Guerra in Ucraina, la Russia schiera nuove armi più lontano dal fronte. Colpito dagli ucraini un deposito carburante in Russia
Le ultime news dalla guerra in Ucraina vedono un segnale forte lanciato dalla Nato a Putin, con l’avvio dell’operazione Steadfast Defender 2024. Zelensky continua ad incontrare i leader mondiali.
La Nato ha deciso di mostrare i ‘muscoli’ alla Russia di Putin, dando avvio a quella che viene definita “la più massiccia esercitazione da decenni a questa parte“.
Intanto, però, un sondaggio rileva che solo una leggera maggioranza dei rifugiati ucraini (il 64%) confida nel ritorno a casa.
Tajani: difendere l’Ucraina per evitare nuove minacce russe
Il ministro degli esteri, Antonio Tajani, è intervenuto al Tg1 rispondendo ad una domanda sul rischio che la Russia apra un altro fronte al nord, verso i Paesi baltici.
Mi auguro che non accada, spero che siano solo minacce politiche da propaganda elettorale per le presidenziali, ma il modo migliore per scongiurare questo rischio è difendere l’Ucraina. Se noi impediamo l’invasione dell’Ucraina, impediamo a Putin di guardare ad altri obiettivi.
Estonia: “L’UE dia all’Ucraina i proiettili promessi”
La prima ministra dell’Estonia, Kaja Kallas, in una conferenza stampa dopo l’incontro con il commissario europeo per il Mercato interno, Thierry Breton, ha affermato:
“Spero che la futura strategia dell’industria della difesa aumenti la capacità produttiva dell’Europa e garantisca un rapido aumento della produzione durante le crisi. Gli investimenti nell’industria della difesa effettuati da tutti gli Stati membri dell’Ue devono essere sufficienti a garantire la sicurezza europea e aiutare l’Ucraina a vincere la guerra“.
L’ambasciatore italiano incontra il procuratore generale Kostin
Pier Francesco Zazo, ambasciatore italiano in Ucraina, ha incontrato oggi il procuratore generale ucraino Andryi Kostin.
Al centro del loro incontro gli sforzi dello stato ucraino nella lotta alla corruzione negli apparati statali, approfondendo il rapporto di collaborazione fra le polizie italiana ed ucraina.
Zazo ha inoltre confermato che l’Italia sosterrà l’Ucraina nello stabilire la responsabilità dei crimini di guerra commessi durante l’invasione russa.
Intelligence britannica: “I russi dispongono gli A-50 lontano dal fronte”
L’intelligence britannica ha pubblicato in un suo bollettino gli ultimi aggiornamenti riguardo la guerra fra Russia ed Ucraina.
Nel bollettino si nota come l’esercito russo sembra che abbia deciso di spostare alcune delle sue armi più lontano dal fronte:
“Questa volta sopra la terra, in territorio russo vicino alla regione di Krasnodar, più a est rispetto all’Ucraina. Ciò indica una ridotta propensione al rischio ed un tentativo di preservare i rimanenti A-50 Mainstay a costo di perdere efficacia sull’Ucraina“.
Zelensky chiede a Rama un vertice mondiale per la pace
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha voluto ringraziare il premier albanese Edi Rama per il sostegno mostrato dal paese balcanico nell’ultimo Consiglio di Sicurezza Onu.
Zelensky ha auspicato l’intensificarsi dei rapporti fra Ucraina e paesi balcanici:
“Abbiamo anche discusso delle modalità per approfondire il dialogo Ucraina-Balcani e far avanzare la nostra cooperazione in materia di difesa. Ho anche sottolineato l’importanza di continuare ed espandere i programmi di addestramento dei soldati ucraini con la partecipazione dell’Albania“.
Stati baltici: “linea di difesa” al confine Russia
Estonia, Lettonia e Lituania hanno raggiunto un accordo per creare una “linea di difesa” al confine con la Russia: lo ha dichiarato il ministero della Difesa estone.
