Scuola, è stato firmato all’Aran, nella giornata del 18 gennaio 2024, con decorrenza da oggi, il rinnovo del contratto 2019-2021, con la conferma degli aumenti degli stipendi a docenti e personale amministrativo, tecnico e ausiliario (Ata). Per gli insegnanti gli incrementi in busta paga arrivano a 124 euro di media, mentre per gli Ata l’aumento medio si ferma a 96 euro.
In tutto, l’intero comparto dell’Istruzione e della Ricerca riguarda 1.232.248 dipendenti dei quali 1.154.993 lavoratori di scuola e Afam, inclusi gli 850.000 insegnanti e i 77.255 dipendenti delle università e degli enti di ricerca, e con l’esclusione degli insegnanti universitari.
Nel frattempo, si attendo l’inizio della stagione delle trattative per il nuovo rinnovo dei contratti della Pubblica amministrazione 2022-2024. Gli aumenti, in base a risorse medie che dovrebbero essere stanziate per circa 10 miliardi di euro all’anno, si stimano nell’ordine del 5,78 per cento. Sugli arretrati dovranno essere sottratte le somme già ricevute a titolo di anticipo dell’indennità di vacanza contrattuale per l’intero 2024, il cui pagamento è avvenuto a dicembre scorso.
Scuola, così il rinnovo contratto 2019-2021 con decorrenza oggi e gli aumenti stipendi a docenti e Ata
È arrivata nella giornata di ieri la firma finale del rinnovo del contratto del comparto della scuola e della Ricerca per il triennio 2019-2021. Confermati, dunque, le cifre sulle quali le parti si erano accordate durante la scorsa estate. Agli insegnanti andranno 124,40 euro in più di media al mese, mentre al personale amministrativo, tecnico e ausiliario (Ata) l’incremento nel cedolino di busta paga si ferma a 96,72 euro.
Più consistenti gli aumenti ai direttori amministrativi (Dsga), ai quali andranno 197,50 euro lordi in più al mese. Le cifre sono state aggiornate ai nuovi stanziamenti, pari a 300 milioni di euro, che nei mesi scorso il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, è riuscito a strappare per rimpinguare le retribuzioni del personale dipendente.
Scuola aumenti stipendi oggi e nuovi incrementi del contratto 2022-2024
Nel frattempo, si attende la partenza della stagione del rinnovo dei contratti per il triennio in corso, il 2022-2024. Il rinnovo riguarderà tutti i comparti della Pubblica amministrazione per i quali il decreto “madre”, ovvero l’atto di indirizzo al quale si dovranno adeguare le trattative dei nuovi contratti all’Aran, stabilisce un impegno del governo pari a circa 10 miliardi di euro per ogni anno di rinnovo. In totale 9,95 miliardi di euro che consentiranno, a tutti i lavoratori della Pubblica amministrazione, un aumento medio del 5,78 per cento.
Nuove risorse per incrementare le retribuzioni dei lavoratori statali 2024
I circa 10 miliardi di euro di risorse che il governo dovrà impegnarsi a stanziare per il triennio 2022-2024, dovranno essere messi a bilancio per gli statali nel totale di 5 miliardi e mezzo, per altri due miliardi a favore del fondo sanitario (per la quota dei rinnovi contrattuali) e la restante parte agli enti che dovranno assicurare gli incrementi simili secondo quanto prevede la legge. La legge di Bilancio 2024 ha stanziato per i rinnovi dei contratti i primi 8 miliardi di euro. Alla scuola dovrebbero andare risorse tra i due e i tre miliardi di euro, per arrivare agli adeguamenti degli stipendi del 5,78 per cento.
Gli stanziamenti del governo per il rinnovo dei contratti del 2022-2024 saranno più elevati rispetto ad altre stagioni contrattuali del passato. Il contratto appena rinnovato ha comportato un investimento di 7 miliardi di euro per anno di rinnovo, quello del 2016-2018, invece, aveva assicurato risorse per 5 miliardi euro all’anno. Ecco quali sono gli altri compensi extra inclusi nel nuovo contratto della scuola.
Anticipo nel cedolino di dicembre 2023 degli aumenti retributivi
Il comparto della scuola, come anche altri settori della Pubblica amministrazione, ha già ottenuto un anticipo sul rinnovo dei contratti 2022-2024. In particolare, si tratta dell’anticipo dell’indennità di vacanza contrattuale dell’intero 2024 con rivalutazione di un indice pari a 6,7. NoiPa ha effettuato i versamenti nel cedolino di dicembre 2023.
I presidi (come i dirigenti di secondo livello e i medici) hanno preso di più, per un importo pari a 1.518 euro; la cifra dei docenti varia da 766 a 1.288 euro a seconda del livello e degli anni di servizio; gli Ata hanno percepito tra 595 e 1.353 euro, anche in questo caso a seconda del livello retributivo e degli anni di servizio.