Il senatore gasparri intervistato sui fatti di Acca Larentia da anche la sua opinione su antifascismo e anticomunismo.

“La sentenza emessa per i fatti di Acca Larentia mi pare che abbia distinto tra atti rituali, ossia andare ad un funerale e a una commemorazione che in questo caso può essere passibile di critiche, dato che ci sono state persone che hanno fatto il saluto romano e non lo dovrebbero fare e quello che potrebbe risultare dal riunirsi sotto Palazzo Chigi urlando: “abbattiamo il governo” e sventolando gagliardetti. C’è un modo di esporsi minaccioso, apologetico, che si configura come reato ma se una persona partecipa ad un funerale o ad una commemorazione è un’altra cosa, anche se io ritengo che il saluto romano non vada fatto così da evitare una discussione. La Cassazione, con tutti i problemi drammatici che ha l’italia riguardo la criminalità e ad altri argomenti scottanti, è bene che venga lasciata occuparsi di altro che è appunto molto più importante e dirimente.”

“Io sono un uomo del Governo e asserisco di essere antifascista, ma anche anticomunista. Il Parlamento europeo, come ha ricordato giustamente il ministro Sangiuliano, ha condannato nel 2019, peraltro con voti mancanti di alcuni settori del PD, tutti i totalitarismi del Novecento: lo stalinismo, il comunismo, il nazismo, il fascismo. Adesso, come dal dopoguerra, il contesto è quello della democrazia e del pluralismo, quindi per questo siamo antifascisti, anticomunisti, anti totalitaristi, antinazisti.”

Maurizio Gasparri: “dovreste parlare di Togliatti braccio destro di Stalin”

“I comunisti italiani che hanno avuto nel secondo dopoguerra dei ruoli importanti per l’Italia erano guidati da Togliatti che collaborava con Stalin mentre Stalin faceva uccidere i prigionieri italiani in Russia. Togliatti fu mandato proprio da Stalin in alcuni paesi dell’est europeo a sovrintendere al regolamento dei conti tra partiti comunisti dell’est. Lì non facevano i congressi, la cosa era un po’ tesa. Quindi io ho un giudizio molto critico su Togliatti; lo esprimo comunque con grande rispetto, ma Togliatti non è un prototipo della democrazia. Togliatti è stato un collaboratore di stalin ed è sicuramente un protagonista della storia del Novecento, dopodiché, se ragioniamo di Togliatti inserito in un profilo di democraticità dobbiamo ricordarci che era un braccio destro di Stalin.”

“Stalin era un campione della democrazia? No. E Togliatti, che ha collaborato con Stalin, è stato un campione della democrazia? No. Dopodiché non possiamo dire che Togliatti non è stato importante. Tutti sono importanti, da Napoleone a Giulio Cesare e chissà quante nefandezze avrà fatto Giulio Cesare nelle guerre che ha combattuto. Eppure ci sono molte statue a suo ricordo. Quindi, non confondiamo l’importanza delle persone con la condivisione di tutti i loro comportamenti. Un esempio fra tutti: Le brigate rosse hanno ucciso Moro e prima ancora la sua scorta, perché volevano, come dire, affermare il loro ruolo e forse anche stroncare il consociativo nascente. Quindi la rilevanza dei personaggi non rende condivisibili tutte le loro condotte. Se io dicessi che Stalin è rilevante, direi una banalità.”

Da condannare ogni -ismo, anche quello che coinvolgeva Togliatti e Stalin, dice Maurizio Gasparri

“Io sto dicendo che Togliatti è stato in quell’epoca vicino a Stalin, per conto del quale si è occupato in maniera molto drastica di vicende riguardanti i partiti comunisti di altri paesi e quando era in Russia e lì venivano uccisi i soldati italiani si dice che conoscesse quegli accadimenti; però, poi si dice abbia contribuito ad altre cose. Perfetto, facciamo un convegno su Togliatti, luci ed ombre di Togliatti. Dopodiché, di sicuro non mi convincerà che Togliatti fosse un campione della democrazia, i campioni della democrazia sono altri, personaggi come Einaudi e Saragat.”

“Al parlamento europeo hanno votato la mozione per condannare tutti i totalitarismi; quindi è chiaro che il fascismo è da condannare, come si devono condannare anche le altre forme di totalitarismo. Io invece mi meraviglio del fatto che se provate a chiedere a dei miei colleghi se sono anticomunisti questi avranno difficoltà a rispondere di sì.”

Secondo Maurizio Gasparri: “Bigonzetti, Ciavatta e Recchioni: tre giovani vite interrotte da una mitraglietta Scorpion; questo è importante indagare, non parlare di Togliatti e Stalin”

“Tornando all’argomento principale, ossia se bisogna condannare quelli che hanno fatto il saluto romano ad Acca Larentia, io rispondo che a ciò penserà la Magistratura. Io sono indignato del fatto invece -avendo conosciuto Stefano Recchioni, Francesco Bigonzetti e Francesco Ciavatta, trucidati ad Acca Larentia- che nel 2024, quarantasei anni dopo, non siano stati ancora condannati quelli che li hanno uccisi. Poi, se si devono condannare quelli che fanno i saluti i romani non è la mia competenza, la magistratura faccia quello che ritiene corretto fare.”

“C’è un libro di Nicola Rao, dirigente della Rai, che spiega la storia di San Basilio: l’arma che ha ucciso i tre ragazzi ad Acca Larentia era una mitraglietta Scorpion, che era poi finita alle brigate rosse e con la quale le brigate rosse hanno ucciso Lando Conti a Firenze, il professor Tarantelli a Roma e il professor Ruffilli. Quindi dato che oggi le tecnologie si sono evolute, si potrebbe fare un’indagine per capire perché le brigate rosse avessero quell’arma, e potremmo rispondere che coloro i quali hanno ucciso Bigonzetti, Ciavatta e Recchioni facevano parte di gruppi dell’estrema sinistra romana che poi, evidentemente, hanno aderito alle Brigate rosse, portando se stessi e le armi.”

“Ma noi stiamo parlando dei saluti romani che sono da condannare e non parliamo degli assassini rimasti impuniti.”