Gli Stati baltici hanno accettato di creare una linea di difesa baltica lungo il confine orientale. È imperativo usare il tempo con saggezza per aumentare la prontezza della difesa”
ha scritto su X, sottolineando che l’accordo è stato firmato oggi a Riga dai capi dei dipartimenti della difesa delle tre repubbliche.
Lo scopo è “scoraggiare e, se necessario, difendersi da una minaccia militare”.
Financial Times: Russia prepara “grande offensiva” per estate 2024
Un articolo pubblicato oggi sul ‘Financial Times’ sostiene che la Russia stia preparando quella che viene definita “una grande offensiva” contro l’Ucraina per l’estate di quest’anno.
Citando fonti provenienti dalle forze di sicurezza ucraine, l’articolo spiega che l’attacco mirerebbe a garantire al Cremlino la totale occupazioni delle regioni di Donetsk, Lugansk, Kherson e Zaporizhzhia.
Non si esclude, inoltre, un nuovo tentativo di occupazione di Kharkiv o Kiev.
Von der Leyen: “Lavoro con Ungheria per 50 miliardi a Ucraina”
Ursula von der Leyen, presidente della Commissione europea, ha chiarito che proseguono gli sforzi in seno all’Unione per convincere il premier ungherese Viktor Orban ad unirsi agli altri Stati Membri nell’approvazione dello stanziamento di 50 miliardi all’Ucraina per i prossimi quattro anni.
“È la nostra priorità principale ma, ovviamente, prepariamo soluzioni alternative se ciò è impossibile. Tuttavia – ha concluso la presidente in conferenza stampa a Stoccolma con i premier di Svezia, Ulf Kristersson, e di Finlandia, Petteri Orpo – l’Ue è costruita sul dialogo e sul trovare le soluzioni insieme e con tutti i Stati membri”.
Ucraina a Occidente: “Fare sul serio per fermare produzione armi Russia”
Il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba ha pubblicato un post sui suoi canali social nel quale ha esortato l’Occidente a “fare sul serio” per “strangolare la capacità della Russia di produrre armi“.
Kuleba apprezza le sanzioni con cui i Paesi occidentali hanno colpito l’esportazione di componenti militari verso la Russia. Tuttavia, denuncia, “fino al 95% dei componenti critici di produzione estera rinvenuti nelle armi russe distrutte in Ucraina provengono da paesi occidentali“.
Il ministro ucraino non ha portato prove ma ha spiegato che l’esercito di Kiev smonta regolarmente le armi dei russi per studiarne i componenti.
The West must get serious about strangling Russia’s ability to produce weapons.
— Dmytro Kuleba (@DmytroKuleba) January 19, 2024
According to some data, up to 95% of the foreign-produced critical components found in Russian weapons destroyed in Ukraine come from Western countries.
These are not government actions but rather…
Russia: “Non ci sarà rilancio dell’accordo sul grano”
Il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov chiude la porta di fronte a ogni possibilità di ripristino dell’accordo sul grano, dalla quale la Russia era uscita lo scorso anno.
“Non c’è alcuna prospettiva di rilanciare l’accordo per l’esportazoone del grano nel Mar Nero“ ha dichiarato il portavoce, spiegando che “non ci sono motivi” per riprendere i colloqui sull’argomento.
Peskov ha concluso commentando le nuove rotte per l’approvvigionamento di grano da parte dell’Ucraina ma avvertendo che “sono pericolose, sono piene di rischi“.
Ue, possibile 13mo pacchetto di sanzioni alla Russia
Una fonte diplomatica dell’Unione europea spiega che l’Ue sta esaminando la possibilità di un 13mo pacchetto di sanzioni per colpire la Russia di Vladimir Putin.
Le sanzioni dovrebbero colpire Mosca in una data simbolica, il 24 febbraio 2024, in occasione del secondo anniversario dello scoppio della guerra in Ucraina.
