Nuovi sviluppi sulle sorti dell’Ex Ilva: arriva la lettera di Mittal alla premier Giorgia Meloni. Il partner di maggioranza delle Acciaierie cerca di ritornare in partita dopo le azioni del Governo portate avanti nell’ultimo decreto legge.
Ex-Ilva: la lettera di Mittal alla Meloni
Il ceo di ArcelorMittal, Aditya Mittal, della multinazionale partner di maggioranza di Acciaierie d’Italia, ha rivolto una lettera alla premier Giorgia Meloni e al sottosegretario alla presidenza, Alfredo Mantovano con cui cerca di rientrare in partita dopo le ultime decisioni del Governo sul decreto legge che accelera il ricorso all’amministrazione straordinaria su richiesta di Invitalia, socio di minoranza di Acciaierie Italiane.
“Siamo disponibili a rimanere come partner strategico di minoranza che fornisca esperienza tecnica e industriale mentre il Governo decide una soluzione permanente. La parte pubblica sembra aver optato per un approccio unilaterale, basato su un’ulteriore modifica ad hoc del regime di amministrazione straordinaria rispetto ad una soluzione negoziata”.
Il ceo di Mittal ha continuato:
“E’ un’iniziativa estrema che non sosteniamo in quanto destinata a produrre ripercussioni assai gravi. Comprendiamo che il Governo preferisce porre fine alla partnership con noi e selezionare un partner diverso con cui programmare il futuro di ADI nonostante noi abbiamo aiutato ADI”.
Mittal punta ad una soluzione amichevole
Il ceo di Mittal, Aditya Mittal, con riferimento ai 2 miliardi di investimento, al piano ambientale, alle difficoltà del Covid e ai costi energetici, nella lettera rivolta a Giorgia Meloni, in cui ribadisce la volontà di arrivare ad un compromesso ha detto:
“Nonostante la differenza nelle nostre posizioni, ArcelorMittal è desiderosa di trovare una soluzione amichevole per proteggere l’attività di AdI e preservare gli investimenti che abbiamo effettuato nello stabilimento ex-llva dal 2018″.
Poi ha continuato:
“Desidero confermare la nostra posizione. Accettiamo di essere diluiti al rango di azionisti di minoranza (e perdere il controllo congiunto e qualunque potere di veto o casting vote) attraverso la conversione dei finanziamenti soci e un’iniezione di capitale da parte di Invitalia”.
Sempre sul caso dell’ex Ilva, a proposito della fine della relazione con ArcelorMittal ecco le dichiarazioni di Palombella (Uilm).