Lasciare decantare le tensioni. Fra i meloniani è questa la linea dopo aver chiuso il braccio di ferro con la Lega sul candidato per le Regionali in Sardegna. Il prossimo scoglio è già chiaro, la scelta dell’uomo su cui puntare in Basilicata, in un risiko dalla soluzione non imminente, dato che le elezioni si svolgeranno non prima di aprile, con la possibilità di un accorpamento con le Europee dell’8 e 9 giugno. Forza Italia non vuole rinunciare al governatore uscente Vito Bardi. “La Basilicata è ben governata, lui è una persona per bene, quindi merita di continuare a governare. Escludo un passo indietro, c’è da lavorare insieme”, ha messo in chiaro Antonio Tajani dopo le rivendicazioni della Lega, che si sente in “credito” dopo aver rinunciato a Christian Solinas in Sardegna.

La volontà di far decantare la tensione

La soluzione a cui pensa Giorgia Meloni è invece un candidato civico, una figura con un profilo come quello di Francesco Somma, presidente di Confindustria Basilicata. Somma, fra l’altro, fu uno dei fondatori di FI in Basilicata e, secondo voci diffuse nella maggioranza, sul suo nome potrebbe convergere anche Azione, con Marcello Pittella. Intanto, i forzisti lucani aspettano una visita in regione della ministra Elisabetta Casellati, coordinatrice regionale del partito, a fine gennaio, ma non è detto che sia così vicina la svolta. A Roma il 23 e 24 febbraio si riunirà il congresso nazionale del partito, quando Tajani punta a essere confermato segretario. Non è escluso quindi che si prenda tempo. Fra le ipotesi in discussione, caldeggiata dai forzisti sul territorio, ci sarebbe quella delle elezioni il 14 aprile (anticipate rispetto all’ipotesi del 26 maggio, a 60 giorni dalla scadenza della legislatura, o a quella di giugno se ci sarà l’election day), ma gli alleati vivrebbero come una forzatura una simile mossa da parte di Bardi, generale prestato alla politica e lanciato nel 2019 da Silvio Berlusconi. La Lega ha già in mente un suo potenziale candidato: è Pasquale Pepe, ex senatore, fedelissimo di Matteo Salvini nonché suo consigliere per il Sud. Secondo fonti parlamentari, in questa logica i leghisti rinuncerebbero alla conferma di Mario Guarente a sindaco di Potenza, dove si vota a giugno, a favore di un candidato di FdI.