I contenuti di questo nuovo pacchetto di sanzioni, tuttavia, dovrebbero essere discussi nei prossimi incontri istituzionali previsti tra gli Stati membri.
Russia accusa la Francia: “Mercenari francesi al fianco di Kiev”
Una nuova accusa dalla Russia viene rivolta alla Francia, con il portavoce del Cremlino che denuncia la presenza di mercenari francesi al fianco dell’esercito ucraino.
Come riporta l’agenzia di stampa Tass, Dmitry Peskov sostiene che la Russia ha “affermato più di una volta che ci sono molti mercenari stranieri che combattono per conto del regime di Kiev, e ogni volta questa nostra affermazione trova conferma“.
Da parte francese, tuttavia, era arrivata nella giornata di ieri la smentita da parte del ministro degli Esteri, che aveva definito le accuse “una nuova grossolana manipolazione russa“.
Diplomatico Ue: “Europa deve fare di più per sostenere Ucraina”
Un diplomatico dell’Unione europea ritiene che l’Ue e i suoi Stati membri debbano “fare di più” nel loro sostegno all’Ucraina. Per questo promette che, al prossimo vertice del 1 febbraio, diventerà centrale una nuova discussione sugli aiuti militari.
“I Paesi che non hanno annunciato impegni chiari per il 2024 saranno incoraggiati a farlo“, sostiene, ricordando che la Francia non ha ancora reso nota la propria posizione su un eventuale stanziamento.
“Le belle parole vanno bene ma devono essere seguite dai fatti, da chiari impegni finanziari“, conclude.
Dombrovskis: “Russia imperialista minaccia per l’intera Europa”
Il vicepresidente della Commissione europea, Valdis Dombrovskis, alza il livello di allerta in Europa per la minaccia rappresentata dalla Russia di Vladimir Putin.
Dombrovskis ritiene, infatti, che se la Russia dovesse vincere la guerra, potrebbe pensare di andare avanti nelle proprie mire espansioniste “continuando con altre guerre e altre aggressioni. Sembra quasi che una modalità imperialistica sia tornata di moda in Russia“.
Per il vicepresidente Ue, quindi, “l’aggressione russa riguarda non solo l’Ucraina ma tutta l’architettura di sicurezza europea“ e, pertanto, considera “fondamentale che a livello Ue possiamo continuare a rafforzare le nostre capacità di difesa congiunte“.
Western allies must focus on stopping Russia or Moscow will continue trying to expand beyond its borders, European Commission Vice President says https://t.co/eg2BDaAF2n
— Bloomberg (@business) January 19, 2024
Bielorussia: “Armi nucleari russe necessarie per deterrenza”
Le armi nucleari russe dispiegate in Bielorussia sono necessarie per la deterrenza verso il nemico.
A dirlo è Viktor Khrenin, ministro della Difesa bielorusso, per il quale questa strategia mira “a prevenire l’escalation della situazione politico-militare“.
Il ministro ha poi concluso la sua dichiarazione specificando che la Bielorussia è pronta a difendersi “con tutte le nostre forze e i nostri mezzi“.
Deposito di petrolio russo in fiamme dopo attacco drone ucraino
Un deposito di petrolio russo, nella regione di Bryansk, ha preso fuoco dopo l’attacco compiuto da un drone di provenienza ucraina.
L’accaduto è stato denunciato da uno dei governatori regionali, Aleksander Bogomaz, che ha riferito come, nonostante il drone fosse stato prontamente abbattuto, è stato in grado di sparare contro il deposito, incendiandolo.
La situazione, come si vede dai video diffusi sui social, appare piuttosto difficile, dal momento che le fiamme hanno interessato quattro serbatoi di benzina, per un’area di mille metri quadrati.
