Le tre sigle sindacali principali oggi sono state ricevute alla Camera per discutere della vicenda ArcelorMittal ex-Ilva; queste sono le loro dichiarazioni all’uscita dall’incontro romano.
Ex-Ilva, De Palma (Fiom): “Il divorzio con Mittal è chiaro, ora garanzie per i lavoratori”
“Per noi la via maestra continua ad essere il ruolo pubblico e la gestione pubblica. Il governo sta procedendo sulla strada con il decreto di una amministrazione straordinaria; ci sono evidentemente ancora quattordici giorni, ma è chiaro che il divorzio con Mittal avverrà per via legale o per via contrattuale. Noi abbiamo fatto presente al governo che in questo momento la situazione è complessa e che la prima questione è trovare le risorse per poter garantire la manutenzione degli impianti, la loro tenuta in sicurezza e il ruolo delle lavoratrici e dei lavoratori.
Il governo ci ha risposto che sono nelle disponibilità del decreto già trecentoventi milioni di euro ma abbiamo fatto presente che non bastano, evidentemente, per poter tenere in piedi gli impianti e garantire l’occupazione e ovviamente rilanciare la produzione e il governo ci ha risposto che su questo fronte ci sono le condizioni work in progress per intervenire con ulteriori risorse che possono essere messe a disposizione. Per noi la garanzia occupazionale, lo dico per essere chiaro, vale per tutti, vale per i lavoratori di Mittal, per quelli di Acciaierie d’Italia e vale per le lavoratrici e i lavoratori dell’indotto.
Abbiamo chiesto che su questo si faccia un tavolo specifico per poterci confrontare e per poter garantire quelle lavoratrici e quei lavoratori. Ci è stato detto che entro i quattordici giorni di scadenza della lettera, che Invitalia ha inviato al socio privato, saremo riconvocati per un ulteriore elemento che per noi è uno; ossia, da ora in avanti si apre una stagione che è quella in cui noi vogliamo essere molto chiari, vogliamo garantire il futuro della produzione, dell’ambientalizzazione, ma anche per tutte le lavoratrici e i lavoratori. Non possono essere i lavoratori e i cittadini delle città, dove sussistono questi impianti, a pagare per le scelte sbagliate e gli errori che sono stati fatti dalla proprietà fino ad oggi.”
Ex-Ilva, Benaglia (Fim): “Il 2024 deve essere l’anno della svolta”
“La novità dell’incontro di oggi è che tra i tanti scenari che fino all’ultimo incontro di giovedì scorso erano stati tenuti aperti, oggi ne avanza solamente uno: lo scenario dell’amministrazione straordinaria per garantire la continuità aziendale, un futuro alla cosiddetta ex Ilva, non avendo trovato Invitalia con ArcelorMittal nessuna soluzione rispetto a quello che doveva essere l’obiettivo del divorzio consensuale.
Per noi è positivo il fatto che il governo, già due giorni fa, senza aspettare oggi, abbia fatto il Consiglio dei ministri, abbia preparato un decreto che ci è stato illustrato per i sommi capi e che forse già da stasera, o comunque prontamente sarà pubblicato in Gazzetta Ufficiale, permettendo soluzioni straordinarie per far sì che Invitalia e lo Stato possano, nel giro di quattordici giorni, avviare l’amministrazione straordinaria. È un percorso difficile, è una scelta difficile. È la soluzione più drastica che ha ancora moltissime incertezze, perché potrebbe far pagare all’indotto e alla stessa fabbrica delle scelte complicate.
I commissari non sono degli industriali, bisogna mettere delle persone giuste. Noi ci siamo confrontati col governo su questi aspetti e non solo ci ha garantito il confronto, ma ci ha garantito anche alcune scelte: i commissari saranno scelti su basi produttive industriali, i trecentoventi milioni non saranno messi in Acciaierie d’Italia ma saranno messi in mano ai commissari per garantire, non il mantenimento degli impianti, ma la piena continuità produttiva. Noi abbiamo detto e il governo condivide che il 2024 deve essere un anno che fa l’inversione di tendenza e che, pur con la gestione commissariale, rilancia l’attività produttiva, mette in sicurezza gli impianti mette a disposizione gli ammortizzatori dove servono, ma permette una gestione completamente diversa.”
