Bonus anti barriere architettoniche, il 2024 si è aperto con la stretta del decreto 212 di fine 2023 ma, in sede di conversione dello stesso provvedimento, potrebbero essere riammessi i lavori di sostituzione degli infissi, delle finestre e delle porte, con o senza lo sconto in fattura. È quanto emerge dalla giornata vissuta in Commissione Finanze di Montecitorio, aula che ha accolto gli emendamenti sull’agevolazione e sul superbonus, la cui conclusione del 2023 ha prodotto diverse difficoltà per quanto concerne la chiusura dei cantieri e i contenziosi tra committenti (condomini) e imprese esecutrici dei lavori.

Anche per il superbonus c’è l’ipotesi di concedere più tempo per chiudere i cantieri, alla percentuale di agevolazione del 110% (per chi nel 2023 ha potuto utilizzare ancora il massimo dell’aliquota) o del 90%.

Bonus anti barriere 2024, forse tornano infissi, finestre e porte, con o senza sconto

Potrebbe tornare a pieno regime l’agevolazione in vigore sui lavori relativi al cambio degli infissi, delle finestre, dei serramenti, dei pavimenti, delle porte e dei bagni nell’ambito del bonus per l’abbattimento delle barriere architettoniche. Il decreto legge 212 del 29 dicembre 2023 ha ristretto la rosa delle possibilità alternative dei lavori di questo bonus, limitando all’agevolazione i soli interventi riguardanti gli ascensori, le rampe, le scale, i servoscala e le piattaforme elevatrici.

Il bonus rimane al 75 per cento, percentuale che pone l’agevolazione tra le più generose nel panorama degli incentivi edilizi. Per fruire del bonus è necessario far riferimento alle condizioni dettate dal ministero dei Lavori Pubblici numero 236 del 1989. Oltre alla riduzione delle tipologie di lavori, il decreto legge 212 ha fissato anche la stretta sull’utilizzo dello sconto in fattura o della cessione dei crediti.

Ad oggi, in base a quanto prevede il decreto, possono utilizzare le due opzioni solo i condomini e i proprietari di villette con Indicatore della situazione economica equivalente (Isee) entro i 15mila euro all’anno o le famiglie con un disabile tra i componenti. In sede di conversione in legge del decreto potrebbe arrivare l’eliminazione anche di questa seconda stretta.

Bonus anti barriere 2024, quali opzioni di sconto in fattura e cessione dei crediti?

A rappresentare le imprese che stanno avendo difficoltà a effettuare lavori di cambio degli infissi, le varie associazioni di categoria – da Federlegno Arredo a Unicmi, da Anfit a Cni – spingono per un ripristino delle potenzialità di questo bonus.

A maggior ragione che le imprese hanno rivisto i propri listini prevedendo già lo sconto in fattura sul costo da sostenere. Dopo le interpretazioni in senso estensivo delle tipologie degli interventi permessi con questo bonus, la stretta del governo di fine 2023 si sta facendo sentire.

La soluzione potrebbe arrivare da una conferma delle opzioni per i lavori in essere e per quelli prenotati entro il 29 dicembre 2023, eventualmente con il versamento di un acconto. In alternativa, i committenti possono utilizzare la detrazione fiscale per utilizzare il bonus.

Superbonus, attese novità su una mini proroga del 110% fino al 29 febbraio 2024

Numerosi emendamenti riguardano il superbonus che, nel 2024, è sceso al 70 per cento. I problemi riguardano i lavori in essere al 2023 – con percentuale di beneficio del 110% o del 90% a seconda dei casi – che non sono stati terminati entro il 31 dicembre scorso.

La mancata chiusura dei cantieri comporta, per le spese sostenute dal 1° gennaio 2024, la riduzione della percentuale di bonus al 70%, con possibile contenziosi tra condomini e imprese in caso di ritardi rispetto alla conclusione dei lavori. L’ipotesi più accreditata in sede di conversione del decreto 212 è la possibilità di concedere due mesi di tempo in più per finire i lavori (entro il 29 febbraio 2024) mediante l’istituzione di uno stato di avanzamento (Sal) straordinario. Sulla percentuale di completamento del Sal per ottenere questa mini proroga, si ipotizza il 60 o il 70% dei lavori.