💥 Russia: Massive fire at an oil depot in Klintsy, not far from the Ukrainian border, after a drone strike. pic.twitter.com/3duyJ89ljI
— Igor Sushko (@igorsushko) January 19, 2024
Russia smentisce i “disordini di massa” in Baschiria
Proseguono le manifestazioni di protesta nella regione russa della Baschiria per la condanna di un attivista locale. Il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, è quindi costretto a sminuire la portata dei disordini.
“Non ci sono disordini di massa” ha dichiarato il portavoce, spiegando che la polizia si sta occupando dei manifestanti.
Al di là del ridimensionamento da parte di Mosca, quanto sta avvenendo in Baschiria è considerata un’ondata di dissenso tra le più grandi dall’inizio dell’invasione russa in Ucraina.
Dombrovskis: “Guerra in Ucraina il più grande rischio per scenario globale”
Dal ‘World Economic Forum’, il vicepresidente della Commissione Ue, Valdis Dombrovskis, sottolinea come l’attacco della Russia all’Ucraina continui a rappresentare “il più grande rischio” sia per le prospettive economiche sia per il più ampio scenario globale.
Secondo Dombrovskis, l’Unione europea “deve lavorare per rafforzare la difesa e continuare ad aiutare l’Ucraina“.
Tajani sulle minacce di Putin ai Paesi baltici: “Da non sottovalutare”
Il ministro degli Esteri Antonio Tajani mette in guardia sulle recenti affermazioni di Vladimir Putin che hanno a bersaglio i Paesi baltici.
Le minacce del leader del Cremlino contro quelle nazioni “non sono da sottovalutare“ per il vicepremier italiano che, comunque, si augura siano “solo frasi di propaganda“.
L’attacco di Putin arriva a causa delle politiche migratorie di quei Paesi, che potrebbero portare all’espulsione di moltissimi cittadini russi.
Alla luce di ciò, Tajani ribadisce l’importanza degli aiuti all’Ucraina anche in ottica degli equilibri geopolitici, “perché una sconfitta militare di Kiev significherebbe dare alla Russia la possibilità di allargare la loro capacità di peneterazione a danno di altri Paesi“.
Russia a colloquio con Repubblica Centrafricana per base nel territorio
Alexander Bikantov, ambasciatore russo nella Repubblica Centrafricana (Rca), ha confermato le trattative in corso tra il suo Paese e la Rca per la creazione di una base militare russa nell’area della Repubblica.
Sono attualmente in corso le ricerche della zona che sarà interessata dalla base, voluta dalla stessa Rca, come dichiarato dal consigliere presidenziale Fidel Ngouandika.
Il numero di truppe russe che dovrebbe essere ospitato nella nuova struttura non è ancora stato reso noto, ma si parla di circa 10mila unità.
Lavrov contro Italia, Germania e Giappone: “Allarmante la loro mancata condanna del nazismo”
Il ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov attacca le ‘Forze dell’Asse’ della Seconda Guerra Mondiale, Italia, Germania e Giappone.
Il motivo è il voto mancato (per due volte) alla proposta russa di una risoluzione Onu sulla inammissibilità della “glorificazione del nazismo“.
Lavrov ha anche espresso dubbi sulla “sincerità del pentimento” dei tre Paesi per quanto commesso nella Seconda Guerra Mondiale.
Le sue parole arrivano dopo quelle durissime della sua portavoce, Maria Zakharova, a commento dei fatti di Acca Larentia. Per la Zakharova, l’appoggio a Kiev sarebbe dovuto proprio al fatto che “i neonazisti sono saliti al potere in Ucraina“.
Sondaggio: solo 64% dei rifugiati ucraini spera di tornare a casa
Un sondaggio condotto da ‘Vox Ukraine’, ha rilevato che il 64% dei rifugiati ucraini ha intenzione di tornare in patria, una volta terminato il conflitto.
Una maggioranza, certo, per quanto esigua.
Tra le ragioni che spingerebbero gli ucraini al ritorno a casa, ci sono le prospettive lavorative e il costo degli immobili, oltre alla volontà di far studiare i propri figli nella loro lingua madre e non in un Paese straniero.