Ex-Ilva, Palombella (Uilm): “Amministrazione straordinaria è invasiva e creerà problemi”
“In Mittal continuano a utilizzare la stessa tecnica che hanno utilizzato in questi anni, cioè quella di mettere in atto azioni che sono di disturbo e sono deleterie per l’italia e per i lavoratori che noi rappresentiamo. Questa volta però, come tutte le tecniche che sono perverse, che sono sbagliate, sono arrivati al capolinea. Noi riteniamo, dopo quest’incontro, di avere la compiutezza che la strategia di Mittal ormai è finita anche se loro hanno continuato, anche in una fase conclusiva, ad utilizzare un altro strumento, quello di ricomporre la lite.
Ma a questo punto il governo ha risposto con un decreto legge. Arselor Mittal faceva istanza per poter ancora continuare a perdere tempo ma nel frattempo il decreto è stato realizzato e domani verrà bollinato. Domani arriverà la firma del Presidente della Repubblica e il decreto diverrà legge; questo prevede alcune cose condivisibili e alcune cose non condivisibili, un aspetto condivisibile è che da l’altro ieri sono partiti i quattordici giorni per poter avviare, da parte del socio pubblico, istanza di interruzione della continuità societaria, con la richiesta di amministrazione straordinaria.
Questa istanza può essere accolta dal socio di maggioranza come non essere accolta; se è accolta, è probabile che si vada nella direzione di un accordo bonario, se non verrà accolta, il decreto legge partirà con l’amministrazione straordinaria e questa è la cosa che noi non condividiamo.
Abbiamo continuato a sostenere che per noi l’amministrazione straordinaria è uno strumento invasivo che creerà problemi. Abbiamo avuto delle assicurazioni da parte del governo, un po’ scritte sul decreto e altre dette a voce, cioè che loro sono disponibili a verificare quali possono essere le conseguenze per le aziende, quali possono essere le conseguenze per i lavoratori che lavorano nel sistema degli appalti, per evitare che uno strumento del genere possa essere negativo. Anche perché, come voi sapete, avviene dopo che nel 2015 c’è già stata un’altra amministrazione straordinaria e quindi questa cosa non è più sostenibile.
Quindi noi abbiamo detto che nella fase di applicazione, cioè quando verrà approvata la legge noi saremo ascoltati e proveremo a salvaguardare questi lavoratori, queste aziende, per poter evitare che ci sia ancora una volta un grande sacrificio insopportabile. Una cosa possiamo dire oggi, noi abbiamo definitivamente ascoltato che non esiste più un socio privato in grado di poter determinare negatività sul territorio, ma esiste un socio privato che continua a sfruttare questi momenti per poter prepararsi molto probabilmente a un contenzioso legale, poiché altrimenti non si capisce perché, dopo un disastro di gestione e tante negatività che hanno creato al nostro Paese, loro continuino ad avere la faccia tosta di chiedere conto al governo sulla questione aperta.
Casomai dovrebbe essere il governo a dover chiedere conto. Siamo noi che dobbiamo chiedere conto di come sono state sperperate le risorse e di come sono stati distrutti gli impianti. Ma questa è una questione che verificheremo nei prossimi giorni.”
Sbarra (Cisl): “Amministrazione straordinaria Ex Ilva atto dovuta, ora nuovi investitori”
“Penso che ormai si lavora verso l’amministrazione straordinaria. Una decisione dovuta, quella del governo, considerato il disimpegno della multinazionale indiana. Bisogna costruire le condizioni per assicurare la continuità aziendale, il rilancio della produzione, la tutela e la salvaguardia di tutti i posti di lavoro e poi penso che il governo farebbe bene a cominciare a ragionare su possibili nuovi investitori che garantiscano il mantenimento di un asset importante e strategico quale quello dell’acciaio per l’economia e per l’industria di questo paese.
L’azione del governo è l’unica alternativa, considerato il disimpegno della proprietà, è l’unica alternativa che rimane per assicurare una prospettiva alla siderurgia italiana per rilanciare, ripeto, la produzione per fare scelte nuove di politica industriale orientate ai percorsi di decarbonizzazione. Importante è mettersi subito al lavoro con una logica di continuità aziendale per ricercare nuovi investitori che aiutino la conservazione e il mantenimento della siderurgia del nostro paese.”