L’audizione di Giorgia Meloni dinanzi al Giurì d’Onore è terminata nel pomeriggio di oggi 19 gennaio e la relazione finale del presidente Mulè sarà pubblicata entro il 9 febbraio.

Per l’audizione della premier era attesa ed il M5S si è schierato compatto a favore del proprio leader Giuseppe Conte. Stefano Patuanelli e Vittoria Baldino hanno criticato il fatto che la premier non abbia portato con sé il famoso fax che sventolò lo scorso dicembre, la “prova” che Conte avrebbe sottoscritto il Mes senza averne titolo: “Quella di Meloni è stata sciatteria istituzionale“.

Meloni dal Giurì sul Mes, l’attacco di Patuanelli e Baldino: “La premier non può usare il Parlamento come uno studio televisivo”

Giornata importante, quella di oggi 19 gennaio. La premier Giorgia Meloni è stata ascoltata questa mattina dal presidente del Giurì, Giorgio Mulè. Questi ha promesso che la relazione conclusiva, dopo aver sentito anche Giuseppe Conte, verrà resa nota entro il 9 febbraio.

C’era curiosità per l’audizione di Meloni, ma analogamente a quella di Conte non è stata trasmessa in diretta né è stato possibile seguire le domande e le risposte fra Meloni e Mulè. A differenza però del leader del M5S, che ha portato con sé una documentazione di 100 pagine, la premier ha scelto di spiegare solo a voce le proprie ragioni e motivazioni.

Conte aveva chiesto l’intervento del Giurì d’Onore per delle frasi ritenute lesive del suo onore: l’ex premier pentastellato era stato accusato da Meloni di aver sottoscritto il Mes quando il governo Conte-II era in carica solo per il disbrigo degli affari correnti.

Il fatto che Meloni non abbia portato con sé alcuna documentazione non è sfuggito ai pentastellati. Stefano Patuanelli, ex ministro delle Politiche agricole ed attuale capogruppo al Senato del M5S, ha criticato la leader di Fratelli d’Italia:

Un’ora al Giurì d’Onore senza documenti, come fosse una trasmissione televisiva o una delle sue Agende di Giorgia. Quando si mente davanti al Parlamento e al Paese si dovrebbe avere la decenza istituzionale di presentare le carte delle controargomentazioni. Non essendoci, la si butta in caciara, un modus operandi consolidato per questo Governo.

Sullo stesso tenore le dichiarazioni di Vittoria Baldino, vice presidente del gruppo M5S alla Camera:

Oggi Giorgia Meloni si è presentata davanti al Giurì d’onore senza uno straccio di documento. Si vergognava di portare quel presunto fax di Di Maio con cui accusò Conte di aver mentito sul Mes? Su quali basi ha attaccato l’onorabilità del nostro presidente? Le sue argomentazioni si fondano sul nulla, eppure sembra che la Premier pensi di poter trattare il Parlamento italiano come uno studio televisivo dove poter fare il suo show. Dimostra una sciatteria istituzionale senza precedenti. Una premier che mente al Parlamento, che lo usa per la sua campagna elettorale permanente e per giustificare i suoi fallimenti, invece di assumersi le proprie responsabilità, è indegna di rappresentare l’Italia.