza dovranno presentare una nuova domanda dell’Assegno unico universale. Infatti, tra i chiarimenti dell’Istituto di previdenza, si legge che l’aver presentato la pratica per il nuovo Assegno di inclusione non sostituisce, in nessun caso, la pratica per l’indennità dei figli. In caso di mancato rinnovo dell’Isee, l’Assegno unico per i figli subisce una sospensione.

Famiglie con sospensione Reddito di cittadinanza nel 2023

Peraltro, come chiarito dall’Istituto di previdenza, anche le famiglie che abbiano subito la sospensione del Reddito di cittadinanza nel corso del 2023 sono tenute a inviare l’aggiornamento dell’Isee del 2024 per continuare a percepire l’indennità per i figli a partire da marzo prossimo. L’Inps, infatti, senza il rinnovo dell’Isee, garantisce l’erogazione dell’indennità per i figli solo per le mensilità di gennaio e febbraio 2024.

Infine, affinché l’Inps possa erogare in maniera puntuale l’importo spettante a titolo di Assegno unico per i figli, si evidenzia la necessità, per gli utenti che abbiano presentato la relativa domanda, di verificare la correttezza dei dati di pagamento indicati. In particolare, il controllo deve riguardare l’esattezza del codice Iban del conto corrente o della carta prepagata, che deve essere intestato o cointestato a chi faccia la richiesta della prestazione.