Martedì 23 gennaio 2024 è in programma lo sciopero dei taxi a Roma. Gli autisti delle auto bianche nella Capitale incrociano le braccia per l’intera giornata. Nell’ultima riunione tra i rappresentanti della categoria e gli organi competenti non sono stati raggiunti i risultati sperati. Per ribadire i propri diritti e per avanzare le loro richieste, i lavoratori del settore decidono così di protestare.
Sciopero dei taxi a Roma 23 gennaio 2024: gli orari
A proclamare lo sciopero dei taxi che si tiene a Roma il 23 gennaio 2024 sono stati i membri dell’associazione sindacale Usb. La movimentazione si tiene per l’intera giornata di martedì e, per il momento, non è chiaro se siano previste delle fasce di garanzia come per i mezzi pubblici o meno.
Sono dunque possibili una serie di disagi per i cittadini romani e per i turisti. Gli eventuali problemi portati da questa protesta tuttavia saranno resi noti solamente il giorno stesso, in quanto tutto dipenderà dalla reale adesione degli autisti e dei guidatori delle auto bianche presenti in città.
Gli addetti del settore decidono di scioperare in quanto già a fine dicembre 2023 c’era stato un incontro della nuova commissione consultiva. Incontro che aveva riunito i rappresentanti del Campidoglio, dei taxi, degli Ncc e degli utenti romani, ma durante il quale non erano state proposte iniziative in grado di soddisfare le richieste dei tassisti.
Che cosa sta succedendo a Roma?
Gli scontri con questa particolare categoria di lavoratori continuano ad andare avanti. Dall’altra parte anche le lamentele dei cittadini non sono poche. La maggior parte di essi vede negativamente le auto bianche per i motivi più svariati, che vanno dagli alti costi fino alla basta disponibilità legata a sua volta ad ulteriori motivazioni.
Ebbene, i tassisti vorrebbero anche ripulire la propria immagine e far capire anche ai cittadini stessi i disagi e i problemi con cui loro devono fare i conti tutti i giorni. La protesta di martedì serve anche a questo.
Essi inoltre vogliono porre l’accento anche sulla situazione del traffico in città, sui pullman multipiano che intasano il centro storico e sui lunghi tempi di attesa dei mezzi pubblici.
Le motivazioni
La Usb Taxi ha deciso di proclamare lo sciopero nel capoluogo laziale nella giornata di martedì 23 gennaio 2024 per tante e diverse motivazioni. Tra l’altro, proprio questa protesta si tiene il giorno prima di quella che riguarda il trasporto pubblico locale.
Il 24 gennaio si tiene infatti l’ennesima movimentazione sindacale nazionale che riguarda metropolitane, autobus e tram tante diverse città italiane. Tra queste c’è appunto anche la città di Roma.
I due scioperi, secondo quanto riferiscono i membri del sindacato, sono collegati tra di loro. La sigla parla addirittura di una vera e propria “lotta tra poveri” che è in corso in questo momento. Sia nel settore delle auto bianche, sia in quello dei mezzi pubblici, le lamentele di addetti e di clienti sono sempre tantissime.
Entrambi infatti non sembrano essere in grado di rispondere alle reali esigenze di una città grande, importante, abitata e visitata da turisti internazionali come Roma.
Il sindacato afferma che le responsabilità della mancanza di adeguati servizi non devono ricadere nel settore dei taxi. I lavoratori e le lavoratrici infatti sono convinti che le auto bianche non possono sostituire il servizio pubblico di linea, anche perché questo è decisamente più costoso e non tutti possono permetterselo.
Che fine faranno dunque le persone che non possono fare affidamento ai mezzi pubblici e non dispongono di risorse economiche per viaggiare in città sempre a bordo di un’auto bianca? Questa è una delle tante domande che si pone il sindacato che rappresenta tale categoria di lavoratori.
Il personale che decide di incrociare le braccia nella giornata di martedì chiede inoltre maggior chiarezza sulla tariffa fissa per l’aeroporto di Ciampino, sui turni del 2024-2025 che dovrebbero comprendere riposi e orari più flessibili sulla concorrenza tra tassisti e guidatori di Ncc.
Altri terreni di scontro importanti sono infine quello delle licenze e quello delle tariffe.