Chi è Elise Stefanik? Elise Stefanik è la più probabile candidata al ruolo di vicepresidente degli Stati Uniti in caso di vittoria di Donald Trump. La politica statunitense e membro della Camera dei rappresentanti per lo Stato di New York ha scalzato colleghi più esperti anche grazie alla fedeltà nei confronti del tycoon fin dal suo primo mandato presidenziale.

Elise Stefanik non ha mai appoggiato la mozione di impeachment mossa dal Congresso nei confronti di Donald Trump.

Si tratterebbe della seconda donna a ricoprire la carica di vicepresidente degli Stati Uniti. La prima è stata l’attuale vicepresidente Kamala Harris. La sua nomina da parte del presidente Joe Biden è stata dunque una svolta storica.

Chi è Elise Stefanik: la famiglia e la formazione scolastica 

Elise Stefanik è nata ad Albany, capitale dello Stato di New York, il 2 luglio 1984. Il padre è di origine cecoslovacche mentre la madre italiane. Entrambi i genitori sono i proprietari del Premium Plywood Products, un distributore all’ingrosso di compensato con sede nel Guilderland Center. 

Elise ha manifestato uno spirito politico già in adolescenza, appoggiando le idee repubblicane. 

Ha però scelto di intraprendere la carriera politica solo all’indomani dell’attentato alle Torri Gemelle del 2001.

Si è pertanto iscritta all’Harvard College conseguendo nel 2006 il titolo Bachelor of Arts in governo.

I primi incarichi e l’elezione alla Camera dei rappresentanti degli Stati Uniti 

Dopo la laurea è entrata a far parte dell’amministrazione George W. Bush come consigliere di politica interna. Successivamente ha lavorato per Johsua Bolten, capo di stato maggiore della Casa Bianca. 

Nell’agosto del 2013 Elise Stefanik presenta la sua candidatura alle elezioni del 2014 della alla Camera dei rappresentanti degli Stati Uniti nel 21esimo distretto congressuale di New York.

Riesce a battere Matt Doheny nelle primarie repubblicane e successivamente il candidato democratico Aaron Woolf. All’età di 30 anni diventa dunque la donna più giovane mai eletta al Congresso. 

Elise Stefanik si è confermata alla stessa carica nelle elezioni del 2016. Da quel momento ha iniziato a sostenere maggiormente anche Donald Trump in piena corsa per le elezioni presidenziali. Elise Stefanik è stata poi rieletta, senza interruzioni, anche alle votazioni di ogni biennio successivo.

Ad inizio 2015 ha ottenuto la carica di vicepresidente della sottocommissione per la preparazione della commissione per le forze armate della Camera e poco dopo è entrata a far parte del Comitato consultivo senior presso l’Harvard Institute of Politics. Tuttavia nel 2021 è stata rimossa da quest’ultimo organo per essersi opposta, come del resto ogni altro leader repubblicano della Camera, alla mozione di impeachment al presidente Donald Trump in seguito all’assalto al Campidoglio.

Nel 2020 Forbes inserisce Elise Stefanik nelle 40 persone under40 più influenti nel settore “governo e politica”.

La linea politica

Elise Stefanik ha sempre mantenuto posizioni nettamente repubblicane. Si è sempre definita contraria all’aborto, ma d’altra parte si è manifestata più aperta nei confronti delle opinioni opposte rispetto ai suoi colleghi di partito. 

Per quanto riguarda la questione di vaccinazione contro il Covid-19, si è dichiarata contraria agli obblighi federali nei confronti dei datori di lavoro. 

In materia di economia, Elise Stefanik ha votato contro il Tax Cuts and Jobs Act del 2017. La stessa politica ha spiegato che il motivo del suo no risiedeva nelle modifiche alla detrazione fiscale statale e locale. Successivamente Elise Stefanik ha anche attaccato l’amministrazione  della sua città natale, Albany, incapace di contenere le spese pubbliche.

Si è poi dimostrata negli ultimi anni una delle più importanti sostenitrici della politica di Trump.

Una statistica ha infatti evidenziato come abbia dato parere favorevole a quasi l’80% delle votazioni alla Camera riguardanti l’ex presidente.

Nel maggio del 2021 ha poi incensato il tycoon descrivendolo come il più forte sostenitore quando si tratta di difendere la Costituzione.