Guerra a Gaza, Israele agli Usa: “Il conflitto continuerà fino al raggiungimento degli obiettivi”
Prosegue l’escalation della guerra nella Striscia di Gaza, con le ultime news che vedono gli Stati Uniti denunciare un nuovo attacco a una loro imbarcazione da parte dei ribelli Houthi.
L’escalation del conflitto in Medio Oriente, che tutti, a parole, dicono di voler evitare sembra, lentamente e inesorabilmente, prender piede. I ribelli yemeniti Houthi hanno attaccato, infatti, una nuova imbarcazione statunitense.
Intanto, un portavoce del presidente palestinese Abu Mazen dichiara che la stabilità nell’area è impossibile senza il riconoscimento dello Stato palestinese sul quale, però, il primo ministro israeliano Netanyahu non vuole sentir ragioni.
Drone Usa si schianta in Iraq abbattuto da miliziani
Un drone americano si è schiantato a nord di Bagdad. A dichiararlo un funzionario della difesa statunitense, dopo che i militanti sostenuti dall’Iran hanno affermato di aver sparato contro un velivolo senza pilota che sorvolava l’Iraq.
I mujahideen hanno preso di mira ieri… un drone MQ-9 appartenente all’occupazione americana
ha fatto sapere il gruppo in un comunicato.
Secondo il Pentagono, da metà ottobre le forze statunitensi e alleate in Iraq e Siria sono state raggiunte da circa 140 attacchi, molti dei quali rivendicati dalla Resistenza islamica in Iraq. Washington, a sua volta, ha effettuato attacchi di rappresaglia in entrambi i Paesi.
Gli Stati Uniti hanno circa 2.500 soldati in Iraq e 900 in Siria come parte della coalizione anti-IS.
Gruppo palestinese diffonde video ostaggio e dice che è morto
Un gruppo armato palestinese, alleato di Hamas, ha diffuso un video di un ostaggio israeliano, affermando che è stato ucciso in un bombardamento dell’esercito di Israele nella Striscia di Gaza.
Il video, proveniente dalle Brigate Al-Nasser Salah al-Din, braccio armato dei Comitati di Resistenza Popolare, è stato ricevuto dai giornalisti dell’AFP. Non è datato e non può essere autenticato in modo indipendente.
L’uomo che si vede nel filmato corrisponde alla descrizione di uno degli ostaggi rapiti il 7 ottobre e portato nella Striscia. A differenza di un precedente video diffuso da Hamas, però, non viene mostrato alcun corpo.
Casa Bianca, Biden”crede ancora” in futuro Stato Palestina
Il presidente USA Joe Biden ha detto al primo ministro di Israele Benjamin Netanyahu che continua a sostenere un futuro Stato di Palestina.
Lo ha riferito la Casa Bianca, dopo il colloquio telefonico avvenuto oggi 19 gennaio fra i due leader.
Il presidente crede ancora nella promessa e nella possibilità di una soluzione a due stati: ma riconosce che questo richiederà molto lavoro duro
ha detto il portavoce del consiglio di sicurezza nazionale, John Kirby.
A Gaza graduale ritorno di internet e comunicazioni
I servizi internet stanno iniziando a tornare nella Striscia di Gaza dopo un blackout di una settimana. Lo ha annunciato oggi l’operatore di telecomunicazioni Paltel.
Esercito israeliano uccide 17enne palestinese Cisgiordania
Le forze armate israeliane hanno ucciso un 17enne palestinese in Cisgiordania: a riferirlo è l’agenzia Wafa.
Si tratta di Tawfiq Ajaq: con la sua morte il bilancio è di oltre 40 persone uccise in Cisgiordania dall’inizio dell’anno.
Il ragazzo, secondo l’agenzia, è stato raggiunto da un proiettile alla testa, sparato dalle forze israeliane nella località di Al Mazraa Al Sharqiya, vicino alla città di Ramallah.
Schlein, cessate fuoco immediato condizione necessaria
Israele a Usa, guerra fino a raggiungimento obiettivi
Ministro Israele contro Netanyahu, “illusione” sconfitta Hamas
M5s, ok protezioni navi Mar rosso ma serve pace
Houthi: passaggio sicuro nel Maro Rosso a navi russe e cinesi
I ribelli Houthi hanno garantito che nessun attacco verrà sferrato contro navi battenti bandiera russa o cinese, in transito sul Mar Rosso.
I ribelli yemeniti, finanziati dall’Iran, hanno voluto rassicurare i due Paesi che le loro imbarcazioni commerciali saranno al sicuro, poiché non legate a Israele, garantendo loro anche un passaggio sicuro nell’area.
Ex premier israeliano Barak chiede elezioni anticipate
Il primo ministro israeliano Netanyahu appare sempre più isolato dall’opposizione interna e dalle proteste di piazza.
Una situazione confermata dall’attacco arrivato oggi dall’ex premier Ehud Barak il quale, sulle pagine di ‘Haaretz’ ha chiesto ufficialmente “elezioni anticipate“.
Nel suo articolo, Barak denuncia i progressi nulli sul fronte militare, che alimentano “la sensazione che Hamas non sia stato sconfitto“ nonostante la guerra vada avanti “da 15 settimane“, con la disperazione sempre più diffusa in Israele.
