L’allattamento può talvolta essere accompagnato da dolori al seno, creando preoccupazioni e disagi per la madre.

Comprendere le possibili cause di questo dolore è il primo passo per affrontare la situazione e risolverla. Scopri le ragioni dietro il dolore al seno durante l’allattamento e le strategie pratiche per affrontare questo fastidio.

Cause del dolore al seno durante l’allattamento

Tutti i professionisti dell’allattamento al seno concordano: allattare il tuo bambino non dovrebbe causare dolore. Tuttavia l’allattamento al seno a volte comporta alcuni inconvenienti come il dolore, per questo bisogna rivolgersi al proprio medico.

Quando si parla di dolore ai capezzoli, spesso l’origine del fastidio è relativamente semplice da identificare (a cominciare dalle famose screpolature)!

D’altra parte, quando si tratta del seno nel suo insieme, la situazione si complica. Il dolore al seno potrebbe essere dovuto:

  • da un riflesso di eiezione troppo forte o inibito;
  • dai dolori muscolari dovuti al parto o dalla cattiva postura tenuta durante l’allattamento;
  • da un ascesso al seno;
  • una micosi;
  • uno spasmo del dotto lattifero;
  • uso improprio del tiralatte;
  • aderenze dovute a cicatrici chirurgiche al seno;
  • sindrome premestruale;
  • cisti al seno o mastosi sclerocistica;
  • cancro al seno, ecc.

Nella maggior parte dei casi il dolore al seno dipende da tre cause gestibili e curabili come: ingorgo, mastite, candidosi.

Dolore al seno e ingorgo mammario: cosa fare?

L’ingorgo al seno si verifica spesso quando arriva il latte, in caso di iperlattazione o se il bambino non succhia con sufficiente regolarità. Il latte poi ristagna nei seni, che diventano duri, tesi e molto sensibili, a causa dell’inizio dell’infiammazione.

L’ingorgo è spesso accompagnato anche da una sensazione di calore che può essere localizzata o più diffusa e talvolta da una leggera febbre. E purtroppo, in caso di ingorgo, l’attaccamento al seno è doloroso.

Cosa fare per sciogliere l’ingorgo al seno?

  • Drenaggio del seno: si ottiene accostando il bambino al seno con molta regolarità per invogliarlo a “svuotarlo”. Sebbene questo gesto possa sembrare a prima vista controintuitivo (l’allattamento al seno fa male, quindi non vogliamo allattare veramente il bambino!), è tuttavia essenziale, soprattutto nelle prime fasi dell’allattamento, per favorire il riflesso di eiezione. Se l’allattamento al seno non è sufficientemente “efficace” e il dolore persiste, è anche possibile usare un tiralatte.
  • Applicazione di una fonte di caldo e freddo: per favorire il flusso del latte, può essere utile applicare un panno caldo prima della poppata. Successivamente, una volta allattato il bambino, l’applicazione di una fonte fredda (cubetti di ghiaccio in un panno pulito, impacco congelatore , ecc.). Questo può favorire la vasocostrizione che riduce l’infiammazione. In molti casi, il dolore viene poi alleviato (almeno occasionalmente).

Rivolgiti al tuo medico se il dolore non passa.

Dolore al seno per la mastite: cosa fare?

La mastite è una complicanza comune dell’allattamento al seno. Che sia di origine infettiva o meno, è dovuta al ristagno di latte nel seno (si parla di stasi del latte). Scarsamente evacuato, il latte provoca quindi infiammazioni localizzate nelle ghiandole mammarie o nei dotti lattiferi ed edema.

Spesso localizzata su un seno (a differenza dell’ingorgo che colpisce entrambi), la mastite può portare alla comparsa di una placca rossa, provocare talvolta febbre alta o addirittura sintomi “simil-influenzali”.

Può anche influenzare la produzione di latte, che diminuisce a causa dell’edema o dell’allattamento al seno. Infatti, in caso di mastite, il latte materno può essere più salato, il che può non piacere al bambino.

In questo caso, ecco cosa puoi fare

  • Il drenaggio del seno è la prima cosa da fare, è importante allattare il bambino molto regolarmente (a richiesta, senza limiti di tempo) e completare l’evacuazione del latte con il tiralatte manuale o, se necessario.
  • Massaggiare con il dito la zona del seno ingorgato durante l’allattamento, dall’esterno verso il capezzolo,
  • Riposo: è essenziale in caso di mastite, per evitare complicanze,
  • Assunzione di antidolorifici compatibili con l’allattamento (paracetamolo, ibuprofene).

Se i sintomi non passano dopo due giorni, è fondamentale consultare il medico. Potrebbe essere necessario un antibiotico per prevenire un ascesso.

Dolore al seno per candidosi: cosa fare?

A causa di un lievito, la candida albicans, la candidosi può comparire in seguito a cure antibiotiche, in caso di forte affaticamento o di fessure superinfette, o se il bambino ha il mughetto.

La candidosi può poi provocare sensazioni (a volte molto dolorose) di bruciore, prurito o pulsazione al seno, al punto da rendere difficile da sopportare lo sfregamento degli indumenti. Il dolore può irradiarsi sino all’ascella.

Di fronte a questi sintomi è necessario consultare il ginecologo. Se la candidosi è confermata, può prescrivere un trattamento antifungino locale, da applicare con attenzione sul seno e nella bocca del bambino per tutta la durata del trattamento, anche se il dolore al seno passa, per evitare la recidiva.

Il medico potrà prescrivere anche un trattamento orale, se necessario.