Core (CORE) è l’ennesima soluzione che si propone di dare risposte al trilemma della blockchain. Per conseguire un compromesso ottimale tra le esigenze di sicurezza, scalabilità e decentralizzazione i suoi sviluppatori hanno puntato su un nuovo meccanismo di consenso, Satoshi Plus. Una novità che ha naturalmente destato molto interesse, proprio per l’importanza che il trilemma riveste nell’ambito della tecnologia DLT.
Core: di cosa si tratta?
Core è una blockchain che cerca di favorire transazioni numerose, senza però sacrificare eccessivamente decentralizzazione e sicurezza. Per riuscire nell’intento di partenza il sistema approntato fa leva su un nuovo meccanismo di consenso denominato Satoshi Plus. A stabilirne la peculiarità è la combinazione tra due degli algoritmi predominanti nel mondo crypto, ovvero il Proof-of-Work si cui si regge Bitcoin e il Delegated Proof-of-Stake.
In pratica, la potenza di calcolo tipica del PoW apporta alla catena robuste dosi di sicurezza, mentre a rafforzare la scalabilità è DPoS, con il meccanismo elettorale dei nodi, che mitiga anche i problemi di decentralizzazione.
Per quanto concerne i processi di governo interni alla rete, sono a loro volta affidati ad una Decentralized Autonomous Organization (DAO). Una scelta che si rivela ottimale non solo perché conferisce aspetti di democrazia reale al progetto, ma anche perché contribuisce a raccogliere intorno ad esso una comunità che può risultare essenziale nella sa affermazione.
Come funziona Core
Nel sistema Core le figure principali sono rappresentate da validatori e verificatori. I primi, in numero di 21 per ogni round, hanno il compito di produrre i blocchi e convalidare le transazioni e per poter assumere la funzione devono registrarsi e bloccare CORE in staking. La loro scelta, su base giornaliera, avviene tramite formazione di un punteggio, cui concorrono la potenza di hash e la quantità di CORE delegata. Alla fine di ogni round vengono corrisposte le ricompense spettanti e condotta l’elezione dei validatori per quello successivo.
I round, a loro volta, sono spezzettati in slot, della durata di tre secondi. In questo brevissimo arco temporale il validatore è chiamato a condurre in porto l’operazione di convalida del blocco. In tal modo è possibile garantire un funzionamento continuo tale da ridurre in maniera esponenziale la possibile inattività.
Nel ciclo operativo di Core, sono poi presenti le epoche, che racchiudono 200 slot, circa 10 minuti. Si tratta in pratica della durata del ciclo nel corso del quale il sistema provvede a controllare lo stato di ogni validatore. Tra quelli risultati dannosi alcuni possono essere temporaneamente bloccati, in modo da mantenere costante il numero di TPS (Transazioni per Secondo) e non danneggiare il livello di scalabilità della blockchain.
L’altra figura di spicco all’interno della blockchain, come abbiamo ricordato in precedenza, è quella del verificatore. Ad esso spetta il compito di monitorare la situazione per cercare di capire se siano in atto comportamenti dannosi. Ove ne venga rilevato uno da parte dei validatori è prevista una sanzione che può tradursi in una riduzione della ricompensa spettante o nell’esclusione temporanea del responsabile dalle operazioni.
Il coin nativo di Core è CORE, che viene utilizzato per lo staking, contribuendo in maniera decisiva alla sicurezza della rete. La sua tokenomics prevede un’offerta massima pari a 2,1 miliardi di esemplari, conferendogli quindi un aspetto deflazionista destinato a rafforzarne la quotazione. A rafforzare questo aspetto è anche la decisione di sottoporre a burn parte delle ricompense dei blocchi e delle commissioni di transazione.
Prospettive per il futuro
Core si presenta come una blockchain tecnologicamente evoluta. Proprio il fatto di dedicarsi al trilemma le permette di essere monitorata con attenzione dagli addetti ai lavori.
Il piano di sviluppo del progetto proprio nel corso dell’anno passato ha visto il realizzarsi di alcune tappe importanti, a partire dal lancio della mainnet, avvenuto nel gennaio, il quale ha concretizzato le ambizioni di partenza.
Al momento Cor si trova al 121° posto nella classifica di CoinMarketCap riferita alla capitalizzazione di mercato. Trattandosi di un progetto nella sua fase iniziale deve però ancora dare il meglio di sé. Va quindi seguito con attenzione nel corso dei prossimi mesi, per capirne meglio le reali potenzialità.