Vanno delineandosi le misure di riforma dei bonus edilizi del 2024 per superare il meccanismo della cessione dei crediti d’imposta – soprattutto in riferimento a quanto è avvenuto negli ultimi anni per i lavori effettuati con il superbonus – con incentivi diretti e mirati a chi ne abbia davvero di bisogno e la conferma delle detrazioni fiscali quale agevolazione principale. Al Parlamento si studiano le misure che dovranno accompagnare i proprietari degli immobili nei lavori di efficientamento energetico e di ristrutturazione nei prossimi anni, anche in vista degli obiettivi di riduzione delle emissioni fissati dalla direttiva Case green, arrivata alla battute finali a Bruxelles.

Sicuramente si andrà in una direzione opposta rispetto alla via maestra del superbonus e dei bonus edilizi che hanno caratterizzato il panorama degli interventi di questi ultimi anni. La Commissione Bilancio della Camera presieduta da Giuseppe Mangialavori di Forza Italia, ha realizzato in tal senso una bozza di documento finale. Le proposte di legge finora presentate alla Camera puntano tutte a una rimodulazione e a un ripensamento strutturale di tutta l’architettura dei bonus edilizi.

Riforma bonus edilizi 2024, incentivi diretti e detrazioni fiscali per superare la cessione dei crediti

Prende forma la riforma dei bonus edilizi e del superamento del superbonus per i lavori di efficientamento e di ristrutturazione degli immobili. In Commissione Bilancio di Montecitorio è stata realizzata la prima bozza delle indicazioni relative alle agevolazioni in tema di incentivi agli interventi dei prossimi anni.

Il documento tiene conto di alcuni fattori imprescindibili. Il primo è la revisione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) che richiede una rimodulazione anche dell’intervento fiscale. Gli interventi, in particolare, dovranno andare nella direzione di favorire, in maniera mirata, quei contribuenti che maggiormente abbiano bisogno di incentivi per pensare di effettuare dei lavori di efficientamento energetico.

Un esempio in tal senso potrebbe essere il sistema di incentivi per le ristrutturazioni supportato dalle Esco e dai contributi diretti o dai prestiti agevolati per 1,3 miliardi di euro.

Riforma bonus edilizi 2024, quali incentivi in vista della direttiva Case green?

Da questa analisi, si può dedurre che i bonus edilizi dovranno tener conto anche di un secondo fattore, ovvero quello della direttiva europea Case green che l’Italia dovrà recepire con apposito decreto attuativo. In questo senso, anche se sono cambiate le modalità attraverso le quali si dovranno raggiungere gli obiettivi di efficientamento energetico e di calo delle emissioni inquinanti, rimane una parte del patrimonio immobiliare italiano – quello messo peggio e rientrante nelle classi energetiche più basse – che dovrà necessariamente adeguarsi a fare i lavori necessari.

Perché un sistema di incentivi edilizi?

Senza un sistema di bonus edilizi e di incentivi non è facile convincere della necessità di interventi di efficientamento energetico le fasce economicamente meno abbienti della popolazione. In questa direzione andranno, pertanto, gli interventi mirati, affinché si possa valutare l’opportunità di integrare o sostituire il bonus tramite le detrazioni con trasferimenti, soprattutto laddove siano indirizzati a sostegno di contribuenti maggiormente vulnerabili, dal punto di vista economico.

Il caso del Fondo indigenti del superbonus del 2023

Un modello in tal senso potrebbe essere il Fondo indigenti istituito a ottobre dello scorso anno per ristorare i contribuenti più vulnerabili, della perdita di percentuale del superbonus durante il superbonus. In quel caso, i contribuenti hanno presentato delle domande con calcoli alla mano dei ristori che potevano ottenere fino a un massimo del 10 per cento delle spese sostenute dal 1° gennaio al 31 ottobre 2023.

Il ristoro copre le quote delle spese non più incentivate dal bonus: la discesa dal 110% al 90% del 2023 lascia scoperta la quota del 10% per arrivare a finanziare il 100% dell’intervento. Il governo ha replicato questo tipo di intervento nel decreto 212 del 2023 per rimborsare i contribuenti della discesa del superbonus dal 90% al 70% dal 1° gennaio scorso.