Mercoledì nero per chi si sposta con i mezzi pubblici in città per lo sciopero del 24 gennaio 2024. È infatti in programma, a livello nazionale, una movimentazione sindacale di 24 ore proclamata dai membri di Usb. Tante e diverse sono le richieste che anche questa volta i sindacati e i lavoratori del settore muovono. Vediamo insieme tutti i dettagli.

Sciopero dei mezzi 24 gennaio 2024: cosa succede

Lo sciopero del 24 gennaio 2024 coinvolge tutto quanto il Paese. Mercoledì è giornata di agitazione nazionale per quanto riguarda il comparto del trasporto pubblico urbano. Ad incrociare le braccia sono i lavoratori e le lavoratrici delle aziende che si occupano di quest’ultimo settore.

Nelle città italiane dunque, per 24 ore, è a rischio la circolazione di metropolitane, bus, autobus, tram e corrieri. Come di consueto, anche per tale protesta sono previste fasce di garanzia, le quali variano in base al luogo in cui si svolge lo sciopero.

A grandi linee comunque le fasce di garanzia sono la mattina presto e i pomeriggio tardi per permettere agli studenti di andare a scuola e ai lavoratori di recarsi al lavoro e poi tornare a casa una volta finito. Esse sono obbligatorie.

Ogni società dei trasporti è chiamata, secondo quanto dice la legge italiana, ad osservarle e a comunicarle in modo adeguato ai viaggiatori e ai cittadini che ogni giorno si spostano con i mezzi pubblici.

Le motivazioni

Lo sciopero di mercoledì, come comunicato dai membri del sindacato Usb, si tiene per diversi motivi. In primo luogo, secondo quanto riferito, il personale di metro, tram e autobus incrocia le braccia per una giornata intera per chiedere maggior sicurezza.

Si chiedono, tra le altre cose, l’introduzione del reato di omicidio sul lavoro e la modifica “dell’ossessionante e vizioso criterio” che, usando il presto del risparmio, secondo i sindacati “vede bruciare fior fior di soldi pubblici”.

In particolare i lavoratori e le lavoratrici si riferiscono ai vari appalti e subappalti verso aziende che offrono servizi di bassa qualità per i clienti e lavoro sottopagato per il personale. Dall’altro lato ci sarebbero, solo per le stesse aziende, “profumati profitti”.

Mercoledì si protesta per ribadire il libero esercizio del diritto di sciopero nei servizi pubblici essenziali, per il rinnovo dei contratti e infine per chiedere una legge sulla rappresentanza che superi il monopolio costruito sulle complicità trai sindacati e le associazioni datoriali di categoria.

Le città coinvolte nello sciopero dei mezzi

A Roma i mezzi di Atac e Cotral si fermano per 24 ore con fasce di garanzia. Il giorno prima, il 23 gennaio, nella Capitale va in scena anche lo sciopero dei taxi. Ad indire la protesta dei lavoratori del settore del trasporto pubblico urbano sono stati Usb-Lavoro Privato, Cub Trasporti, Cobas Lavoro Privato, Sindacato generale di base e Adl-Cobas.

A Milano metro, tram e bus Atm sono rischio. Durante gli orari dello sciopero potrebbero verificarsi disagi di vario tipo per i viaggiatori: dai ritardi delle corse fino addirittura alle cancellazioni. Possibili problemi anche a Monza e in Brianza per chi si sposta in autobus.

A Venezia AVM/Actv ha già fatto sapere che due sigle sindacali hanno comunicato la propria adesione allo sciopero nazionale di 24 ore per mercoledì 24 gennaio 2024. Attenzione dunque ai servizi navigazione, bus, tranviari e alle biglietterie Venezia Unica.

Anche Tper a Bologna e a Ferrara potrebbe vedere dei disagi. Lo stesso potrebbe succedere a Napoli, Torino, Palermo e in tutte le altre città italiane.

Per il momento lo sciopero non è stato precettato dal Ministero dei Trasporti guidato da Matteo Salvini, al contrario di quanto avvenuto nei mesi scorsi.

Dunque l’agitazione dovrebbe avere luogo secondo quanto riferito. Colpisce, appunto, il settore del trasporto pubblico urbano a livello nazionale.

Sciopero 24 gennaio 2024: si fermano anche i treni?

Ad ora, aziende come Trenord hanno fatto sapere che allo sciopero potrebbe aderire esclusivamente il personale del gestore dell’infrastruttura FerrovieNord S.p.A. Potrebbero esserci dunque ripercussioni.