Per Banca d’Italia il Pil tricolore crescerà dello 0,6% per l’anno 2024 dopo che l’economia ha ristagnato per tutto il 2023. È quanto evidenziato nel bollettino economico.
L’economia italiana non è cresciuta nel corso dell’anno appena archiviato, specie nel quarto trimestre. Il bollettino economico pubblicato da Bankitalia mette in evidenza che nel corso del 2024 il PIL italiano dovrebbe crescere dello 0,6%. Dopo la stagnazione economica ci attende la crescita e la labile ripresa dell’attività economica, che si rafforzerebbe in modo del tutto graduale nel corso del corrente anno.
Sul fronte delle previsioni sul taglio dei tassi da parte delle banche centrali c’è più ottimismo rispetto ai mesi precedenti. Ci attende una ripresa del reddito disponibile e la crescita degli investimenti dall’estero. Sul fronte degli investimenti peserà la fine del Superbonus e degli latri bonus edilizi.
Scopriamo in questa guida quali sono le previsioni sulla crescita e sulla ripresa dell’economia italiana contenute nel bollettino di Banca d’Italia.
Pil Italia crescerà dello 0,6% per Banca d’Italia: ecco il bollettino economico
Secondo le stime di Banca d’Italia si è avuto un rallentamento alla fine dello scorso anno 2023, il Pil italiano è aumentato solo dello 0,7% e per l’anno 2024 il Pil tricolore crescerà dello 0,6%. La crescita economica è stata nulla nel 2023, adesso lo scenario è più ottimistico e si attende la ripresa.
Nel corso degli ultimi mesi c’è stato il rallentamento economico, ma anche la discesa dell’inflazione che ha rallentato più del previsto. La crescita dei prezzi al consumo, lo scorso mese, si è collocata allo 0,5% e secondo Banca d’Italia le famiglie e le aziende si attendono un rallentamento del trend inflattivo nel breve termine.
L’inflazione di fondo dovrebbe diminuire al 2,2% nel corso del 2024 e per il biennio 2025-2026 dovrebbe tornare al livello inferiore ai due punti percentuali. L’inflazione ha rallentato e rallenterà ancora la sua folle corsa e ciò consentirà all’economia di crescere, permettendo alle famiglie italiane di aumentare il proprio potere di acquisto e incentivando le banche centrali a tagliare i tassi di interesse.
Rallentano i consumi delle famiglie, ma aumenta la propensione al risparmio
Nel corso del 2023 sono rallentati i consumi delle famiglie italiane, ma è aumentata la propensione a risparmiare. Il boom di ordini per Bot e BTp ne è una valida conferma. Al contempo si sta assistendo ad un aumento del reddito disponibile ed una diminuzione del livello di indebitamento.
Sta migliorando il clima di fiducia delle famiglie italiane: sono le previsioni e le stime di Banca d’Italia a confermare lo scenario economico. L’incremento dei prezzi al consumo dovrebbe ridursi e scendere all’1,9% nel corso del corrente anno per poi scendere ulteriormente e raggiungere l’1,7% entro il prossimo biennio.
Il mercato occupazionale
Il bollettino economico di Banca d’Italia mette in evidenza che il mercato occupazionale continua a crescere grazie anche all’implementazione dell’Intelligenza Artificiale ed all’automazione, che dovrebbero migliorare l’efficienza e la produttività.
Nei mesi di ottobre e di novembre 2023 il mercato del lavoro ha continuato a mostrare segnali di ripresa e di crescita anche il ritmo è stato di gran lunga inferiore a quello registrato nella prima parte dell’anno. Il tasso di disoccupazione è rimasto pressochè stabile.
Le imprese possono contare su margini di profitto superiori rispetto ai livelli pre-Covid e il calo dei costi potrebbe permettere alle aziende di ammortizzare le pressioni provenienti dalle forze sindacali senza dover incrementare i prezzi. La crescita delle retribuzioni rimane solida e si rafforzerà ulteriormente nel corso dell’anno 2024.
La crescita secondo il governo Meloni
Nel bollettino economico pubblicato da Banca d’Italia il Pil tricolore crescere dello 0,6%, mentre il governo Meloni ha stimato che dovrebbe crescere dell’1,2%, esattamente il doppio. L’esecutivo è più ottimista in quanto ritiene che le sue politiche possano avere un effetto positivo sulla crescita economica dell’Italia.