Intorno alle 17 del 19 gennaio 2000 si spegneva una delle più importanti figure politiche italiane dello scorso secolo, Bettino Craxi: ripercorriamo insieme alcuni momenti fondamentali della sua vita, la causa della morte e infine alcune curiosità sulla sua vita privata.

Bettino Craxi: causa morte e dove si trova la tomba

Il noto politico italiano si spense poco più di un mese prima del suo 66esimo compleanno. Da tempo soffriva di numerosi problemi di salute come la cardiopatia e il diabete. Fu colpito anche da un tumore al rene, per il quale fu operato in Tunisia, dove si trovava in quel momento.

Bettino Craxi si spense il 19 gennaio del 2000: la causa della morte fu un improvviso arresto cardiaco. I funerali si svolsero nella cattedrale di Tunisi e videro la partecipazione della popolazione autoctona ma anche di diversi ex militanti del Partito Socialista Italiano, che lui aveva guidato per svariati anni.

Oggi Craxi è sepolto nel piccolo cimitero cristiano di Hammamet. Secondo qualcuno la sua tomba sarebbe orientata simbolicamente in direzione dell’Italia, ma pare che questa informazione non corrisponda alla realtà.

Partito

Benedetto Craxi, detto Bettino, è stato segretario del Partito Socialista Italiano dal 16 luglio 1976 fino all’11 febbraio del 1993. Ha ricoperto il ruolo di Presidente del Consiglio dal 1983 al 1987. È stato il primo socialista a rivestire l’incarico di premier in Italia.

Fu senza dubbio uno degli uomini politici più influenti nella storia della Repubblica italiana. Era in forte sintonia con i leader della sinistra europea. Durante il suo mandato si impegnò per l’affermazione del cosiddetto “socialismo mediterraneo” (e non solo).

Biografia e carriera politica

Bettino Craxi, classe 1934, nacque a Milano in una famiglia antifascista. Da ragazzino, quando scoppiò la guerra, fu mandato in un collegio religioso in provincia di Como. Poi torno a Milano e si diplomò presso il liceo Carducci.

Si iscrisse alla facoltà di Giurisprudenza, con l’intento di seguire le orme del padre che aveva uno studio legale nel capoluogo lombardo. Negli anni dell’università si avvicinò al Partito Socialista Italiano. Decise Poi di lasciare l’università e dedicarsi completamente alla vita del partito.

Negli anni ’50 Craxi frequentò importanti personaggi culturali milanesi e iniziò a scrivere per alcuni giornali socialisti tra cui L’Avanti!. Poi ricoprì diversi incarichi a livello locale. Nel 1970 divenne segretario del partito con il compito di curare i rapporti internazionali.

Poi diventò il leader del PSI. In qualità di segretario dovette affrontare il grande problema del calo di rilevanza del partito. Cercò di differenziarsi e prendere le distanze dal Partito Comunista Italiano, il cui consenso in quegli anni era sempre più in crescita e si stava per andare a scontrare con la Democrazia Cristiana.

Era ben visto dagli americani, proprio perché si voleva distaccare dal comunismo italiano. A partire dal 1970 poi il PSI si avvicinò alla DC. Negli anni arrivò a ricoprire un ruolo sempre più centrale.

Nelle elezioni del 1983 riscosse un grande successo elettorale che lo portò ad ottenere la Presidenza del Consiglio anche grazie all’alleanza con i democristiani. La coalizione del governo era formata da 5 partiti di maggioranza, esclusi i comunisti.

Bettino Craxi si dimostrò, sin da subito, attivo e rivoluzionario, anche perché cercò di riformare più volte le istituzioni e di modificare leggi (spesso però fallendo). Per quanto riguarda la politica estera, egli proseguì con l’europeismo che aveva caratterizzato il Paese fino a quel momento.

Il suo secondo governo cadde nel 1987 da quel momento il politico non ricoprì più incarichi istituzionali. Si dedicò completamente al PSI. Poi arrivò, velocemente, la fase discendente della sua carriera politica. Craxi risultò essere coinvolto nell’inchiesta di Mani Pulite.

Subì condanne definitive per corruzione e per finanziamento illecito al PSI. Egli respinse fino all’ultimo la prima accusa, mentre per la seconda disse di essere a conoscenza del fatto che il partito avesse accettato soldi illegalmente.

Il politico tuttavia sosteneva che tutti quanti fossero a conoscenza di tali meccanismi che riguardavano non solo il suo partito, ma anche tutti gli altri esistenti all’epoca. Nel frattempo comunque fu costretto a dimettersi dal ruolo di segretario.

Bettino Craxi, la fuga in Tunisia e la causa della morte

Nell’aprile del 1994 cadde la sua immunità parlamentare. A maggio uscì dall’Italia cercando rifugio in Francia, ma non riuscì a ricevere la protezione sperata. Così andò in Tunisia dove aveva una casa e dove il suo amico, il presidente Ben Ali, diede garanzia al politico che non avrebbe mai concesso l’estradizione per lui all’Italia.

Mentre nel nostro Paese, le inchieste di Tangentopoli andavano avanti e vi erano i numerosi processi, il socialista continuava a scrivere lettere aperte e a dire la propria in interviste e sui giornali. Secondo Craxi i magistrati di Mani Pulite erano mossi da qualcuno più grande di loro, forse dagli Stati Uniti.

In Tunisia visse gli ultimi anni della sua vita. Morì, come abbiamo detto prima, per un attacco cardiaco.

Moglie e figli

Dal 1959 fino alla sua morte Bettino Craxi era sposato con Annamaria. Ha avuto due figli: Bobo e Stefania, che a loro volta sono diventati genitori. 

Vittoria Craxi, Federico Neri, Anita Bassetti, Benedetta Bassetti, Benedetto Craxi sono i nipoti del leader socialista morto il 19 gennaio del 2000.