Cresciuto nel quartiere popolare di Primavalle, romano e romanista: nel sangue di Fabrizio Bracconeri da sempre scorre sangue giallorosso. Sin da piccolo coltiva la passione per il calcio, e al contempo il desiderio di diventare attore. L’esordio importante, arriva nel 1983 quando partecipa al film ‘Acqua e sapone‘ di Carlo Verdone. Il successo vero, però, arriva qualche anno dopo con ‘I ragazzi della 3°C‘. Volto noto della tv, per commentare l’esordio della nuova Roma di De Rossi e la decisione presa nei confronti di Mourinho, Bracconeri è intervenuto in esclusiva a Tag24.

L’esordio della Roma di De Rossi, Bracconeri a Tag24

Quella dello stadio Olimpico sarà una partita particolare. Roma è già in fibrillazione, ma le emozioni sono contrastanti: da una parte c’è l’entusiasmo di riabbracciare un pezzo di storia di Roma; dall’altra però c’è la delusione per l’epilogo della storia con Mourinho e la rabbia nei confronti della società. In tutto questo, la squadra dovrà solo cercare di non farsi condizionare dalla situazione ambientale, pensare alla partita di campionato e provare a battere il Verona per iniziare, da questo momento in poi, la stagione nella stagione. Per commentare il momento dei giallorossi e l’esordio della nuova Roma di De Rossi, Bracconeri, attore, volto noto della tv e grande tifoso romanista, è intervenuto in esclusiva a Tag24.

Tra poche ore l’esordio della Roma di De Rossi: la delusione per l’esonero di Mourinho è tanta, ma è tanto anche l’amore nei confronti del nuovo mister. A livello ambientale, cosa ti aspetti?

“De Rossi è stato uno dei giocatori più importanti di questo club, ma Mourinho è stato un grande motivatore. La Roma arrivava da un periodo di stadi vuoti, e lui è riuscito a riavvicinare la genta a questa squadra e abbiamo fatto più sold out di chiunque altro, in Europa. E’ stata una magia, qualcosa che non si vedeva da secoli. Ora c’è Daniele, che è anche un mio amico, e io gli auguro tutto il bene che ci possa essere. E’ chiaro però, che nel calcio l’esperienza conta e la sua è poca. Non so se per sfortuna o per altro, ma con la Spal non è andata alla grande. Speriamo che i calciatori si mettano a disposizione e imparino da lui il carisma. Qualcuno si era messo di traverso, è evidente”.

Ti riferisci al post di Smalling, dopo l’arrivo di De Rossi? O a quello di Renato Sanches?

“Beh il vegano è sparito e qualcun altro ha provato a fare qualche gioco di prestigio. Speriamo che con De Rossi tutto questo non succeda. Mi auguro che Daniele, possa far rientrare in società anche Totti, magari come direttore generale. C’è una cosa che la gente, forse, non ha capito. La Roma non è una società normale, è la squadra dei tifosi. E’ qualcosa che ti entra dentro, è famiglia, è parte di te. Vi racconto un aneddoto: quando ho conosciuto mia moglie, che non è italiana, sapete qual è stata la svolta? Quando mi ha detto che tifava Roma, ecco questo mi ha cambiato la vita. La maglia giallorossa viene prima di tutto, il cuore ha questi colori. Io non ho visto mai una tifoseria migliore”.

Quindi c’era chi remava contro Mourinho?

“Secondo me, si, qualcuno aveva già iniziato a remare contro Mourinho. Smalling è uno di questi, ma non solo. Penso che ci sia stato un pò di malcontento. Svilar ad esempio, non credo possa essere felice. Rui Patricio non si può guardare, ma comunque gioca sempre lui”.

Quindi qualcosa ha sbagliato anche Mourinho?

“L’allenatore è legittimato a sbagliare, perchè sa bene che è anche il primo a pagarne le conseguenze. Sono i calciatori che non se lo possono permettere, perchè sono dei professionisti e devono farsi andare bene le decisioni del mister. Se Mou decide di mandarti in panchina, anche se sei il più forte ci vai e fai silenzio. La cosa certa è che questa squadra è dipendente da Dybala. Quando c’è lui vediamo una squadra, quando lui si ferma invece perdono il lume della ragione. Tutto questo ha un significato. La cosa strana è che la società non è presente, non si capisce neanche chi è il presidente. Nessuno parla, nessuno interviene, nessuno prende posizione. La dirigenza avrebbe dovuto prendere le parti di Mourinho e difenderlo. E invece lui ha dovuto fare molto di più, di un semplice allenatore”.

A proposito di questo, è notizia di questa mattina e pare che la Roma sia in trattativa con un fondo arabo. La storia dei Friedkin è arrivata al capolinea?

“Io penso che i Dino Viola e i Sensi non torneranno più. I fondi, che siano arabi, americani, tedeschi o di qualunque altra parte del mondo, sono solo aziende che vogliono fare i soldi. Nessuno butta più i suoi capitali nel calcio. Ma che ne sa un arabo di cosa sia la Roma. Qui tutti vogliono solo guadagnare”.

Oggi l’esordio nel match con il Verona. Ti aspetti una prestazione di carattere?

“Se oggi dovessimo vedere una grande prestazione, non sarebbe per De Rossi ma contro Mourinho. Permettetemi di pensare questo. Con il tempo potremmo vedere un gioco diverso, perchè dovranno adeguarsi al nuovo allenatore. Se dovessi vedere però Paredes che fa il fenomeno, o altri che come lui fino a questo momento si sono visti meno, mi verrebbe solo voglia di andare a Trigoria e dargli un calcio al sedere. In molti hanno messo le loro esigenze, prima di quelle della squadra. Alcuni calciatori, che noi pensiamo siano fenomeni, in realtà giocano perchè non ci sono alternative”.