Il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti rende noto oggi, sabato 20 gennaio, che sta lavorando per disciplinare autovelox e limiti sotto i 50 km/h nei centri urbani. In sostanza, attraverso il comunicato ministeriale odierno, Matteo Salvini intende far sapere che le cosiddette Zone 30 saranno oggetto di un’imminente direttiva generale, alla quale i comuni si dovrebbero adeguare. Il sindaco di Bologna, Matteo Lepore, tra i promotori del contestato provvedimento Città 30, è dunque avvisato. Il Pd promette battaglia.

Mit su mobilità in città: “Introdurre le Zone 30 solo in aree sensibili”

Matteo Salvini lo aveva annunciato nei giorni scorsi e ora il suo disappunto nei confronti di Città 30 sta prendendo forma come provvedimento del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. “Una città che va a 30 all’ora è un danno per tutti” aveva tuonato il ministro, giudicando la misura attuata dal sindaco del capoluogo emiliano, Matteo Lepore, un danno per tutti i cittadini.

La nota ufficiale del ministero indica i due elementi che saranno al centro della direttiva di imminente attuazione, ovvero autovelox e limiti di velocità nei centri cittadini. Rilevatori di velocità e Zone 30 saranno quindi realizzate “In zone sensibili e a rischio incidenti – spiegano dal Mit – anziché in modo generalizzato e quindi meno efficace se non addirittura vessatorio nei confronti degli utenti della strada“. Un riferimento evidente alla misura adottata, e largamente contestata, a Bologna e un affondo non indifferente al sindaco del Pd.

Il Mit di Matteo Salvini intende realizzare “La sicurezza prima di tutto, senza inutili forzature”

Il Mit di Matteo Salvini sarebbe dunque al lavoro per produrre una direttiva che “semplifichi e chiarisca” temi al momento scottanti, come i limiti di velocità nei centri urbani. Invocando il disposto dell’articolo 142 comma 2 del codice della strada, che sancisce la possibilità per il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti di modificare i provvedimenti presi dagli enti proprietari della strada, i funzionari ministeriali si stanno quindi adoperando per regolamentare la materia e renderla uniforme in tutta Italia.

Come si legge nella nota, l’obiettivo principale è quello di trovare “Un ragionevole equilibrio tra l’esigenza di garantire la sicurezza ed evitare forzature“. Il primo passo è stato portare in Conferenza unificata le modifiche all’attuale regolamentazione per poi procedere, dopo l’opportuna discussione, a stilare il contenuto completo della nuova direttiva.

Il Pd promette battaglia. Virginio Merola, ex sindaco di Bologna e oggi parlamentare del Partito Democratico, si schiera a fianco di Lepore e annuncia l’intenzione di presentare un’interrogazione alla Camera dei deputati sulla questione.

Si sta lavorando a una direttiva per chiarire e semplificare il tema dei limiti di velocità, con particolare riferimento ai centri urbani e come stabilito dall’articolo 142 comma 2 del codice della strada. L’obiettivo del ministero è trovare un ragionevole equilibrio tra l’esigenza di garantire la sicurezza (che resta una priorità) ed evitare forzature che rischiano di generare l’effetto contrario. In questo senso, il Mit ha già portato in Conferenza unificata anche una proposta per limitare l’utilizzo degli autovelox nei centri urbani e controllare limiti sotto 50 all’ora

Tratto dalla nota ufficiale del Mit

Salvini vuole decidere di imperio sulle strade delle città per fare campagna elettorale. L’autonomia dei Comuni va rispettata: la misura dei 30 km/h è nel programma elettorale con cui l’Amministrazione bolognese è stata votata degli elettori. Il rispetto delle istituzioni autentico è quello di assicurare i fondi necessari per il trasporto pubblico locale, cosa che Salvini non fa. Presenteremo un’interrogazione specifica alla Camera per fare chiarezza: gli incidenti stradali e la sicurezza delle persone non possono essere strumentalizzati per l’ennesima campagna elettorale

Virginio Merola, deputato Pd

Salvini pretende di cambiare da Roma i limiti di velocità a Bologna. Pensasse piuttosto a risolvere i problemi del trasporto pubblico locale. I cittadini di Bologna non sanno che farsene delle sue chiacchiere e della sua propaganda

Antonio Misiani, senatore Pd