Israele, ucciso il responsabile della propaganda della Jihad islamica
Un ‘raid mirato’ condotto dalle forze militari israeliane ha portato all’uccisione di Wael Abu-Fanounah, responsabile della propaganda della Jihad islamica e uno dei membri più importanti dell’organizzazione.
A riferirlo è stato il portavoce dell’esercito israeliano che ha spiegato come Abu-Fanounah avesse pubblicato i video degli attacchi condotti da Hamas su Israele il 7 ottobre scorso e distribuito i “documenti sugli ostaggi, diffusi, nell’ambito della guerra psicologica contro l’opinione pubblica israeliana, dalle organizzazioni terroristiche a Gaza”.
Israele, Lapid apre a ruolo della Anp nella Striscia di Gaza
Il leader di opposizione israeliano Yair Lapid è intervenuto alla tv ‘Kan’, aprendo alla possibilità che l’Autorità nazionale palestinese (Anp) possa avere un ruolo nel futuro della Striscia di Gaza.
“Se l’Anp – ha dichiarato – avvia una reale riforma sul tema dell’istigazione e della corruzione, il suo apparato civile può essere usato in alcune sue componenti a Gaza“.
Tuttavia, Lapid ritiene che un eventuale Stato palestinese non potrebbe mai sorgere nell’area di Gaza.
Raid israeliano su ospedale al-Shifa, 7 morti
Un nuovo raid da parte dell’aviazione israeliana ha colpito l’ospedale al-Shifa nella Striscia di Gaza.
Stando ai report dei media locali, ci sarebbero sette vittime e numerosi feriti a seguito dell’attacco.
Tel Aviv, in migliaia per richiedere il cessate il fuoco
Proteste in corso dalla serata di ieri a Tel Aviv contro la linea del governo Netanyahu sulla Striscia di Gaza.
In migliaia si sono radunati nelle strade di Israele per urlare a gran voce la loro richiesta di pace e di un cessate il fuoco immediato nella Striscia di Gaza.
Le manifestazioni sono una diretta conseguenza della rabbia accumulata per la mancata liberazione degli ostaggi. Tra i partecipanti, infatti, risultano esserci numerosi familiari dei prigionieri di Hamas.
Tajani: “Italia pronta a inviare militari a Gaza per missione di pace Onu”
Il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha dichiarato che l’Italia è pronta “a inviare i nostri militari con l’Onu come portatori di pace“ nella Striscia di Gaza.
Il vicepremier ha, inoltre, ribadito che la linea perseguita dalla diplomazia è quella dei due Stati, annunciando che si recherà in Terra Santa il 24 e 25 gennaio “per parlare anche con l’Autorità nazionale palestinese, perchè non può essere Hamas a governare quel territorio“.
Egitto a colloquio con Iran e Houthi per crisi nel Mar Rosso
La testata araba ‘Al-Araby Al-Jadeed’ riporta di colloqui in corso tra l’Egitto e gli Houthi, con la partecipazione di funzionari dell’Iran, Paese finanziatore delle attività dei ribelli.
Scopo dell’incontro è provare a raggiungere una mediazione sulla crisi esplosa nel Mar Rosso, dopo gli attacchi degli Houthi.
Dall’Egitto sarebbero arrivate critiche agli attacchi condotti da Usa e Gran Bretagna verso obiettivi Houthi in Yemen. Il rappresentante del Cairo ritiene, infatti, preferibile la soluzione diplomatica, che dovrà puntare, in primo luogo, ad accelerare “la fine della causa principale, ovvero la guerra in corso nella Striscia di Gaza“.
Portavoce Abu Mazen: “Nessuna stabilità senza Stato palestinese”
Dopo le parole del primo ministro israeliano Netanyahu – “No a uno Stato palestinese dopo la guerra” – arriva la secca replica da parte del presidente palestinese Abu Mazen.
Il suo portavoce ufficiale, infatti, ha dichiarato che “non ci sarà nessuna sicurezza e stabilità nella regione senza l’istituzione di uno Stato palestinese indipendente, con Gerusalemme Est come capitale nei confini del 1967“.
A queste parole hanno fatto seguito le accuse a Israele di aver trascinato l’area “sull’orlo di un’eruzione vulcanica” con le sue “politiche aggressive contro il popolo palestinese e i suoi diritti legittimi“.
Usa confermano attacco Houthi a loro imbarcazione: “Non ci sono feriti”
La tensione tra Stati Uniti e ribelli yemeniti Houthi continua a mantenersi sopra i livelli di guardia, con il Comando centrale Usa che conferma di un nuovo attacco a una loro imbarcazione.
Come riferito su Twitter, la nave cisterna aggredita è la Chem Ranger, battente bandiera dell’Isola Marshall, negli Stati Uniti. I missili lanciati avrebbero colpito l’acqua nelle vicinanze della nave e “non sono stati segnalati feriti o danni alla nave che ha continuato la navigazione“.
Third Houthi Terrorists Attack on Commercial Shipping Vessel in Three Days
— U.S. Central Command (@CENTCOM) January 19, 2024
On Jan. 18 at approximately 9 p.m. (Sanaa time), Iranian-backed Houthi terrorists launched two anti-ship ballistic missiles at M/V Chem Ranger, a Marshall Island-flagged, U.S.-Owned, Greek-operated tanker… pic.twitter.com/moBkH0Al5B