Alephium è un progetto estremamente innovativo, lanciato ufficialmente nel 2019, con il rilascio del suo white paper. A renderlo tale l’adozione di un nuovo meccanismo di sharding, BlockFlow, di una struttura a grafi aciclici diretti (DAG) e di un modello UTXO con stato, grazie ai quali sarà in grado di conseguire oltre 10mila transazioni al secondo, contro le 7 che sono tipiche di Bitcoin. Il tutto garantendo un’esperienza utente “a catena singola” senza alcune soluzione di continuità. Caratteristiche tecniche le quali hanno calamitato l’attenzione di molte realtà interessate a sfruttarle nell’ambito della propria attività.

Alephium: di cosa si tratta?

Alephium è una blockchain che si propone di bypassare alcuni dei maggiori problemi in termini di efficienza che affliggono le reti DLT. Per riuscirci ha adottato un nuovo e completo algoritmo di sharding chiamato BlockFlow, il quale agisce sul sistema favorendo una maggiore efficienza.

Per effetto di questa adozione, Alephium ha infatti introdotto un modello UTXO con stato il quale è in grado di garantire scalabilità di livello 1 e lo stesso livello di programmabilità del modello di account tipico di ETH. Il tutto riuscendo però a conseguire un livello di sicurezza superiore.

Ad esso aggiunge una struttura dei dati DAG (Directed Acyclic Graphs) che gli consente di elaborare in parallelo le transazioni, invece che una dietro l’altra. In tal modo non è necessario attendere la risoluzione di una di esse per avviare una nuova convalida, con una notevole accelerazione delle operazioni. Se al momento sono 400 le TPS (Transazioni per Secondo) possibili su Alephium, una volta che la blockchain sarà andata a regime il risultato si innalzerà a 10mila.

Altra caratteristica di rilievo di Alephium è la presenza di un meccanismo di consenso Proof Of Less Work. Grazie ad esso riesce a ottenere un sufficiente livello di decentralizzazione che si abbina ad una notevole riduzione del consumo energetico. Il Proof of Less Work va a mixare lavoro fisico ed economia delle monete in modo da adattare dinamicamente il lavoro richiesto per l’estrazione dei nuovi blocchi. Rispetto al Proof-of-Work su cui si basa Bitcoin, il dato si abbassa nell’ordine dell’87%. Considerata la crescente attenzione delle istituzioni per l’impatto ambientale delle blockchain, si tratta di un risultato di assoluto rilievo.

Mettendo insieme tutte queste caratteristiche, il risultato finale è la Alphred Virtual Machine, che riesce a dare una soluzione a molti dei problemi critici delle attuali piattaforme dApp. In particolare, la AVM consegue enormi miglioramenti in termini di sicurezza e introduce novità di grande rilievo. Tra di esse le transazioni basate sui contratti intelligenti P2P trustless, ovvero tali da non richiedere la fiducia.

Ispirato a Rust, il linguaggio di programmazione su cui si fonda Alephium, Ralph, rende possibile la creazione di contratti intelligenti efficienti e sicuri, con la massima semplicità. Il risultato finale evidenzia una creazione più facile di applicazioni dedicate alla finanza decentralizzata. Si tratta di una caratteristica importante, alla luce della difficoltà di molti sviluppatori a lavorare con il linguaggio di programmazione Solidity in vigore sulla Ethereum Virtual Machine.

Le prospettive future

Come abbiamo ricordato in avvio, Alephium ha fatto il suo debutto nel 2019, con la pubblicazione del suo white paper. Nell’anno successivo è stata lanciata la testnet, mentre il 2021 è stato l’anno del supporto per gli smart contract e della mainnet. Nel marzo di quest’anno è stato poi lanciato il prototipo di un DEX (Decentralized Exchange), cui si è aggiunta l’adozione delle Firme Schnorr e dell’interoperabilità cross-chain.

Un lavoro tecnico che è quindi andato avanti a spron battuto dimostrando non solo la validità del progetto, ma anche della squadra di sviluppo. Un lavoro sul quale Alephium sembra deciso a puntare con forza anche nel futuro.

Il progetto presenta caratteristiche tecnologiche importanti. In particolare adotta molte delle soluzioni che stanno rendendo possibile un salto di qualità per l’intero settore. A partire dallo sharding e dalla tecnologia DAG, grazie alle quali Alephium consegue ottimi livelli di scalabilità.

Al momento il progetto si trova al 315° posto nella classifica di CoinMarketCap. Non ha quindi ancora conseguito un livello di popolarità come quello delle Altcoin più importanti. Non è però escluso che riesca a farlo nei prossimi mesi, considerata la reputazione di cui gode presso gli addetti ai lavori.