Come sta Ashley Park? Ecco cosa è successo all’attrice della famosa serie Netflix “Emily in Paris” ricoverata in terapia intensiva.

Come sta ora Ashley Park di “Emily in Paris”?

Ashley Park, l’attrice californiana di origini coreane, protagonista di musical (ha esordito a Broadway con “Mamma mia!”) film e serie di grande successo, come il prodotto Netflix “Emily in Paris”, si è ammalata alla fine del 2023 mentre si trovava in vacanza alle Maldive.

Secondo alcune indiscrezioni, al momento si starebbe riprendendo dopo aver passato alcune settimane molto difficili all’interno di diversi ospedali. Mentre le riprese della quarta stagione di “Emily in Paris” sono ormai ufficialmente partite, la Park, rivela di essere ora in fase recupero dopo aver superato una brutta una crisi settica, costringendola al ricovero in ospedale in terapia intensiva.

L’attrice sul suo profilo Instagram ha pubblicato un post in cui ha raccontato l’episodio che l’ha vista in gravi condizioni di salute e ha colto l’occasione per ringraziare il marito Paul Forman, i medici e gli infermieri della terapia intensiva che le sono stati vicino e l’hanno curata.

L’attrice è stata ricoverata in terapia intensiva

Ashley Park alla fine del 2023 è stata male: l’attrice ha raccontato di aver inizialmente contratto una tonsillite nel mese di dicembre quando si trovava in vacanza alle Maldive. Le sue condizioni di salute in seguito hanno subito un peggioramento: la star per uno shock settico che le ha infettato diversi organi è stata ricoverata in ospedale in terapia intensiva.

L’attrice ora sta meglio e ha rassicurato i sui fan su Instagram, raccontando tutta la vicenda. Arriva anche il ringraziamento al personale sanitario del Joali Being resort alle Maldive che si è preso cura di lei nei momenti difficili e al marito. La Park ha in un post ha scritto:

“Grazie per essere incondizionatamente al mio fianco in tutto questo. Hai placato le mie paure e mi hai sostenuta tra le ambulanze, tre diversi ospedali, una settimana in terapia intensiva, pronto soccorsi spaventosi, innumerevoli analisi, esami e iniezioni, dolori strazianti e tutta questa confusione mentre eravamo soli dall’altra parte del mondo, lontani dalle nostre conoscenze. Ti amo Paul. Più di quanto potrei mai dire”.